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Resident Evil HD Remaster – La nascita di un genere

Da Videogiochi @ZGiochi
di Michele Lerda

Quando nel 1996 Capcom pubblicò il primo Resident Evil sulla oramai storica Playstation 1, provocò una sorta di scisma all’interno del mercato videoludico. Nella prima metà degli anni ’90, Doom portò la violenza ad un nuovo livello, mentre l’uscita di Alone in the Dark nel 1992 portò con sé la genesi di un nuovo genere chiamato Survival Horror. Spetta però a Capcom la capacità di unire per la prima volta le due cose, creando un gioco sanguinoso ed incredibilmente inquietante che dimostrerà essere una vera killer app per la console Sony ed il capostipite di una delle più famose saghe del mercato videoludico. Resident Evil 1 è stato un gioco innovativo e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di provarlo all’uscita lo ricordano con incredibile piacere ma, visto con uno sguardo smaliziato di un giocatore moderno, risulta afflitto da numerosi problemi soprattutto nei controlli e con buchi nella trama piuttosto evidenti. Nei primi anni del 2000 la grande N decise di prendersi l’esclusiva della serie sperando di rilanciare le vendite di un GameCube che faticava a decollare, progettando per la sua console casalinga due capitoli inediti, il 4 e lo 0 e restaurando il primo famosissimo episodio. Come ben sappiamo Resident Evil 4 è poi uscito su ogni piattaforma, mentre il primo capitolo remaster è rimasto solo per i possessori del GameCube che fino ad oggi erano i soli a poterlo giocare. Nella generazione delle HD remaster non stupisce nessuno l’annuncio di questa ri-edizione, fa piacere che per una volta stiamo parlando di un gioco vecchio oltre dieci anni e non di uno uscito su PS3 o su Xbox 360. Vediamo insieme se il gioco Horror per eccellenza è ancora in grado di spaventare, ma soprattutto se è appetibile per il pubblico attuale.

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Dove tutto ebbe inizio

Piccola ma doverosa premessa, la prima parte della recensione è dedicata soprattutto a chi non ha avuto l’occasione di giocare la versione GameCube/Wii. Le modifiche introdotte da questa versione remaster sono discusse un po’ più in basso.

Racoon City è una cittadina tranquilla dell’ovest degli Stati Uniti, dove la vita scorre tranquilla e la popolazione vive soprattutto grazie al turismo che gli porta il lago e il magnifico bosco che la circonda. Poco fuori città vi è un enorme maniero, la Villa Spencer costruita dal proprietario di una multinazionale chiamata Umbrella Corporation. Dall’arrivo dei nuovi ricchi abitanti l’aria pare essere un po’ cambiata in città, la gente parla di strane creature che si aggirano di notte e un turista è stata trovata sbranata. Per capire cosa sta succedendo la polizia manda ad ispezionare la zona la prima squadra del reparto speciale S.T.A.R.S ( Special Tactics And Rescue Squad), di cui si perderanno le tracce in pochissimo tempo. Spaventati dagli eventi decisamente fuori dall’ordinario viene inviata anche la seconda squadra con il compito di trovare i compagni e fare chiarezza sull’accaduto. Arrivati in zona gli agenti S.T.A.R.S verranno attaccati immediatamente da famelici cani mutanti e cercheranno rifugio all’interno della villa degli Spencer. Impersonando a scelta Jill Valentine o Chris Redfield, due tra agenti sopravvissuti toccherà a voi investigare sugli esperimenti condotti dall’Umbrella, trovare eventuali superstiti, possibilmente sopravvivere ad un esercito di non morti e scoprire cosa sta succedendo nei boschi di Racoon City.

