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Recensione "La ragazza di fuoco" di Suzanne Collins

Creato il 27 novembre 2013 da Crazygio @RuggieroGiorgia

Pronti?

Dopo aver letto, amato e recensito Hunger Games, eccomi qui con la recensione del suo seguito, La ragazza di fuoco, della talentuosa e sadica (sì, perché bisogna ammettere che lo è) Suzanne Collins giusto in tempo per l'uscita nelle sale di Catching Fire. Sono riuscita a mantenere la promessa e ciò che posso anticiparvi è che tutte le aspettative sono state mantenute e se si può anche superate.
Titolo: La ragazza di fuoco (Hunger Games #2)Autrice: Suzanne CollinsEditore: Mondadori ChrysalideData di pubblicazione: 2 Novembre 2010Prezzo: 17.00 €Pagine: 373
Trama: Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...
Recensione
Non appena mi sono accorta, con la lettura del primo romanzo, che Katniss e Peeta mi erano entrati davvero nel cuore, ho capito che non avrei potuto non amare La ragazza di fuoco e così in effetti è stato. Ho amato il mondo distopico creato dalla Collins, i messaggi di speranza, identità da ricercare e libertà lanciati; quella forza, tenacia, coraggio emanati dai protagonisti.Il libro si apre lì dove si era concluso il suo predecessore, gli Hunger Games si sono conclusi con, a sorpresa, due vincitori. Questo ha rappresentato per Capitol City una sfida alle autorità, un prendersi gioco del potere e ha portato a far espandere l'idea tra i distretti che una rivolta era possibile. Il simbolo della ribellione è la ghiandaia imitatrice, Katniss è la ghiandaia imitatrice e questo le causerà non pochi problemi.
Tutto è cambiato con il coraggio dimostrato da Katniss nella sfida lanciata al sistema per restare in vita e salvare nello stesso tempo il compagno. La lotta però non si è conclusa con gli Hunger Games e tra servizi fotografici, talenti da sviluppare, nuovo tempo a disposizione da colmare c'è il Tour della Vittoria da affrontare, ancora una volta mano nella mano per dimostrare qualcosa al Presidente Snow. In tutta Panem si respira aria di rivolta e Katniss se ne rende conto e sono questi i pensieri che non la abbandonano mai.Katniss e Peeta non credevano davvero di poter uscire vivi dall'arena, ma una volta a casa capiranno che i giochi non sono ancora finiti e forse tutto ciò che capiterà ai due ragazzi sarà anche peggio degli Hunger Games stessi. Tutte le sicurezze e le certezze che hanno sempre avuto vengono spazzate via portando con sé nuove minacce e nuovi pericoli.Le porte dell'arena stanno per riaprirsi in occasione dell'Edizione della Memoria, in cui si vuole ricordare il motivo per cui dei ragazzi sono destinati a morire. Dietro questa edizione qualcosa di mai visto sta per sconvolgere la vita dei Distretti e colpisce incredibilmente anche la gente di Capitol City.
Il presidente toglie una busta contrassegnata dal numero 75. Fa passare le dita sotto la linguetta ed estrae un piccolo quadrato di carta. Senza esitazioni, legge: — Nel settantacinquesimo anniversario, affinché i ribelli ricordino che anche il più forte tra loro non può prevalere sulla potenza di Capitol City, i tributi maschio e femmina saranno scelti tra i vincitori ancora in vita. Da "La ragazza di fuoco"
Ho dovuto rileggere più volte questa frase per essere sicura di aver capito bene, ma leggendo l'intero romanzo capirete che questo è niente a confronto con tutto ciò che accade nel romanzo. Posso dire che una delle scene che più mi ha toccato il cuore è stata quella del saluto tra Cinna e Katniss e di tutto ciò che succede dopo.I colpi di scena si susseguono uno dietro l'altro senza dar il tempo di assorbire il colpo ricevuto. L'adrenalina, la suspence e il ritmo incalzante sono sempre dietro l'angolo ed è palesemente riconoscibile lo stile asciutto ma mai banale della Collins. Con La ragazza di fuoco il lettore assisterà alla crescita dei personaggi, tutti sono funzionali nel loro piccolo anche quelli che appaiono di meno. Si imparerà a capire come ogni singola scelta abbia una ripercussione su tutto ciò che ne deriva. Katniss questo lo sa bene. Le sorprese sono sicuramente l'effetto che terrà incollati al libro fino all'ultima pagina, è inevitabile, ma non mancano le emozioni. Peeta su tutti è dispensatore di amore, dolcezza e purezza. Sfido chiunque a non affezionarsi a lui. Disposto a sacrificarsi per l'amore incondizionato nei confronti di Katniss, che qui si rivela davvero reale e non frutto di uno stratagemma per emergere nel reality show.
—La tua famiglia ha bisogno di te, Katniss — conclude Peeta.
  La mia famiglia. Mia madre. Mia sorella. E il mio finto cugino Gale. Ma l'intento di Peeta è chiaro. Vuole che Gale sia davvero la mia famiglia, o che lo diventi un giorno, se sopravvivo. Che lo sposi. Così Peeta mi sta regalando al tempo stesso la sua vita e Gale. Per farmi sapere che non devo mai dubitare di lui. Tutto. Ecco cosa vuole che prenda da lui: tutto.
  Aspetto che parli del bambino, che reciti per le telecamere, ma non lo fa. E così so per certo che nulla di tutto ciò fa parte degli Hunger Games. E che mi sta dicendo la verità su quello che prova.
  —Non c'è nessuno che abbia davvero bisogno di me — dice, e non c'è autocommiserazione nella sua voce. È vero che la sua famiglia non ha bisogno di lui. Loro sentiranno la sua mancanza, insieme a una manciata di amici. Ma tireranno avanti. Anche Haymitch, con l'aiuto di qualche barile di alcool, tirerà avanti. Mi rendo conto che una sola persona verrebbe distrutta irreparabilmente dalla morte di Peeta. Io.
  —Io sì — gli dico. — Io ho bisogno di te. — Sembra turbato, prende un respiro profondo come se stesse per iniziare un lungo discorso, e la cosa non mi piace, non mi piace per niente, perché attaccherà a parlare di Prim e di mia madre e di tutto quanto, e io non capirò più niente. Così lo interrompo subito con un bacio.
Da "La ragazza di fuoco"

Vi presento Finnick Odair!

In questo libro nuovi personaggi ma anche vecchi si svilupperanno, avranno più spazio e avranno modo di far parlare il loro cuore scoprendo in questo modo le loro emozioni. E' questo che succede con Haymitch per esempio o con Finnick, che è un personaggio tutto da scoprire. Ci sono poi anche coloro che pur apparendo poco riescono a lasciare un impronta che non si dimentica nella storia come Gale e Cinna. Il personaggio che più mi è entrato nel cuore alla fine però resta lui, Peeta. L'innamorato sventurato dal cuore d'oro, capace di mettere davanti ai propri obiettivi l'unica persona in grado di renderlo felice per davvero. Il mio cuore si scioglieva pagina dopo pagina tifando sempre per lui. Ho preferito non rivelarvi troppo su ciò che succede, stando attenta agli spoiler per non rovinarvi la lettura. 

Se ancora non vi ho convinti, questo è un buon motivo per leggere il libro.

In conclusione posso dire che La ragazza di fuoco è un libro che va letto, un libro per riflettere e per sperare in un mondo migliore. Ultima cosa da segnalare è il finale con il botto che vi mozzerà il fiato e avrete voglia solamente di avere tra le mani Il canto della rivolta per scoprire come andrà a finire.


Libro, adottami!


Stay tuned!Xoxo, Giò

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