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Rinviato a giudizio per aver rivelato l'inquinamento della sua terra

Creato il 07 giugno 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

Rinviato a giudizio per aver rivelato l'inquinamento della sua terra

Questa è una storia strana, assai strana. Una storia che inverte i poli del comune senso di percepire il bene e il male. Una di quelle storie che confonde il buono col cattivo, e concede, senza beneficio d'inventario, il nome di delinquente e bandito a chi racconta la verità.

Questa è una storia del Sud, una storia della terra in cui quelli in giacca e cravatta che avvelenano terreni e risorse idriche, barattano l'impunità con l'omertà.

Questa è la storia di chi alza la testa e, come altri, inizia a parlare, a raccontare, a rompere il vestito dell'omertà che da centocinquantanni anni ci hanno confezionato addosso. A rompere le catene del silenzio imposto d'ufficio nel paese delle stragi impunite, degli omicidi senza mandanti.

E' la storia del Tenente della Polizia Provinciale Giuseppe Di Bello e il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti.

Erano accusati di aver rivelato l'inquinamento del Lago del PertusilloLa Procura della Repubblica di Potenza aveva accusato il Tenente della Polizia Provinciale Giuseppe Di Bello e il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti di rivelazione di segreti d'ufficio. Avevano, nel gennaio 2010, rivelato un "decadimento delle acque dell'invaso del Pertusillo. Lo fecero sulla base di analisi effettuate su campioni prelevati dal lago. "Quasi non ci sono parole- è il commento a caldo di Giuseppe Di Bello che aveva chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Il tono della voce tradisce delusione e rabbia. La rabbia dignitosa e acuta di chi ha creduto fino all'ultimo nella giustizia". "Si è voluto parlare di metodo della questione e mai di merito- dice Di Bello- Abbiamo (Bolognetti e io) fornito alla Procura documenti video dei depuratori che non funzionano che nell'invaso scaricano di tutto e di più. In altri luoghi di Italia si procede con l'arresto di chi inquina qui in Basilicata si fa l'esatto contrario". (Basilicata 24.it)

Avete capito? Di Bello e Bolognetti, raccolti dei campioni di acqua dall'invaso idrico, hanno effettuato delle analisi e mostrato all'opinione pubblica l'alto grado d'inquinamento del lago. Con conseguente danno per la salute degli abitanti che vivono nella zona.

Ma a quanto pare si trattava di "segreti d'ufficio" e nel Sud fogna e immondezzaio d'Italia, certe notizie non vanno rivelate. Vanno taciute. Chissà perchè.

E allora noi dobbiamo continuare a morire, morire nella terra dei fuochi con la diossina al posto dell'ossigeno, morire in terra di lavoro coi terreni saturi di rifiuti tossici e merda industriale, morire in Basilicata, in Calabria, i Puglia ed in Sicilia per acque e terreni pregni di veleni.

Ci sarà un giudice a Berlino...lo speriamo e confidiamo nel fatto che il processo possa far emergere le ragioni della scelta e l'assoluzione per i due imputati.

Sempre lazzari, sempre briganti.

Ninco Nanco deve morire, perchè si campa putesse parlare, e si parlasse putesse dire, qualcosa di meridionale...(Eugenio Bennato)


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