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Recensione "La viaggiatrice di O" di Elena Cabiati

Creato il 14 giugno 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Redazione Cari lettori, care lettrici,
il suo nome è quello di una ninfa del mare, ma non fatevi ingannare: Galatea, la protagonista de La viaggiatrice di O, romanzo d’esordio di Elena Cabiati, è tosta. Ma soprattutto è una strega potentissima, su cui incombe un destino da conoscere e da comprendere. Questo perché la magia, prima di essere uno strumento di potere, è uno strumento di accesso alla conoscenza di se stessi e del mondo. E a sua volta, la conoscenza, diventa possibilità di esercitare la magia.
Titolo: La viaggiatrice di O
Autrice: Elena Cabiati
Editore: Nord
Collana: Narrativa
Pagine: 250
Prezzo: 14,90 euro
Data di pubblicazione: 10 maggio 2012
Trama
Torino, 2012. Gala vive in una piccola mansarda del centro di Torino, il luogo dov'è più vivo il ricordo dei genitori, banditi dal mondo di O proprio a causa sua. Perché Gala è destinata a diventare una delle streghe più potenti vissute da almeno due millenni ed è al centro di una lotta segreta tra la magia bianca e la magia nera. Quattordici anni e una grande indipendenza, tra i poteri annovera la capacità di viaggiare nel tempo e può affrontare qualsiasi missione le venga affidata dalla sede del Direttivo dei Viaggianti. Come tutti i "ragazzi prodigio", tuttavia, Gala è allergica alle regole e ha sempre fatto di testa sua. Ma l'ultima volta l'ha combinata davvero grossa e, per evitare l'espulsione definitiva dall'Ordine dei Viaggianti,deve scegliere un tutor che la guidi e le insegni a usare correttamente la magia. Il burbero e severo Kundo diventa così il suo fido maestro e la accompagna in una nuova missione: recarsi nella Venezia del 1756 per salvare un preziosissimo manoscritto dall'incendio che distruggerà la Scuola Grande di San Rocco. Un compito piuttosto semplice, per una come Gala. Ben presto, però, Kundo intuisce che c'è qualcosa che non va: le persone che dovrebbero essere loro alleate si rifiutano di aiutarli e la città è infestata di negromanti. Inoltre gli adepti della magia nera sembrano molto più interessati a Gala e al mistero della sua nascita che all'enigmatico libro magico...
RECENSIONE Una strega a spasso per il tempo, e non per diletto. In un panorama in cui angeli, demoni e vampiri, continuano a spopolare, arrivando, in alcuni casi alla saturazione dei generi Elena Cabiati presenta un lavoro frizzante, che strizza l'occhio all'editoria straniera Young, mantenendo saldo il contatto con il background classico e moderno, letterario e artistico del nostro paese. E nel fantasy, s'insinuano elementi storici, aneddoti, esoterismo e la figura di Giacomo Casanova, personaggio attorno al quale ruota la missione di Galatea, detta Gala, piccola strega di talento in cerca delle proprie radici e del proprio futuro. 

Un primo elemento che emerge nel romanzo di Elena Cabiati è l'assenza — o meglio, la latenza — dell'elemento romance. La trama è improntata principalmente sull'archetipo della ricerca di sé, tipico della letteratura fiabesca e di quella fantastica. La viaggiatrice di O è più vicina ai protagonisti di classici quali La bussola d'oro, La storia infinita piuttosto che a quelli di vicende in cui un amore contrastato, come nella saga di angeli caduti di Lauren Kate diventa centro narrativo "gravitazionale".

Giacomo Casanova

Gala, strega "spontanea" dai poteri eccezionali, è alle prese con quella che pare essere una missione; in realtà è una trappola tesa dai membri de Direttivo presieduto dal potente Saul, che avrà potere sulla ragazza finché ella non avrà compiuto il diciottesimo anno d'età. La ragazzina è costretta a scegliere un maestro, Kundo, un monaco che le fornisce alcune chiavi importanti per capire se stessa e la magia. Il resto avviene con la missione, un viaggio il cui valore trascende l'azione serrata che vede coinvolti i due personaggi, tra incontri, separazioni, battaglie senza tregua e un pizzico di umorismo. Le avventure, in cui maestro e allieva sono implicati con esiti alterni e tra grandi rischi, sono prove di accesso a una conoscenza universale, in cui ogni momento è un ricettacolo di simboli da captare per poi comprendere, attraverso la magia, quello stesso mondo che sembra racchiudere conoscenze inaccessibili. La magia, prima che possibilità di manipolazione ed esercizio di potere, è conoscenza, uno strumento per capire quello che accade e le manifestazioni sensibili. Solo attraverso la conoscenza è possibile capire il proprio ruolo nel mondo e imparare a controllare poteri che, senza i giusti indirizzi, diventerebbero distruttivi.

