Magazine Cultura

RECENSIONE: "La signora delle camelie" di Alexandre Dumas

Creato il 23 agosto 2013 da Franniepanglossa @Frannie_Pan
Ciao a tuttiii! Come state? Come procedono le vacanze?Io, ieri, ho avuto una fifa... Stavo in spiaggia tranquilla tranquilla quando all'improvviso ho visto stagliarsi nel cielo un lampo ben definito su una nuvola violetta. Mi è venuto un colpo! Amo la pioggia ma ho il terrore di lampi e fulmini. Poi ero in bici (e la bicicletta attira ifulmini, come se non sarebbe comunque bastata la bella pineta tutt'intorno) e per arrivare a casa ci sarebbe voluta una ventina di minuti! Per fortuna tutto ok, alla fine non ha neanche piovuto. Però che paura...
Oggi, giusto per staccare un attimo la spina da fantasy, distopici e YA, vi propongo la recensione di un classico: "La signora delle camelie" di Alexandre Dumas. Edizione Newton Compton Live, naturalmente! Avevo già in mente di leggere questo libro ma appena ho visto che faceva parte della collana Live, non ho saputo resistere un secondo di più! Purtroppo questa volta, mi dispiace, la Newton Compton ha commesso una piccola pecca: probabilmente per conservare sottile lo spessore del libro, hanno utilizzato un font cieca-occhi. E' piccolo ma così piccolo che ci vorrebbe la lente di ingrandimento e anche se sembra che dopo tre - quattro capitoli ci fai l'abitudine ogni tanto ho dovuto interrompere la lettura per riposare gli occhi, altrimenti non ce l'avrei fatta a continuare.
Ps. D'ora in poi, nella scheda del libro inserirò anche il nome di chi lo ha tradotto. Senza i traduttori, molti non potrebbero leggere libri splendidi come questo. Non siete figure sconosciute. Meritate di essere nominati! Grazie per quello che fate!
RECENSIONE: signora delle camelieTitolo: La signora delle camelieTitolo originale: La dame aux calèliasAutore: Alexandre DumasTraduttrice: Luisa CollodiCasa Editrice: Newton Compton EditoriAnno di pubblicazione: 2013Pagine: 127Prezzo: 99 cent
TRAMA Camelie profumate: sono i fiori che accompagnano sempre Margherita Gautier e che diventano il perfetto simbolo di un personaggio mitico.
Margherita: mantenuta del duca, amore impossibile di Armand, fragile donna malata e vittima dei suoi vizi, eppure misteriosamente forte. Un personaggio indimenticabile, che donò al suo giovanissimo autore (nel 1848, quando uscì la prima edizione, il figlio del grande Alexandre Dumas non aveva che ventiquattro anni) un successo clamoroso e ininterrotto, capace di superare i confini del tempo e dell’arte. L’autore stesso ne realizzò una versione teatrale; pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una trasposizione sublime, in musica, con La Traviata. Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante: un mito appunto, con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas. 
RECENSIONE: signora delle camelie
La storia de “La signora delle camelie” viene raccontata da un narratore, anch’egli personaggiodella vicenda stessa, di cui non viene fornito alcun dettaglio specifico e che esorta il lettore a credere alla veridicità delle sue parole. Il 12 marzo del 1874 viene a conoscenza della morte di una mantenuta parigina la cui vita era stata ricca di scandali e, spesso e volentieri, oggetti di voci, pettegolezzi e critiche mondane. Avendola incontrata qualche volta, non resiste alla curiosità e decide di partecipare all’asta con cui verranno messi in vendita tutti gli oggetti appartenuti alla signora. Entra così in possesso di un libro, “Manon Lescaut”, e sulla prima pagina vi trova una dedica molto particolare. L’indomani si presenta un giovane, di nome Armand Duval, visibilmente scosso dal pianto e dal dolore, il quale gli chiede la cortesia di rendergli quel libro, giacché ha un forte valore sentimentale: era lui il proprietario ed era stato lui a donarlo alla donna. I due giovani stringono subito una forte amicizia. Mentre il narratore si prende cura di lui durante il periodo più buio del lutto, Armand gli racconta tramite un flashback la storia d’amore tra un ragazzo qualunque ed una cortigiana.
Lo stile di Alexandre Dumas mi ha catturato sin dal primo capitolo: è elegante, poetico e di altri tempi ma non per questo arcaico, borioso o altisonante.
 <<Su un ovale di una grazia indescrivibile mettete due occhi neri sormontati da sopracciglia con un arco talmente puro da sembrare dipinto, velate quegli occhi con grandi ciglia che, quando si abbassavano, gettavano una lieve ombra sul roseo incarnato delle guance; tracciate un naso sottile, diritto, spiritoso, con le narici semiaperte, come per un’ardente aspirazione verso la sensualità; disegnate una bocca regolare, le cui labbra si schiudono graziosamente su denti bianchi come il latte; date alla pelle quel colore vellutato delle pesche che nessuna mano ha ancora sfiorato, e avrete l’immagine di quel delizioso volto>>.
Marguerite Gautier è una cortigiana nel fiore degli anni, di una bellezza delicata ed incantevole, ancora non inasprita dagli eccessi dello stile di vita che conduce. Porta sempre con sé un mazzo di camelie: le bianche indicano la disponibilità, le rosse segnalano l’indisponibilità. E’ una donna sveglia, intelligente, dall’animo nobile e di cui l’ingenuo Armand Duval si innamora perdutamente.
La particolarità di questo libro è che offre una nuova visione del mondo delle cortigiane. Non sono donne senza cuore che si concedono agli uomini per vivere nello sfarzo, per soddisfare la le loro brame lussuriose, per essere sulla bocca di tutti. <<Povere creature! Se è un torto amarle, compiangerle è il meno che si possa fare. Compiangete il cieco che non ha mai visto i raggi del sole il sordo che non ha mai udito le voci della natura, il muto che non ha potuto mai esternare l’espressione della sua anima e, con un falso pretesto di pudore, non volete compiangere la cecità del cuore, la sordità dell’anima, il mutismo della coscienza, che rendono folli quelle infelici, e le fanno diventare, indipendentemente dalla loro volontà, incapaci di vedere il bene, di udire il Signore e di parlare la lingua dell’amore e della fede>>.La prostituzione può essere anche una prigione, il fondo di un pozzo tanto profondo che guardando in alto non si può scorgere il cielo. Marguerite nutre sentimenti veri nei confronti di Armand, è disposta a rinunciare alla sua condotta per lui, a tutto ciò che possiede senza esitare un attimo. E’ pronta per una vita di umiltà, semplicità e redenzione ma il passato torna a tormentarla prepotentemente, un passato da cui non può scappare, ed ecco che l’unica via per la redenzione diventa il sacrificio. Rinunciare alla propria felicità pur di contribuire a quella di chi si ama. <<Ha vissuto da peccatrice, ma muore da cristiana>>.
Con questo meraviglioso classico senza tempo, Dumas offre un messaggio e uno punto di riflessione: “non giudicare un libro dalla copertina” e “non bisogna mai arrendersi, ci si può sempre pentire e decidere di cambiare in meglio la propria vita”. 

RECENSIONE: signora delle camelie

Senza parole... perfetto!


Se non lo avete ancora fatto, leggetelo, non ve ne pentirete! Non è quel tipo di classico "pesante" che sembra non finire mai. Riuscirà a farvi emozionare, garantito!
A domani, con un'altra recensione! Vi sto proprio coccolando, eh?
RECENSIONE: signora delle camelie


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines