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Recensione: "Non è un paese per vecchi" di Cormac McCarthy.

Creato il 13 febbraio 2015 da Marta @RosaMDeserto

Buonasera lettori!
Nelle ultime settimane sto facendo una gran fatica a trovare il tempo e soprattutto il momento giusto per fermarmi un attimo al pc, da sola, e lasciar andare il flusso dei miei pensieri sui libri letti e, se devo essere sincera, sto leggendo anche molto lentamente e poco. Attualmente ho in lettura un libro di cui ho sentito la presentazione, un libro non facile, un'esperienza di vita reale che mi sta toccando e prendendo molto ma che leggo a piccole dosi. Forse ve ne parlerò, più avanti, ma al momento non voglio dirvi di più. Lo so, non era nella lista che ho elaborato in pagina, ma come detto era possibile fare dei cambiamenti. Poi proseguirò come stabilito. Nella speranza di ritrovare la grinta giusta e la predisposizione e soprattutto il tempo per andare avanti con le mille letture che ho ancora da affrontare e, magari, amare.
L'ultimo libro letto è una lettura dalla quale non avevo grandi aspettative, perché pensavo sinceramente non potesse essere un genere adatto a me. Me lo hanno consigliato, ho tanto sentito parlare dell'autore, e così me lo sono fatto prestare per mettermi anche un po' in gioco e ampliare le mie conoscenze e letture, andando a riempire i grandi vuoti che ho.
Invece, come vi dirò anche più avanti, mi ha sorpreso. Perché l'ho letto davvero con piacere, seppur non affrontasse argomenti allegri e sia molto crudo in certe descrizioni di violenza e anche nelle riflessioni dei protagonisti, ma mi è piaciuto. Certo, non sono abituata alla stile di McCarthy, quindi ho riscontrato inizialmente un piccolo turbamento, ma poi l'ho concluso e per me è consigliatissimo.
Vi lascio come sempre tutte le informazioni sulla mia copia, e poi le mie riflessioni a riguardo!

Recensione:

Recensione:


Trama


Recensione

I guai cominciano quando si inizia a passare sopra alla maleducazione. Quando non si sente più dire Grazie e Per favore, vuol dire che la fine è vicina. Le ho detto. È una cosa che va a toccare ogni strato sociale. L'ha sentita questa espressione, no? Ogni strato sociale. Alla fine si arriva a quella sorta di crollo dell'etica mercantile che lascia la gente morta ammazzata in mezzo al deserto dentro una macchina, e allora è troppo tardi.
[...] ora li vedi [i vecchi] e non ti sembrano neanche confusi. Ti sembrano impazziti. Questo mi dà da pensare. È come se si fossero svegliati all'improvviso senza sapere come sono arrivati lì dove sono. Be', in un certo senso non lo sanno davvero.

Recensione:

Qualche tempo fa ho letto sul giornale che certi insegnanti avevano ritrovato un sondaggio inviato negli anni Trenta a un certo numero di scuole di tutto il paese. Era stato fatto un questionario sui problemi dell'insegnamento nelle scuole. E loro hanno ritrovato i moduli compilati e spediti da ogni parte del paese, con le risposte alle domande. E i problemi più gravi che venivano fuori erano tipo che gli alunni parlavano in classe e correvano nei corridoi. O masticavano la gomma. O copiavano i compiti. Roba così. E allora avevano preso uno di quei moduli rimasto in bianco, ne avevano stampate un po' di copie e le avevano mandate alle stesse scuole. Dopo quarant'anni. Be', ecco le risposte. Stupri, incendi, assassini. Droga. Suicidi. E io ci penso a queste cose. Perchè il più delle volte, quando dico che il mondo sta andando alla malora, e di corsa, la gente mi fa un mezzo sorriso e mi dice che sono io che sto invecchiando. E che quello è uno dei sintomi. Ma per come la vedo io uno che non sa capire la differenza fra stuprare e ammazzare la gente e masticare la gomma in classe è messo molto peggio di me. E quarant'anni non sono mica così tanti. Magari fra altri quaranta la gente avrà aperto gli occhi. Sempre che non sia troppo tardi.

Recensione:

Il problema non è sapere dove sei. Il problema è pensare che ci sei arrivato senza portarti dietro niente. Questa tua idea di ricominciare daccapo. Che poi ce l'abbiamo un po' tutti. Non si ricomincia mai daccapo. Ecco il problema. Ogni passo che fai è per sempre. Non lo puoi annullare. Non puoi annullare niente. Capisci cosa intendo?
Penso di si.
Lo so che non capisci, ma fammi provare a spiegartelo un'altra volta. Tu credi che quando ti svegli la mattina quello che è successo ieri non conta. Invece quello che è successo ieri è l'unica cosa che conta. Che altro c'è? La tua vita è fatta dei giorni che hai vissuto. Non c'è altro. Magari pensi di poter scappare via e cambiare nome o non so cosa. Di ricominciare daccapo. E poi una mattina ti svegli, guardi il soffitto e indovina chi è la persona sdraiata nel letto?


Autore

Cormac McCarthy, nato nel Rhode Island nel 1933, è cresciuto a Knoxville, Tennessee, dove ha frequentato l'università ed è poi tornato a più riprese nel corso della vita. In seguito si è trasferito a El Paso, in Texas, e attualmente vive a Tesque, nel New Mexico. Nel catalogo Einaudi sono disponibili: Il guardiano del frutteto, Figlio di Dio, Il buio fuori, Meridiano di sangue, la Trilogia della frontiera (costituita da Cavalli selvaggi, Oltre il confine e Città della pianura), Non è un paese per vecchi (portato sugli schermi cinematografici da Joel e Ethan Coen), La strada (vincitore del Premio Pulitzer 2007 e trasposto nel film The Road da John Hillcoat), Sunset Limited (incarnato sullo schermo da Tommy Lee Jones, nel ruolo di Bianco, e da Samuel L. Jackson in quello di Nero), Suttree (pubblicata nel 1979 dopo una gestazione di oltre vent'anni e tuttora giudicata la sua opera più personale e più ambiziosa) e la sceneggiatura del film The Counselor - Il procuratore, diretto e coprodotto da Ridley Scott e interpretato da Michael Fassbender (nel ruolo del procuratore), Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope Cruz e Javier Bardem.


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