La giovanissima protagonista, a differenza di Harry Potter, sa già gestire la magia e conosce importanti incantesimi, per una predisposizione naturale. Ma, c'é un grande ma. E glielo pone proprio Kundo, con cui all'inizio si scontra fortemente. La magia gestita senza la consapevolezza e la cultura, può essere molto pericolosa. E la protagonista, che di libri non è appassionata, ed è "pigra culturale" oltre ad essere una piccola ribelle, sia per indole che per ragioni anagrafiche  è un'adolescente, che quindi attraversa i problemi e le contraddizioni di questa difficile età  grazie al monaco, apprende una lezione importante, metabolizzata dopo diverse vicissitudini. Il contrasto tra le generazioni affiora e si presenta come altro tema. Da una parte, la gioventù irruente, talentuosa, che sfugge alle definizioni e cerca di fare da sé, rischiando a volte di cacciarsi nei guai; dall'altra, la saggezza pacata che porta al'esercizio consapevole della magia. Non solo. Gala è anche una ragazza del nostro tempo, che viaggiando e conoscendo luoghi e personaggi, si raffronta con situazioni diverse, cui talvolta fatica ad adeguarsi, più spesso, le offrono spunti creativi e fantasiosi.

La fantasia è un elemento di forza del romanzo. L'autrice regala sogni ai giovanissimi lettori, ma anche a quei lettori che restano tali nel cuore e che vogliano tuffarsi nell’oceano della magia. Ci sono trovate originali, in cui echeggiano contaminazioni che mostrano un background denso di riferimenti, accostati anche a un lavoro di documentazione, come si nota, ad esempio, per il personaggio di Casanova. Da Shakespeare, che incontra Lewis Carrol, nella situazione del mulino, straniante come quella in cui Alice incontra il gatto del Cheshire (lo Stregatto disneyano). E al mulino, Gala incontra proprio Amleto, personaggio a metà tra il principe tragico eroso dal dubbio, lo stralunato Gatto di Carrol e il Cappellaio Matto. Una figura emblematica, che mette di fronte Gala-Alice a se stessa, collocandola nel cuore del dubbio. 

Nulla è lasciato al caso. L’ambientazione stessa è legata a leggende esoteriche ricche di suggestioni. Gala abita, infatti, nella Torino dell’autrice, nonché città del Triangolo della Magia Nera di cui gli altri vertici sono Londra e San Francisco e del Triangolo della Magia Bianca con Lione e Praga. E non a caso le forze dei negromanti, stregoni neri, stanno preparandosi alla lotta contro i bianchi di O. Tra le forze oscure, un demone-vermone, che legge nella mente di Gala, nel tentativo di manipolarla. Ma anche tra i bianchi ci sono trame e intrighi e non sempre la distinzione Bene e Male è cosi lampante. Accanto a Torino, troviamo anche la Venezia di Casanova e l'arte, che racchiude un simbolismo magico, anche questo centrale per la trama. Tutti questi elementi rappresentano il preludio a una battaglia che diventa altro momento di conoscenza, che Gala, insegue, insieme al tarocco rivelatore del destino. Nel romanzo qualche interrogativo resta, forse nell'attesa di un seguito? L’azione prevale, intrecciandosi a situazioni ricche di simbolismi per nulla casuali, che il ritmo sostenuto della narrazione fa apparire come solo abbozzati, quando in realtà si collegano a una profondità di pensiero che va oltre le apparenze. Qualche momento descrittivo e una maggiore definizione psicologica de personaggi avrebbe dato maggiore forza e un più ampio respiro al lavoro, fluido e lineare nel plot, in modo da poter essere letto tutto d’un fiato. Il punto di forza de La viaggiatrice di O sono le idee per un buon esordio, che apre qualche spiraglio nuovo rispetto al tema della magia e del relativo addestramento, per una penna briosa, che nella rapidità, lascia aperte alcune questioni sulle origini e sul passato di Gala.

L'AUTRICE:
Elena Cabiati. Nata a Torino, dove vive tuttora, è cresciuta a Ventimiglia, sul mare della Liguria. Elena è una storica dell’arte che ama studiare il significato dei simboli nascosti nelle opere d’arte e i loro rapporti con il sapere magico ed esoterico. Ha collaborato con alcuni dei maggiori musei piemontesi e scrive testi di storia dell’arte destinati ad adulti e ragazzi. Insegna Lettere in una scuola torinese. La viaggiatrice di O è il suo primo romanzo. Roberta de Tomi


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