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Reietto – una storia vera IIIp

Da Parolesemplici

Reietto2[...]Pensai allora di entrare nel forum della trasmissione per inserire richieste, feci di più, inserii un post inviando il medesimo contenuto per fax:

Salve, mi chiamo Achille F., mi rivolgo alla redazione come se fosse una persona fisica poiché non so chi leggerà questa e-mail. Vi scrivo perché non so più come fare e sono certo che chiunque faccia parte di questa redazione sia una persona seria e preparata, capace di distinguere un mitomane dalle persone serie. Alla Vostra sede dovrebbe essere giunto un libro con una storia ispirata ad Amici. Il testo dovrebbe essere stato consegnato dal Signor Garrison. Siccome l’operazione è avvenuta tramite una terza persona, ed è trascorso molto tempo senza che io abbia mai ricevuto notizie, non posso sapere se il testo è veramente nelle vostre mani per essere esaminato. La persona che ha fatto da tramite non è un millantatore perché non ha richiesto soldi ed è realmente amico del Signor Garrison poiché lavora con il Signor Barbareschi nel suo spettacolo teatrale, che lo stesso Signor Garrison è andato a vedere lo scorso venerdì sera con il suo collega Steve La Chance.

Sono consapevole del fatto che il Vostro gruppo è molto impegnato nel lavoro, soprattutto in questo momento, ma vorrei solo sapere se c’è la possibilità che il testo sia esaminato e se ci sono reali possibilità di essere preso in considerazione.

Il testo si chiama “Voglia di Volare” vi allego qui di seguito l’introduzione di modo che abbiate la possibilità di verificare quanto da me detto e nell’eventualità prendere in considerazione la possibilità di contattarmi.

Grazie per la Vostra cortese attenzione.

Allegai l’introduzione.

Una sola risposta mi giunse attraverso il Forum, di una certa Daniela(moderatore del forum), che esprimeva tutta la sua comprensione sostenendo che avrebbe inoltrato la richiesta alla redazione poiché lei non aveva il potere di intervenire in una situazione del genere, ma era certa che avrei ottenuto un confronto perché le collaboratrici della Signora De Filippi sono ben selezionate, molto attente e professionali.

Il silenzio dell’indifferenza continuò ad imperversare, ma non mi arresi e pensai di inviare un nuovo fax, un poco più duro:

Buon giorno,

Credo che una delle principali dimostrazioni che un umano deve ad un suo simile sia il rispetto.

Soprattutto quando si occupano ruoli importanti attraverso i quali si ha il potere di decidere delle sorti delle persone. La Signora De Filippi, e non solo lei, nei suoi interventi televisivi continuamente sottolinea la necessità di dare spazio a tutti, soprattutto a coloro che non posseggono raccomandazioni me che non hanno la possibilità di essere ascoltati per mostrare ciò che sanno fare.

Sono costretto a ritenere che quando elle pronuncia queste parole i suoi collaboratori sono sempre distratti.

Cortesemente non venite a dire che le redazioni sono sovraccariche e che ci vuole del tempo, perché chi vi scrive è da più di due anni che aspetta una risposta.

E’ certo e giusto che quanto ho cercato di sottoporre per più di due anni alla vostra attenzione debba essere valutato ed analizzato, ma siccome anche ad un occhio poco esperto appare chiaro che il mio lavoro non è l’opera di un mitomane o il tentativo di chiedere attenzione attribuibile a qualche adolescente, sono certo di avere il diritto di ottenere del rispetto.

Ciò non significa che il mio lavoro debba essere ritenuto valido, ma che abbia la possibilità di essere sottoposto a persone competenti, se non alla stessa signora de Filippi, e che qualcuno si prenda la briga di inviare una mail anche solo per dire: -Caro ragazzo ciò che ci hai inviato non lo riteniamo valido ed interessante, arrivederci.

L’unica persona che ha avuto un poco di rispetto è stata Daniela del forum di Amici che mi ha risposto dicendo che l’unica cosa che poteva fare era inoltrare la mia richiesta alla redazione, i membri della quale come al solito, con grande rispetto, hanno mostrato tutta la loro indifferenza.

Almeno Daniela ha dimostrato che c’è ancora qualcuno che ha del rispetto, non come certe persone, mie ex compagni di scuola, che giunte nelle vostre redazioni si sono montate la testa e negano di poter compiere qualsivoglia intercessione.

Questa di seguito è la mia ultima e-mail del 25/5/2004:

Salve, mi chiamo Achille F., mi rivolgo alla redazione come se fosse una persona fisica poiché non so chi leggerà questa e-mail. Vi scrivo perché non so più come fare e sono certo che chiunque faccia parte di questa redazione sia una persona seria e preparata, capace di distinguere un mitomane dalle persone serie.

Alla Vostra sede dovrebbe essere giunto un libro con una storia ispirata ad Amici. Il testo dovrebbe essere stato consegnato dal Signor Garrison. Siccome l’operazione è avvenuta tramite una terza persona, ed è trascorso molto tempo senza che io abbia mai ricevuto notizie, non posso sapere se il testo è veramente nelle vostre mani per essere esaminato. La persona che ha fatto da tramite non è un millantatore perché non ha richiesto soldi ed è realmente amico del Signor Garrison poiché lavora con il Signor barbareschi nel suo spettacolo teatrale, che lo stesso Signor Garrison è andato a vedere lo scorso venerdì sera con il suo collega Steve La Chance.

Sono consapevole del fatto che il Vostro gruppo è molto impegnato nel lavoro, soprattutto in questo momento, ma vorrei solo sapere se c’è la possibilità che il testo sia esaminato e se ci sono reali possibilità di essere preso in considerazione.

Il testo si chiama “Voglia di Volare” vi allego qui di seguito l’introduzione di modo che abbiate la possibilità di verificare quanto da me detto e nell’eventualità prendere in considerazione la possibilità di contattarmi.

Grazie per la Vostra cortese attenzione

Vi porgo nuovamente i miei sinceri ringraziamenti anche per la vostra futura, solita, indifferenza.

A queste dichiarazione fece seguito il moto d’orgoglio della redazione, a farsi carico della risposta fu una certa Sabina o Sabrina Gregoretti, il nome non è chiaro a causa delle urla di parole in confusione che la signora pronunciò non appena risposi al telefono che squillava. Venni, infatti, raggiunto da questa redattrice che urlando mi voleva informare che io non capivo nulla, che loro non erano una casa editrice, che non avevo capito con chi avevo a che fare e altre frasi sconclusionate.

Cercai di interromperla, per farle capire che se si esprimeva in quel modo era impossibile dialogare e soprattutto il suo modo poco rispettoso di inveire era il chiaro segno del fatto che non aveva in alcun modo visto i contenuti di ciò che avevo inviato, ma non raggiunsi l’intento. Ella concluse in malo modo sostenendo che non avevano mai ricevuto alcun manoscritto e che potevo, però, inviarlo a lei stessa presso la redazione della trasmissione “Amici”.

Non esitai ed il giorno stesso feci proprio così, unendo al plico un vassoio di alcuni dolci tipici napoletani ed una missiva nella quale spiegavo di non avercela personalmente con nessuno, nutrivo solo del risentimento verso un comportamento d’inspiegabile indifferenza perpetrato per anni.


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