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ritorni

Da Francesca_82
Siamo atterrati lunedì a mezzanotte ma è come se fossi appena arrivata. Ci metto sempre due giorni, sia all'andata che al ritorno, a realizzare dove sono e cosa fare.
Quindi dicevamo: siamo tornati.
Non so voi, ma per me le vacanze sono il relax assoluto. Con una media di 15 ore passate dormendo, le altre 9 sono state comunque spese in buona parte in orizzontale o seduti, dovendo comunque cucinare, lavare i piatti e lavare noi ed effettuare altre necessarie operazioni come comprare qualcosa o arrivare almeno fino al bar del campeggio.

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Abbiamo occupato poi una veranda di un caravan di qualcuno che non c'era, usurpando sedie e tavoli e allargandoci nel pomeriggio per occupare l'ombra con il materassino, dove dormivamo il pomeriggio.

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Benvenuti a casa!


 Questa è stata davvero una vacanza estrema: eravamo talmente sfaccendati che ci guardavamo in faccia e dicevamo: dormiamo o mangiamo? Dai, nuotiamo!
E' la prima volta che torno sul luogo del delitto: da quando ho autonomia per decidere dove trascorrere le vacanze, non sono mai stata per due volte nello stesso posto. Certo, sono stata in Puglia molte volte, ma una al Gargano, poi in Salento, ma dentro al Salento, una  a Gallipoli, poi Otranto e Santa Maria di Leuca (anzi, Palo San Giovanni) .
Ma Beli già dal primo momento mi ha dato emozioni forti, quelle proprio legate alla vera possibilità di muoversi il meno possibile e ho voluto ripetere: stessa spiaggia, stesso mare, stesso camping e quasi stessa piazzola.
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Consapevoli del rischio, quello di stare bene e non pensare a niente,  non ci siamo portati dietro nemmeno una rivista, nemmeno un libro e facendo bye bye all'Italia e attraversando prima la Slovenia per poi entrare in Croazia, ci siamo resi conto che non avremmo potuto certo andare all'edicola all'ultimo momento presi dalla noia a comprare il Glamour o le parole crociate.
E' che poi non ci siamo annoiati.
Raul era tutto impegnato a ringiovanire, vi giuro che dimostra 10 anni di meno e le sue mani almeno 20, graziate per ben 20 giorni dalla terra, fango, acqua, chiodi, viti, seghe circolari, attrezzi, motocultore.
Marc invece era tutto impegnato a crescere, siamo partiti con tre paia di scarpe e tornati con uno solo, l'unico che gli entra ancora.
Io ero impegnata in profonde riflessioni sulla vita con mia sorella che studia Astronomia a Bologna, si è aggiunta all'ultimo minuto costringendoci a vari viaggi per trovare una tenda per lei, incastrare anche il suo zaino in auto e offrirle pure le vacanze.
Vedete? 10 anni fa io e mia sorella eravamo agli antipodi, lei che ha 10 anni meno di me si vergognava a far sapere al popolo di Cavezzo che quella con i capelli rosa era sua sorella, mentre adesso io vado in giro orgogliosa di avere una sorella con mezza testa rapata e l'altra metà con i capelli lunghi e boccolosi.
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 Quello che ho davvero amato di queste vacanze è stato come Marc insistentemente e incessantemente per 20 giorni ha cercato sua.... zia.
Zia!Zia!Zia!Zia!
Mi sono ritrovata io all'improvviso sfaccendata, senza un bebé attaccato al ginocchio, ma che rincorreva felice le pecore del campeggio al grido di "Zia!Le pocherelle!"
E le pocherelle una volta che davi loro da mangiare un tozzo di pane duro, eh te le ritrovavi ogni mattina alle cinque facendo BEEEEEEEEEEEEHHHHHHHH fuori dalla tenda, proprio all'altezza del tuo orecchio. Mia sorella lo sa bene.
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Le pecore di Beli sono qualcosa di geniale, erano una famiglia di quattro elementi che giravano sempre compatti MA che se si perdevano di vista, magari per un albero in mezzo, cominciavano a cercarsi e girarsi intorno come disperate, finché la pecorella smarrita non si decideva a circumnavigare il tronco dell'albero e riunirsi alle altre.
Ci sono anche stati momenti simpatici, Marc è stato nominato the Prettiest baby on the Island
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Oltre ad aver vinto il premio per Miglior abbronzatura integrale 2013: gli mettevo il pannolino solo per dormire e lo vestivo un'oretta alla sera perché rinfrescava, ma il tipetto ha rimorchiato, parlato, mangiato, nuotato e passeggiato tutto nudo, felicissimo, per giorni e giorni tant'è che ad un certo punto mi sono chiesta come avrei potuto vestirlo senza scatenare rivolte nella sua indole nudista.  E se ve lo chiedete, no, non ho usato per lui protezioni solari, ci ha pensato da solo: sveglia alle 7, in spiaggia dalle 8 alle 12, poi ombra e nanna fino alle 17 e alle 19 il sole spariva dietro ai monti, quindi no, non c'è stato pericolo di scottature.
Diciamo che a casa devo stare più attenta.
E poi il tempo finalmente per le riflessioni e la cura del corpo e dell'anima. Applicando alla lettera quello che scrivevo qua, abbiamo meditato, parlato poco, ma di cose giuste, fatto riposare anche lo stomaco perché pur di usare al risparmio le due bombolette di CampingGaz, abbiamo cucinato poco e più spesso al fuoco, usando il braciere del campeggio e la nostra magnifica paella, che ci portiamo dietro ovunque. 
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Ho disintossicato il cervello dai pensieri negativi e lo stomaco dalle vegane ma pur sempre pesanti proteine del seitan e della soya, carboidrati pastosi e sughetti invitanti. Anche perché l'acqua ci metteva un secolo a bollire, sti fornelletti servono per friggere le uova o la pancetta, come insegnavano i nostri vicini olandesi che così facevano colazione. E per fare il caffé, che mia sorella è addected.
Questo campeggio non lo trovate su internet, sprovvisto com'è di pagina web, non accetta prenotazioni ma se volete vi spiego come fare per ottenere belle piazzole, in periodi poco affollati e come sopravvivere all'invasione delle pecore mannare. 
Il relax è stato tale che nemmeno il ritorno ci ha turbati. Per 12 ore siamo stati inseguiti da un diluvio che da Fiume ci ha accompagnati fino a Cavezzo.
Conosco adesso molti autogrill, dove ci siamo fermati per ore e ore, provando a tornare a casa, tra cui uno vicino Venezia tanto bello perché aveva la baby room con il baby bagno e la minitazza del cesso.
E nemmeno il fatto di aver ricevuto una multa di 41€ per andare troppo lenti ci ha turbati. Mio padre ha deciso di offrircela, cioè che la paga lui. Noi eravamo felici e sorridenti ringraziando per questa candid camera la polizia di Vicenza che veramente non ha altro da fare, sotto al diluvio che obbligarci ad uscire al casello, arrivare al parcheggio dell'IKEA della zona, per poi riaccompagnarci in autostrada perché eravamo troppo felici per essere cazziati. Ci hanno infatti dimezzato la multa.
Ah, le vacanze, che effetti positivi che hanno sull'umore!
Una volta tornati nella umidissima Cavezzo, ho solo potuto notare che il mio paesino è sempre più simile ad un parcheggio, con grandi spiazzi dove prima c'erano dei palazzi.
Ma la biblioteca nuova è così bella che queste cose passano in secondo piano e il mio paesino tornerà a crescere e a sorridere.
L'anno prossimo ci trovate là a Beli, con le stesse pocherelle a condividere il pranzo con noi.


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