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Recensione "Tre e sei morto" di Janet Evanovich

Creato il 13 agosto 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario

Cari lettori,
l'altro giorno ho concluso un altro capitolo della favolosa saga di Stephenie Plum che vi consiglio caldamente di leggere a cominciare da Bastardo numero uno il primo romanzo. Una serie più che adatta al colore estivo e alle spiagge affollate.
“È come una morsa che stringe l’anima. Eppure, miracolosa Stephanie, alla fine sprigioni buon umore.” D. Carrisi
Trama:
Dov’è finito il vecchio Mo Bedemier, accusato di porto abusivo di arma da fuoco e libero su cauzione? Compito ingrato per la cacciatrice di taglie Stephanie Plum, visto che il latitante in questione è un gelataio benvoluto da tutti nel Borgo, tranquillo quartiere residenziale di Trenton, New Jersey. Tanto innocuo Mo non dev’essere, in fondo, perché le indagini portano a scoprire scenari pericolosi, in cui Stephanie si ritrova suo malgrado invischiata. Non proprio impeccabile nel suo lavoro – se è per questo, nemmeno nell’abbigliamento e nelle abitudini alimentari – Stephanie ha però dalla sua un’estrema determinazione, che la porta a inseguire un ricercato in qualunque circostanza, anche a costo di abbandonare la poltrona del parrucchiere nel bel mezzo di una tinta.

La mia opinione:
Ho scoperto questa saga quasi per caso sul gruppo romance di anobii durante una catena di lettura. Mi son detta perchè no dato che tutte spasimano su questo romanzo e non sono rimasta affatto delusa da Bastardo numero uno, primo romanzo della serie. Da quel primo gioco col trenino, da quel fuggevole incontro appassionato nella pasticceria, da quello scontro tutt'altro che accidentale tra la macchina di Steph e Morelli io mi sono innamorata di questi libri. Nonostante ne legga uno ogni tanto per me è sempre un piacere poterne assaporare l'ironia spigliata, la malizia, la sensualità e la schiettezza che permea il romanzo. Questi romanzi hanno il mix perfetto per creare dipendenza, assoluta assuefazione da essi per ogni lettore che si accinge a leggerli, uomo o donna che sia. Perchè dietro le mirabolanti e improvvisate avventura di un'eroina sexi e sbadata c'è una storia che conquista per la sua semplicità, per il linguaggio schietto ed accattivante per dei personaggi a cui ti affezioni e nel caso di Joe Morelli a cui sei irrimediabilmente legata fino alla tua definitiva dipartita. Joe Morelli è un mito, un uomo che si insinua con la forza negli animi di ogni donna e mi si gela il sangue sapere che l'attore che impersonerà tale sfoggio di virile prestanza sarà un attore non adatto alla parte. Praticamente mi hanno sfatato il sogno di milioni di lettrici in tutto il mondo. E' quali un affronto pensare che quell'attore sia davvero Joe Morelli colui al cui fascino non si può resistere e dotato del fondoschiena più sexi del pianeta. Mi sembra un paradosso. Stasera infatti dibattendo a questo proposito con mia sorella ci siamo dovute consolare ammirando le fattezze perfette di Gabriel Aubry e beandoci della sua vista. Noi siamo buone intenditrici. In definitiva non so se guarderò la serie perchè irrimediabilmente la visione dei personaggi ne sarebbe compromessa e non oso immaginare se nel mio cervello si instillasse l'immagine di quell'uomo assolutamente inadatto per rappresentare l'assoluta perfezione di Joe Morelli. Per tornare al libro, mi sembra inutile soffermarmi nel dire che anche questa volta Janet Evanovich non delude sebbene non abbia avuto gli scoppi di ilarità a stento dissimulata come mi è successo per i 2 libri precedenti.


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