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Retro City Rampage: DX – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 01/03/2014

Cover Retro City Rampage: DX

3DS Pegi 12 TESTATO SU
3DS

Genere: , , Sparatutto

Sviluppatore: Vblank Entertainment

Produttore: Vblank Entertainment

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 20/02/2014

VISITA LA SCHEDA DI Retro City Rampage: DX

Pro-1Citazioni, citazioni ovunque! Contro-1Ancora leggeri problemi di bilanciamento

Pro-2Vederlo finalmente su portatile Nintendo Contro-2Qualche piccola incertezza nei controlli

Pro-3La versione definitiva, con tutte le migliorie sinora apportate

Citazioni e parodie. Citazioni e parodie ovunque. Questa potrebbe essere la sintetica presentazione di Retro City Rampage se si utilizzassero i popolari meme. Il videogioco, sviluppato da VBlank Entertainment, ormai lo conoscete tutti. Uscito praticamente per tutte le console attualmente in commercio non ha certo bisogno di alcuna presentazione. Fuori dal gruppo degli hardware che hanno accolto questa particolare produzione indie mancava però una console portatile. Il nostro fido 3DS. Come poteva essere escluso? Ebbene anche il Nintendo eShop si è aggiornato, permettendo finalmente ai suoi utenti di poter usufruire di tal pazzia – in formato DX per l’occasione, con alcune migliorie – dovunque essi vogliano.

RetroCityRampage3DS-featured

GRAND THEFTOPOLIS…

Per quanti non lo conoscessero, o non l’avessero mai visto, Retro City Rampage non è altro che una divertentissima parodia dei gloriosi videogiochi e film del passato, in particolare degli anni ’80, le cui fondamenta sono costituite da un’altra pietra miliare come Grand Theft Auto ed il suo open world. Gli omaggi, le citazioni, le parodie sono talmente tante e si susseguono a ritmo talmente veloce che risulterebbe impresa quantomai improba rendervi edotti della cultura videoludica e cinefila dello sviluppatore. Tartarughe Ninja che sbucano da un tombino solo per riempirvi di mazzate, omaggi a Super Meat Boy, Bit. Trip, Batman, Robocop, Rambo, Bionic Commando e chi più ne ha più ne metta. Tornando a noi, vestiremo i panni di Giocatore, uno scavezzacollo dal giubbotto di pelle e dal ciuffo brillantinato, che un bel giorno del 1985 viene assunto dal mega criminale di turno, che fa il verso a Joker, come semplice manovalanza per portare a termine la classica rapina in banca. Le cose, come al solito, non vanno per il verso giusto e il tutto si trasforma in una rocambolesca fuga che si conclude quando una cabina telefonica, accompagnata da scariche elettriche, compare dal nulla. Il buon Giocatore non ci pensa due volte a rubarla, perdendone (sic!) immediatamente il controllo e giungendo nella Theftopolis di un indeterminato 20XX, dove un agitato Doc – con la sua immancabile DeLorean – ci accoglie come grandi eroi del destino e salvatori del mondo e si offre di riparare la nostra bizzarra “cabina del tempo”. Affinché essa sia ancora in grado di viaggiare e di riportarci nel 1985 dovremo procurarci alcuni rarissimi pezzi di ricambio ed è qui che inizia seriamente la nostra avventura nella città di Theftopolis.

Certo, nulla vieta di uscire dalla casa del vecchio Doc e seminare morte e distruzione in tutta la città, come insegna ed invoglia da sempre ogni buon open world che si rispetti. La ridente cittadina, che ci viene presentata con visuale dall’alto (salvo rari casi), è infatti liberamente esplorabile, senza il patema di dover per forza proseguire nell’avventura principale. Sfide di tutti i generi sono sparse ovunque; distruzione totale con i lanciarazzi, sessioni col carro armato e pestaggi inusitati vi attendono in quasi ogni vicolo. Insomma, il vostro diavoletto distruttore avrà pane per i suoi denti. Invece, per chi ha paura di perdere tempo con cotanta ricchezza di situazioni c’è sempre quella che potremo definire “campagna”. Essa è composta dalle classiche missioni principali, le quali vi porteranno ad ottenere i pezzi di ricambio necessari per riparare la vostra cabina del tempo e a combattere i “bad guys”, e le missioni meramente facoltative o secondarie, rappresentate con simboli gialli sulla minimappa, che contribuiranno a farvi racimolare un po’ di punti e di denaro extra, con simpatici lavoretti come, ad esempio, qualche giornata da buttafuori in un bar. Inoltre, per i vanitosi è sempre possibile entrare nei vari negozi ed abbigliarsi coi più vezzosi cappelli in vendita a Theftopolis, oppure perdere ore con i cabinati sparsi per la città che permettono di giocare a giochi come Bit. Trip Run e Super Meat Boy. L’azione si svolge frenetica, senza posa, e le quest sono divertenti e piene zeppe di citazioni. Il problema però rimane ancora una volta la curva di difficoltà di alcune di esse e ciò è davvero frustrante, principalmente per un sistema di controlli sì evoluto (con l’auto puntamento dei nemici ed un sistema di coperture) ma non sempre user friendly, soprattutto a causa della tipologia di controlli della console Nintendo. Capita infatti di dover ripetere più e più volte alcune missioni unicamente per aver sbagliato, nello scarsissimo tempo a disposizione, a premere un determinato tasto oppure per non esser riusciti a muovere il personaggio nella direzione desiderata. Comunque, a parte alcune incertezze nel gameplay, esso è reso volutamente somigliante a quei videogiochi a cui fa il verso e ciò rende l’esperienza di gioco davvero godibile e divertente, soprattutto per le vecchie cariatidi che, come chi scrive, vivono ormai di ricordi.

