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Richard Castle: quando un personaggio diventa autore… di se stesso.

Creato il 08 settembre 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Il 15 settembre uscirà in America il settimo libro di Richard Castle, intitolato “Driving Heat”. A poco più di una settimana di distanza, verrà trasmessa l’ottava stagione del serial televisivo “Castle”.

Perché un autore di romanzi thriller dovrebbe essere il protagonista di una serie omonima?

Ecco la spiegazione in tre punti.

2012 People's Choice Awards - Red Carpet
1: L’AUTORE

Nel 2009 la ABC presenta per la prima volta la serie televisiva Castle, che prende il nome dal protagonista, Richard Castle (interpretato da Nathan Fillion): si tratta di un pluripremiato autore di best seller, molto amato dalle donne. Purtroppo, le forze dell’ordine sembrano non provare lo stesso tipo di sentimento: forse perché hanno avuto spesso a che fare con le sue stravaganze.
Il caso fa incontrare il famoso giallista e una giovane detective della polizia di New York, Kate Beckett (Stana Katic). Collaborando alla risoluzione dei casi d’omicidio, e attingendo dal passato di Kate, Castle troverà l’ispirazione per la creazione di una nuova serie di romanzi, aventi per protagonista la detective Nikki Heat.

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2: I LIBRI

Le vicende descritte nei libri sono molto spesso riconducibili a episodi della serie, per non parlare poi dei personaggi, che sono alter ego degli agenti del 12°: così, lo scrittore Richard Castle diventa il giornalista Jameson Rook, i detective Beckett, Ryan ed Esposito diventano rispettivamente Heat, Raley e Ochoa, e il capitano Victoria Gates trova la sua controparte in Wallace Irons. I toni utilizzati nei libri non si allontanano troppo da quelli leggeri della serie TV, capaci comunque di regalare qualche passo più impegnato.

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3: RICHARD CASTLE E I MEDIA

Come ci si comporta quando sulla copertina spuntano nome e fotografia di un personaggio inventato e il vero autore rimane anonimo? Si continua a vendere il prodotto con quanta più coerenza possibile, creando pagine web ad hoc e account Twitter, dando la possibilità ai fan di interagire con Richard Castle in persona, si organizzano incontri con l’autore ai quali è presente l’uomo che ha dato il volto al fortunato protagonista della serie, e così via. L’interazione col pubblico è talmente verosimile (forse parte del merito è di Nathan Fillion, che sposa alla perfezione il carattere del suo personaggio) da aver creato un vero e proprio fenomeno da top 10 della classifica del New York Times, vincitore di numerosi premi come il People’s Choice Awards.

Sono molte le opere letterarie che oggi vengono trasposte in serie televisive di grande successo. Alcune più o meno discusse, come quelle che si spingono oltre i fatti già narrati nei libri (come accadrà ne Il trono di spade, di George Martin), o in grado di fondersi alla perfezione al filone originale (come nel caso di Bones, serie poliziesca d’enorme successo tratta dai romanzi di Kathy Reichs). Nel caso di Castle non esiste una distinzione tra libro e serie perché l’una non potrebbe esistere senza l’altra: sarebbe un po’ come avere uno scrittore senza libro e un libro senza scrittore.

Christine Amberpit



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