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Recensione: "Project X"

Creato il 16 novembre 2013 da Giuseppe Armellini
Recensione: Certo, per uno che non ha mai fumato, mai bevuto, mai entrato in una discoteca e passato tutta la sua
adolescenza a veder film con gli amici, giocare interminabili partite a calcetto, mangiato qualsiasi cosa e ovunque, fuso la play e fatto sì bravate e casino ma tutte a cervello (almeno "ufficialmente") acceso, un film più lontano dalle proprie corde di questo è difficile trovarlo.
Per non parlare poi del generale rifiuto della commedia ohdaesiano
Ma in una serata così così mi capita in tv, guardo 3,4 minuti e un paio di battute fulminanti mi convincono a restare.
E, incredibile, m'è piaciuto.
Il cappello della rece avrà un pò inquadrato come sono fatto. Io odio certi tipi di divertimento ma ci vorrebbe un post a parte per spiegarne i motivi.
Però sto film non è dalla parte di quelli che ci "credono", degli sballati che vedono ste feste sesso, droga e rock and roll come unica ragione di vita e di ribalta, ma da quella di 3 (4) teneri outsider che attraverso la festa cercano anche loro la ribalta e lo sballo, è vero, ma in un modo goffo, esplorativo, di conoscenza del mondo che li circonda. Solo attraverso esperienze del genere si può realmente decidere cosa piace e cosa non piace, capire a 360° il meraviglioso e pericolosissimo mondo dell'adolescenza.
I personaggi funzionano alla grande, le battute sono brillanti come poche, volgarissime sì ma con una volgarità intrisa di ironia ed intelligenza. Si ride parecchio, il grassone che insegna le varie posizioni delle dita per far quelle cose lì e poi conclude la lezione con un "a voi mancano le basi" lanciato agli amici, il fattone che li insegue urlando "ridatemi il mio gnomo del cazzo", il cane che rimbalza sul tappeto (momento cult) o che vola coi palloncini, il grassone che fa "mi sto lavorando una" e Costa "tu ti puoi lavorare solo il diabete", il nano dentro il forno e che dà cazzotti sulle palle a tutti, Tom che chiede "Come fa lo gnomo ad essere qua, sono venuti in camera?" e Costa "E' uno gnomo, avrà camminato no?" ma soprattutto, almeno personalmente la strepitosa, per quanto assurda e inaspettata,scena in cui il bodyguard 12enne dà la scossa elettrica al vicino e questo gli rifila un cazzotto in faccia (e Costa che poi lo soccorre dicendo "Sei un mito vivente"), dico la verità, malgrado fossi solo mi sono ritrovato a ridere più volte, figuriamoci in compagnia.
Sta proprio nell'esagerazione la magia del film, più tutto si fa assurdo e inconcepibile, più tutto diventa meno verosimile (l'auto nella piscina, la tv, gli incendi che regalano 10 minuti che di comico non hanno nulla, sfiorando quasi il dramma) più paradossalmente il film acquista un suo perchè, un suo unicuum, si avverte la sensazione che davvero quello che avviene abbia in sè qualcosa di epico e, magari sottotraccia e senza sbandierarlo, anche un che di formativo, un divenire adulti in una notte attraverso lo sballo, attraverso l'errore, attraverso l'incoscienza. A questo proposito è magnifica e affatto banale la battuta che fa Costa alle 6 del mattino a delirio finito:
"Vado a casa, mi faccio un bel pianto e mi cerco un'avvocato"
Battuta splendida e carica di significato, una sola frase che vale più di 5 eventuali scene moraleggianti.
Non è un capolavoro, il film ha i suoi momenti di stanca (per me paradossalmente quelli più frenetici di pura festa, tette e culi) e almeno due momenti davvero inverosimili (il padre che davanti alle "macerie" è in qualche modo orgoglioso del figlio e il sopracitato piromane) ma c'è la sensazione che questo film, nel suo piccolo genere, abbia assolutamente un suo perchè e possa tirare una riga dopo la quale tutti devono confrontarvisi.
Voglio i due bodyguard fuori casa mia.
( voto 7 )

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