Questo piccolo recap a beneficio delle nuove generazioni e di tutti coloro che hanno giocato a Resident Evil 1 quasi venti anni fa, è l’introduzione del capitolo ed anche una delle poche cose che hanno in comune il gioco originale con l’edizione per GameCube e di conseguenza la remaster che abbiamo provato. Il gameplay è molto differente da quello proposto negli ultimi capitoli, tutta l’avventura è ambientata all’interno dell’enorme Villa Spencer e l’ambientazione con tutti i suoi segreti è parte integrante del fascino del gioco. All’interno della magione dovrete esplorare ogni stanza, trovare le chiavi e risolvere gli enigmi di cui è letteralmente piena. Oltre che di questi ultimi, i giocatori dovranno anche preoccuparsi di sopravvivere ai numerosissimi non morti che infestano ogni area. Lontani dalla filosofia degli action dove i proiettili sono praticamente infiniti, Resident Evil HD Remaster fa fede alla sua natura survival, le munizioni saranno sempre molto limitate e i giocatori dovranno decidere quando sparare e quando è meglio evitare lo scontro. All’interno della villa troveremo un bestiario di tutto rispetto che tra vecchie e nuove conoscenze riusciranno a spaventare a dovere i giocatori. Trattandosi di zombie o animali mutanti non possiamo aspettarci molto da loro dal punto di vista strategico, i nemici per lo più ci verranno incontro o cercheranno di attaccarci a sorpresa in alcune occasioni, starà a noi evitare i loro semplici attacchi, lavoro comunque tutt’altro che semplice. Uno degli elementi più interessanti è rappresentato dai nuovi Zombie Crimson Head, in grado di rialzarsi sempre indipendentemente dal numero di proiettili con cui li colpiremo, questi andranno direttamente bruciati. Non si tratta di un una grande novità ma, sicuramente farà piacere per la capacità di creare una degna suspance. Gli sviluppatori ai tempi del lancio della versione GameCube dissero di aver cambiato il gioco al 70%, percentuale secondo noi esagerata, ma sicuramente le modifiche sono tante e importanti. Villa Spencer ha un aspetto completamente diverso, le stanze sono posizionate in maniera differente e ci sono nuovi enigmi da risolvere, ad aspettarci ci sarà anche un nuovo boss la cui esistenza sarà molto utile per spiegare parti della trama. Escluse alcune citazioni troppo famose per scomparire, i vecchi dialoghi da B-movie sono stati completamente riscritti, pur non perdendo la sua leggerezza e i nuovi testi sono decisamente più apprezzabili.

Prima di iniziare la partita si potrà scegliere il livello di difficoltà, il massimo del potenziale il gioco lo esprime scegliendo la via più difficile e il lato survival viene ancora più accentuato. Portare a termine l’avventura ci ha richiesto circa quattordici ore, la longevità però può raddoppiare grazie ai due personaggi disponibili che andranno a vivere situazioni differenti. Resident Evil è bello perché è difficile ed è coraggiosamente hardcore anche in questi anni dove i giochi sono sempre più semplici. Villa Spencer è un enorme parco dei divertimenti dove tutto è studiato per far divertire/spaventare il giocatore che in cambio deve cedere un po’ sul lato della credibilità. Le inquadrature forniscono sempre la visuale più di impatto che non sempre coincide con la più comoda, nel gioco originale il passaggio da una stanza all’altra era introdotti dall’apertura di una porta, tecnica utile a mascherare i caricamenti, tale filmato viene riproposto generando un effetto nostalgia e lavorando sui giocatori per aumentare la tensione. Un altro aspetto decisamente anacronistico, ma secondo noi apprezzabile è la decisione di lasciare i salvataggi limitati ed eseguibili in presenza di una macchina da scrivere, uno schiaffo ai giocatori più casual, ma che permette di vivere al meglio l’avventura. Una cosa che invece avremmo preferito rivedessero è la gestione problematica dell’inventario che dava problemi nel gioco originale e continua a darne adesso.

Resident Evil dopo essere uscito su GameCube fece anche la sua comparsa in una nuova edizione Wii criticata piuttosto duramente in quando banalissima operazione commerciale che non si preoccupava nemmeno di aggiornare il sistema di puntamento, utilizzando quello decisamente più comodo di Resident Evil 4, uscito sulla stessa console un anno prima. Consci del passo falso alla Capcom si sono preoccupati di dare una svecchiata complessiva al titolo, anche se più che altro potremmo parlare di ottimizzazioni. Durante l’azione potrete ammirare nuovi effetti dinamici e una illuminazione decisamente migliore, non tutte le aree di gioco sembrano essere state trattate con la stessa cura, ma i miglioramenti si vedono e sono apprezzabili. Resident Evil gira con una risoluzione di 1920×1080 a 30fps sia su Playstation 4 che Xbox One, mentre su Ps3 e Xbox 360 la qualità è 720p per 30 fps. Un’altra novità portata da questa edizione è rappresentata dai nuovi controlli. I vecchi capitoli e tutta la serie in generale sono stati famosi oltre che per gli zombie, per i personaggi scomodi da muovere. Il nuovo sistema è un po’ più agile e si rifà ad altri action Capcom come Devil May Cry; complessivamente si tratta di un piccolo salto in avanti che però non risolve i problemi di legnosità generale. Le nuove generazioni faticheranno un ad abituarsi a dei controlli così duri, non possiamo certo considerarlo un pregio, ma risulta innegabile che anche questo elemento porti a tenere alto il livello di tensione.

La rimasterizzazione ha avuto effetto anche sulla colonna sonora, adesso tutti i brani i rumori sono stati adattati per offrire ai giocatori oltre ai brani, una nutrita campionatura di cigolii e tuoni alla massima qualità.

Resident Evil HD Remaster – La nascita di un genere


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