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Rembrandt van Rijn e il Secolo d’oro

Creato il 15 luglio 2013 da Artesplorando @artesplorando

Rembrandt van Rijn e il Secolo d’oro

Rembrandt van Rijn, autoritratto su incisione

Il pittore e incisore olandese è il protagonista del doodle di Google di oggi per ricordare i 407 anni della sua nascita e mi è sembrato carino ricordarlo con voi su questo blog.
Rembrandt Harmenszoon van Rijn è considerato dai critici e dagli esperti d’arte il più importante pittore nella storia dei Paesi Bassi. Buona parte della sua produzione artistica coincise con il cosiddetto “Secolo d’oro” olandese, il periodo del XVII secolo durante il quale le arti, il commercio e le scienze olandesi conobbero una notevole espansione e divennero famosi in tutto il mondo. Rembrandt si fece conoscere grazie ai ritratti dei personaggi olandesi più importanti dell’epoca, e grazie ai propri autoritratti e alle illustrazioni di scene tratte dalla Bibbia.
Uno dei quadri più famosi di Rembrandt è La Ronda di notte, realizzato nel 1642 per illustrare la parata organizzata dalla milizia cittadina di Amsterdam, la Compagnia degli archibugieri. Il quadro fu commissionato dal capitano insieme con altri membri della milizia e fu pagato 1600 fiorini. La Ronda di notte è conosciuta per le sue enormi dimensioni (3,6 metri per 4,3) e per la mirabile capacità di Rembrandt di giocare con il chiaroscuro, che contribuì a dare movimento ai miliziani, che non furono ritratti quindi fermi e statici come avveniva di solito all’epoca in questo genere di opere.

Rembrandt van Rijn e il Secolo d’oro

Rembrandt van Rijn, ronda di notte

Come spiegò anche in alcuni scritti, e come dimostrano molti suoi quadri a partire proprio dalla Ronda di notte, Rembrandt cercava di rendere il più possibile sulla tela l’idea di movimento, nel senso più naturale e semplice del termine. Si stima che nel corso della propria vita Rembrandt abbia realizzato circa 600 quadri, oltre 400 incisioni e 2mila disegni di vario genere, ma non c’è molta concordanza tra gli esperti sull’effettivo numero di opere.
Rembrandt era molto abile con il chiaroscuro, l’effetto artistico che si ottiene sovrapponendo e affiancando tonalità chiare a scure in un dipinto per mettere in risalto alcune parti del disegno e lasciarne altre meno in evidenza. Nei numerosi ritratti che gli furono commissionati, superò le rigide formalità del tempo, mostrando i soggetti per ciò che erano con i loro pregi e i loro difetti, con una vitalità poco comune per l’arte dell’epoca.

Rembrandt van Rijn e il Secolo d’oro

Rembrandt van Rijn, autoritratto

 Nel corso della sua carriera, Rembrandt affinò progressivamente la propria tecnica passando dalle atmosfere molto ovattate dei suoi primi lavori ai quadri con contorni molto più definiti e con giochi di luce più mirati per mettere in risalto soggetti e movimenti. Oltre che per i suoi ritratti, Rembrandt era molto apprezzato per i suoi quadri narrativi, dedicati soprattutto alle scene bibliche. Dopo la Ronda di notte, cambiò sensibilmente stile iniziando a dipingere i propri soggetti frontalmente, con meno giochi di luce e colori molto più saturi. La produzione di quadri rallentò, in favore di una più ricca e variegata realizzazione di incisioni, molto richieste all’epoca.
A metà Seicento, Rembrandt cambiò ancora una volta stile, realizzando quadri con colori più ricchi e con pennellate molto più pronunciate ed evidenti. I suoi lavori erano molto meno dettagliati e miravano a dare un’immagine di insieme, da cogliere stando a relativa distanza dal quadro. Fu in quel periodo che realizzò alcuni dei propri autoritratti meglio riusciti e più conosciuti: ne dipinse una quindicina in meno di venti anni, rendendo sulla tela parte delle sofferenze legate all’ultimo difficile periodo della propria vita.

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