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Recensione Red 2 (6.5) Questa volta si punta sulla comicità

Creato il 22 agosto 2013 da Frenckcinema @FrenckCinema

red 2Hollywood torna per la seconda volta nell'universo della graphic novel Red e per questo sequel si affida al regista Dean Parisot, tornano i protagonisti principali del primo "riuscito" esperimento cinematografico capitanati da Bruce Willis e John Malkovich, questa volta però con più spazio al simpatico personaggio interpretato da Mary-Louise Parker.

Nel 2010 il primo capitolo era riuscito a colpire un pò tutti per quella ventata di freschezza che produttori e regista riuscirono a portare nel panorama cinematografico sempre più privo di idee, incassi importanti e ottime critiche spinsero in breve tempo a rimettersi al lavoro per il sequel, è stata la mossa giusta?

Un sequel di un film innovativo e di successo è sempre un rischio, nell'ultima recensione infatti ci si è trovati a parlare di un caso simile (andato alla grande) con Kick-Ass 2, l'innovazione se ripetuta infatti non sempre ha i risultati sperati e con Red 2 forse qualche piccolo passo falso è stato fatto.

La regia affidata ad un direttore conosciuto tra gli altri titoli per la commedia Dick & Jane - Operazione Furto fa capire quanto i produttori avessero bisogno di spingere Red 2 verso un nuovo dei punti forti della prima pellicola, la comicità infatti in questo secondo capitolo la fa da padrona e forse questo piccolo cambiamento, anche se diverte i visitatori abituali delle sale, non soddisfa chi magari si aspetteva di assistere ad un film che non perdesse quella sua unicità per diventare estremamente commerciale.

red 2La sceneggiatura sembra dare molto più brio alla storia con molta azione sin dai primi minuti e grazie ad un buon numero di colpi scena risulta alquanto coinvolgente, ottima la costruzione dei personaggi già esistenti con un occhio più specifico ai loro punti forti, un tocco importante che da all'intera storia estrema godibilità, come detto il tutto viene condito con un forte senso comico che spinge il personaggio della Parker a prendere un ruolo molto più centrale.

In Red 2 ahimè però regna quell'aspetto surreale che porta a non identificarsi con la storia che passa davanti agli occhi del pubblico, sparatorie impossibili, salvataggi incredibili e situazioni al limite del reale non fanno altro che trasformare Red 2 in un film troppo lontano dal primo capitolo, incredibilmente quest'ultimo puntato con i piedi per terra nonostante parta da una graphic novel.

Il cast è sempre di grande impatto, Bruce Willis non sembra invecchiare mai, il suo carisma è indiscusso anche se alcune scene fin troppo movimentate oramai dovrebbero essere evitate, Josh Malkovich soddisfa oltremisura, il suo personaggio è forse quello che trova più uno spazio in questa nuova veste ironica e lui è un maestro in questo aspetto.

red 2

Vi ho detto della voglia di dare molto più spazio al personaggio interpretato dalla Mary-Louise Parker, una giusta mossa per un'attrice che riesce con simpatiche gag a divertire il pubblico in sala, grande come sempre l'apporto artistico di un attore come Anthony Hopkins, lui è un attore che merita il grande appellativo di maestro e le mille sfaccettature del suo personaggio sono il giusto mix per lui.

Gli effetti visivi in Red 2 sono di buona fattura anche se forse ci si aspettava un pò più spettacolarità in alcune scene chiave, i produttori hanno puntato su altri aspetti da amplificare come ironia e caratterizzazione dei personaggi, forse questa la spiegazione alla mancanza di adrenalina cinematografica.

In conclusione posso affermare che Red 2 si è indirizzato maggiornamente ad un pubblico più commerciale abbandonando il target più ristretto del primo avvincente capitolo, l'azione e l'ironia la fanno da padrona insieme ad un'ottima la caratterizzazione dei personaggi.

La perdita della sua anima innovativa fa si che Red 2 si distanzi parecchio dagli amanti della graphic novel originale ed a mio avviso non sembra essere la giusta mossa, rimane sempre un bel film d'intrattenimento, ma da innovatore ad intrattenitore la differenza c'è tutta.

di Frenck Coppola


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