Ritratto

Amo il ritratto della Bionda (e di Susi!) che Isabella Carta ha tracciato velocemente una domenica pomeriggio di tempo incerto. 

G. è tutta lì, gli occhi grandi e il sorriso timido. E le rotelline nel crapino che girano ed elaborano conclusioni sempre più precise. Introno a lei un mondo fantastico, popolato di animali espressivi e complici. Il foglio intero è così, un girotondo a cui lei ha contribuito attivamente, disegnandosi al centro - lo sa di essere al centro, fetente - che ride serena.

Questo momento con Isabella non era stato previsto; allo stesso modo, sarà stato il 1977, non era stato previsto un mio ritratto color bistro su carta da pacco, dietro al quale molti animali erano stati richiesti da me al pittore di turno. Ho un netto ricordo, chiesi che mi disegnasse un serpente, mi pareva quanto di più difficile ed esotico potesse regalarmi un artista, tutti gli altri animali che mi aveva già donato mi sembravano il minimo sindacale.
Chissà se G. si ricorderà in futuro delle esperienze di questi anni? Cosa resterà di tutta questa gente che incontra o di cui sente parlare?
Ora, anche se a volte è stanca o frastornata, sembra molto felice.
Felice a posteriori, spesso, nella rielaborazione del gioco. Che lì per lì è la solita Bambina Dai Grandi Occhi, osservatrice guardinga.
In casa canticchia cosedanonfarealgatto, disegna treni, parla di Giulio e Matteo come se li vedesse tutti i giorni, racconta ai nonni, disegna sedie "visto che ti piacciono" e nemmeno di un modello solo, amorebellodimamma, mi affianca quando uso lo scanner e vuole sapere "quando il disegno è passato nei fili", si riferisce al "cartone di Valentina sul computer"...
Felice, aperta al nuovo.
Io dico che fino ad ora abbiamo fatto un buon lavoro.
Quand'è che topperemo?
Perché ci sarà un momento netto in cui topperemo alla grandissima e ce ne renderemo conto solo dopo anni.
Ansia.

Mamma con sedia comodino e letto. Sulla sedia, uccellini.