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Ritardi culturali

Creato il 23 agosto 2011 da Fabio1983

Addossare la colpa di determinati ritardi strutturali a singole persone è, naturalmente, una ovattata visione che non comprende l’insieme, il contorno e i perimetri vari. Però, questo sì, le persone possono contribuire un bel po’. E il portabandiera, da tempo, è Umberto Bossi. I nostri ritardi strutturali sono finanche di derivazione morale e culturale.

Altrimenti non si spiegherebbero i colpi di genio di taluni personaggi che a distanza di 17 anni si accorgono di come la rivoluzione liberale sia stata soltanto una chimera. O, peggio, che comprendono come da 20 anni Bossi strilli una marea di stupidaggini.

Ma il problema non è caratterizzato neppure dalle stupidaggini (che per alcuni tali non sono), bensì dalle velleità sesquipedali e dai suoi capricci.Il leader del Carroccio è (stato), alla stregua di Berlusconi, un animale elettorale. E qui ci fermiamo. Restando nella più stretta attualità ha voluto, anzi preteso, i ministeri al Nord: inutili, vuoti, privi di reale funzionalità. I tempi sono quello che sono e lui lì, a dire “voglio i ministeri a Monza”. Quanto tempo si è perso appresso a questa facezia?

Adesso Bossi, che deve fare i conti con i consensi della base leghista delusa e con le lotte intestine di Maroni e i suoi, rilancia sulla Padania. E Berlusconi, folgorato sulla via di Tripoli, a scoppio ritardato gli risponde: “Mi spiace, questa volta, di non essere d’accordo”. Di non essere d’accordo, questa volta.


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