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Riflessioni e chiacchiere dal motel più brutto della Route 66

Creato il 03 agosto 2015 da Marika L

PREMESSA

Questo post è stato scritto quasi all'inizio del viaggio sulla Route 66, mentre ero in Oklahoma, ma purtroppo non sono riuscita a pubblicarlo perchè nel motel in questione non funzionava bene neanche il wifi.
Adesso mi trovo in Arizona, con ancora più emozioni da raccontarvi e tante altre cose da scoprire e delle quali innamorarmi. Ma io non ricordo di essere stata così felice prima d'ora.

Scrivo probabilmente da uno dei motel più brutti al mondo che si trova in una delle città più brutte del mondo.
Non so se sia peggio la puzza di cane bagnato o il pavimento del bagno, molto simile a quello degli autogrill di periferia.

Si insomma, quelli che non vengono puliti quasi mai.

Appena abbiamo messo piede in questa stanza -definirla così è un complimento- siamo stati invasi da un odore di fumo e moquette e ho istintivamente afferrato il cellulare per cercare una sistemazione alternativa. Poi mi sono seduta sul letto e ho riflettuto, arrivando alla conclusione che no, non sarebbe stato giusto. Non per i quaranta euro che avrei speso in un altro motel, non per pigrizia e neanche per qualche altra strana motivazione.

Non sarebbe stato giusto perchè io di questo viaggio ho deciso di prendere il bello e il brutto, il buono e il cattivo cercando di mettermi alla prova. Questa è un'esperienza speciale, attraverso la quale mi sono ripromessa di entrare in contatto con i miei limiti e il mio carattere. È un viaggio che dovevo soprattutto a me stessa e la sto amando infinitamente, questa strada nostalgica e sorprendente e incredibile.

Desiderare qualcosa una vita intera e poi rendersi conto che quel qualcosa è ancora meglio di come lo avevi sempre immaginato fa un certo effetto.
Io mi sento a casa come in nessun luogo prima d'ora e non potrei trovare parole più adatte. Quello che non riesco ancora a concretizzare, invece, è il momento in cui ho visto per la prima volta il cartello Historic Route 66 e di conseguenza mi sono resa conto che si, le nostre ruote stavano -letteramente e in senso positivo- calpestando il mio sogno più grande, quello che custodisco e alimento praticamente da sempre.

È l'insieme di differenze tra Stati, è il via vai dell'Illinois e la desolazione del Kansas e sono sicura che a breve sarà tante altre cose, ma devo ancora scoprirle.

La Route 66 è un meraviglioso clichè che mi sta regalando emozioni mai provate prima, costringendomi più di una volta a trattenere le lacrime.

Si, sono decisamente la persona più felice del mondo.


La Route 66 non è una vacanza, è un viaggio totalizzante che richiede pazienza e un amore immenso per gli on the road. Sfido chiunque a non perdersi minimo cinque o sei volte al giorno!

Ora vado, la Strada mi aspetta e io voglio godermela tutta. Nuove esperienze, nuove emozioni, nuovi luoghi.


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