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Redaz e motori, ovvero il venerdì sera in cui bloccai la tangenziale

Creato il 28 luglio 2012 da Taccodieci @Taccodieci
Redaz e motori, ovvero il venerdì sera in cui bloccai la tangenziale
Venerdì mattina arrivo al lavoro e, da lontano, scorgo l'auto del mio capo parcheggiata di fronte all'ingresso.
"Merda", penso dal momento che fonti attendibili davano il capo fuori ufficio tutta la mattina. Con le mani imprimo un leggero colpetto al volante dell'auto di FF, per il disappunto.
In quel momento mi accordo che dal motore inizia ad uscire una scia di quello che pare olio. Merda.
Parcheggio davanti all'ufficio, mi accuccio e constato che effettivamente potrebbe trattarsi di olio.
Salgo con la ferma intenzione di andare a fondo della questione. Non è possibile che l'auto di FF inizi a fare le bizze, dopo 22 anni di onorato servizio, proprio quando ho trovato qualcuno che la vuole comprare e siamo a qualche giorno dal passaggio di proprietà, no? Sarebbe proprio da veri sfigati d.o.c.!
Cerco al telefono l'amico meccanico, ma non lo trovo. Cerco mio padre, ma non lo trovo. Cerco l'altro amico meccanico, ma pare che il mondo attorno a me si sia disintegrato, perchè non trovo nemmeno lui.
Chiedo quindi ad una collega di aiutarmi a riportare l'auto a casa e di riaccompagnarmi al lavoro, prima di perdere tutto l'olio e rimanere a piedi. L'idea di non riuscire, di venerdì sera, a tornare a casa dal lavoro mi terrorizza più della prospettiva di essere smembrata e mangiata viva da un branco di zombie marcilenti.
Prima di metterci in viaggio scendo e verifico che... il pasticcio ormai è stato fatto: come se non fosse già abbastanza indicativo il laghetto scuro che si è formato sotto il cofano, l'asticella dell'olio segna un livello ben al di sotto del minimo consentito.
Così non si va da nessuna parte. Merda.
Nota in itinere: mentre sto letteralmente sclerando dietro all'auto, il mio capo mi chiama in continuazione perchè, oltre a gestire l'auto di FF e combattere contro la possibilità di non riuscire a tornare a casa dal lavoro di venerdì sera, in effetti ci sono in ballo anche scadenze, urgenze e gente che sclera sia con che senza motivo.
A piedi raggiungo il meccanico poco distante ed acquisto una tanichetta di olio. Il piano è semplice e dovrebbe risultare anche efficace: rabboccherò l'olio stasera prima di mettermi in marcia, così almeno riuscirò ad arrivare a casa.
Passa il tempo e mi convinco che ce la posso fare. Grazie al mio proverbiale culo riuscirò a percorrere i 15 chilometri tra l'ufficio e casa.
Sono così fiduciosa che ignoro gli avvertimenti che mi vengono lanciati su twitter. E' venerdì sera, nessuno merita di non riuscire a tornare a casa per colpa di una stupida, stupida auto!
Redaz e motori, ovvero il venerdì sera in cui bloccai la tangenziale
Ore 18.00: rabbocco e mi metto in marcia.
All'uscita dell'ufficio c'è un traffico pazzesco e ci impiego una vita prima di riuscire ad immettermi nella statale: "merda, merda, non deve perdere olio adesso, non deve perdere olio adesso!".
Dopo i primi due chilometri di strada è già panico, quindi faccio quello che faccio sempre quando sono nel panico: chiamo la mamma.
- Mamma, stammi vicina..
- Che succede? Stai bene?
- Sì, sto bene, ma sto cercando di tornare a casa con la macchina di FF, che perde olio.
- Come perde olio?
- Perde olio!
- Tanto?
- Eh, abbastanza.
- Ma sei matta???
- No, ho rabboccato prima di partire.
- Senti, non ho la patente e non ci capisco niente di macchine, ma mi sembra che tu stia rischiando di bruciare tutto e restare a piedi!
- Sì, ma... mi fai compagnia lo stesso, qui al telefono?
- Mmm... Va bene. Ma vai piano e fai presto.
Imbocco la tangenziale, ovvero la via più breve verso casa e sembra che tutto proceda per il meglio.
Imbocco lo svincolo con una seconda tangenziale ed inizio a sentire pot, pot, pot.
Merda.
- Merda, mamma, merda! Ti richiamo dopo!
- Che succede?
- Merda, non lo so, non lo so, ma mi sto facendo sotto, ti richiamo!
Chiudo la conversazione e penso che se l'auto di FF prova a fermarsi sullo svincolo io la... io scendo e la... io poi la... io sono nella merda, ecco!