I GLORIOSI 8-BIT… RIGOROSAMENTE 2D

Retro City Rampage: DX è, semplicemente, un tripudio di pixel colorati e poterli ammirare finalmente su una portatile Nintendo rende davvero giustizia al gioco; più della versione da salotto o da scrivania. La città, i veicoli, gli sprite dei personaggi sono resi in modo quasi perfetto, con buona cura per i dettagli. Omaggio anch’essi all’epoca d’oro dei videogiochi e della Nintendo che fu, riescono ad immergere il giocatore in un torpore nostalgico a 8-bit da cui è difficile staccarsi. Il connubio funziona alla grande. La versione DX per 3DS giunge arricchita di tutte le migliorie che si sono susseguite nel corso di molti mesi e dei diversi hardware. Dal punto di vista meramente tecnico, una generale stabilità si accompagna ad un migliore bilanciamento della difficoltà della maggior parte delle missioni (fermo restando quanto detto prima, ossia che alcune rimangono ancora abbastanza sbilanciate). Fortunatamente, l’aumento dei checkpoint durante l’avventura rende meno insopportabile la ripetizione delle missioni ed è comunque possibile (al contrario dei giochi a cui fa il verso) interrompere la sessione senza troppi rimpianti. Non contiamo invece il “downgrade” subìto per ciò che concerne l’ampiezza della visuale la quale, soprattutto per chi possiede il primo modello di Nintendo 3DS, è ovviamente un po’ più ristretta se paragonata all’altra portatile in commercio.

Il vezzo del 3D non è stato implementato, quindi potete tranquillamente risparmiare batteria disattivandolo del tutto. Ciò che invece ha fatto molto piacere scoprire è stato l’utilizzo del touch screen inferiore, ove è finalmente presente, oltre all’inventario delle armi (velocemente selezionabili), anche una pratica mini-mappa la quale evidenzia i punti d’interesse e rende più agevole districarsi tra i vicoli di Theftopolis, accompagnati da un’immancabile colonna sonora, perfettamente adattata al contesto. Produzioni originali e riadattamenti di brani dei videogiochi del passato possono essere selezionati proprio come in GTA, ossia cambiando stazione radio sempre dal touch screen. I jingle sono ovviamente semplici ed elementari suoni elettronici mixati però a dovere e richiamano costantemente un senso del ritmo assai frenetico che trasuda da ogni punto della pazza creatura creata da Brian Provinciano. Se non lo avete ancora giocato e siete i felici possessori di un 3DS (o di un 2DS), questo è decisamente il momento di rimediare.

Retro City Rampage: DX – Recensione

IN CONCLUSIONE
Retro City Rampage è un vulcano inesauribile di citazioni, parodie, tributi dei videogiochi e dei film degli anni '80 e '90. Nato come omaggio alla Nintendo che fu, esso giunge finalmente nella portatile della casa di Kyoto con la sua miglior versione, comprensiva di tutte le migliorie implementate sino ad oggi. Vi sono alcune piccole incertezze nel sistema di controllo e permangono, per alcune missioni, alcuni problemi di bilanciamento della difficoltà. Ad ogni modo esso rimane un gioco dannatamente divertente ed un'ottima occasione per bearsi della propria nostalgia oppure, per le nuove leve, per scoprire piccole chicche perse nei meandri del tempo. Se non lo avete ancora provato, il consiglio è quello di procurarsi una copia (digitale) il prima possibile. ZVOTO 8.5
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