Che stupida per aver pensato di poter contare sul mio proverbiale culo, proprio io, che sono in lizza per il titolo di Miss Sfiga 2012! Ma soprattutto che stupida ad aver imboccato la tangenziale (no, dico, la tangenziale!) con un'auto di 22 anni che perde olio!
Ma si può essere più stupidi di così? Siamo sicuri che siano mai esistiti esseri umani più stupidi?
Stupida, stupida, stupida e sfigata!
Insulto me, insulto l'auto, insulto la sfiga che si è accanita sopra la mia testa e, insultando, riesco a superare lo svincolo.
L'auto, alla fine, si ferma irrimediabilmente. Merda.
E si ferma non in un posto qualsiasi, ma nella corsia di decelerazione dell'uscita di casa mia, a meno di due chilometri da casa. Non muore, la stronzetta, semplicemente si ferma.
Merda, merda e stramerdaaa!
Picchio il volante, come se questo potesse servire a percorrere quei maledetti due chilometri che mi separano da casa.
Niente, non succede niente e non ci posso fare niente.
Le auto che devono uscire a quella maledetta uscita mi sfrecciano accanto, a pochi centimetri, suonando come forsennate. Giustamente.
Posso leggere il labiale degli automobilisti inferociti e distinguo chiaramente le parole "femmina" ed "impedita". A dire il vero distinguo anche molte altre parole, ma nessuna lusinghiera nei miei confronti.
Mi metto a cercare il triangolo prima che qualcuno decida di prendermi come un bersaglio, ma non essendo la mia auto cerco a vuoto.
L'atmosfera inizia a scaldarsi. Sono quasi le diciannove, ma ci sono ancora oltre trenta gradi all'ombra e sono chiusa in un'auto (bisognerebbe essere pazzi per uscire vista la posizione in cui sono ferma), una scatola di autentica lamiera così spessa come solo le macchine concepite oltre vent'anni fa possono essere.
Non trovo un triangolo, non trovo una pettorina catarifrangente: stramerdissima!
Chiamo FF, ma giustamente, dal momento che si tratta della sua auto, non ha la più pallida idea di dove siano i generi di prima necessità.
Chiamo mio suocero, visto che un tempo ques'auto è stata sua.
- Buonasera. Scusi, una domanda: dov'è il triangolo nella Dedra?
- Hai guardato nel bagagliaio?
- Sì, ma non lo vedo.
- Come mai ti serve il triangolo?
- Perchè sono in panne in mezzo alla tangenziale!
- In panne? Ma è IMPOSSIBILE!!!
- Scusi, non è una bella situazione. Mi stanno letteralmente bestemmiando addosso. La richiamo.
Riattacco, incavolata nera. Impossibile. Eccerto.
Peccato che lo spostamento d'aria causato dalle auto che per pochi centimetri mi mancano la fiancata mi faccia capire che non si tratta di una maledetta visione del [@##°!
Nel frattempo mi raggiunge FF con la mia auto, dalla quale recupero un triangolo e ben due pettorine catarifrangenti.
Scendere dall'auto e correre coi taccchi in mezzo alla tangenziale per piazzare il triangolo è l'esperienza più terrificante della mia vita. Sono sicura di avre rischiato la vita almeno dieci volte in meno di un minuto.
Devo essere stata proprio una scena esilarante. Classica donna impedita al volante. Perchè chiaramente agli occhi di tutti è colpa mia, non di una maledettissima auto nel venerdì più nero che mi sia mai capitato!
Disperata mi viene in mente che il mio vicino lavora nell'officina vicino a casa, a circa un chilometro da dove mi trovo, e che se mi sbrigo forse lo trovo ancora al lavoro.
Lo chiamo immediatamente.
- Aiutooooo!!!
- Che succede, stellina?
- Avete un carro attrezzi, vero?
- Dove sei?
- All'uscita della tangenziale...
- Nel parcheggio?
- No, sono dentro la tangenziale! Nella corsia di decelerazione!
- Oddio! Te l'avevo detto che c'erano dei lavori da fare, nella Clio...
- No, sono con la macchina di FF!
- Ma... sbaglio o sei un po' sfigata ultimamente?!?
- Sì, da trent'anni a questa parte! Mi vieni a prendere, per piacere?
- Dammi dieci minuti e sono da te.
E così inizia il mio weekend.
Le principesse vengono portate in giro dalla carrozza, io vengo condotta a casa dal carro attrezzi.
Grondante di sudore come un maiale ed in[@##@t@ come una biscia in[@##@t@.
- Senti, ma... quanto mi costerà questo passaggio?
- Oh, non preoccuparti. Ci sentiamo lunedì.
No no, non mi preoccupo. Ci mancherebbe che fossi anche preoccupata.
A momenti svengo e non so se sia di caldo, di in[@##@tur@ o se si tratti di un anticipo sul coccolone che mi verrà quando vedrò il conto.
La Redazione

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