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(Ri)trovarsi al Saint Patrick

Creato il 13 dicembre 2010 da Rosariopipolo

(Ri)trovarsi al Saint Patrick

(Ri)trovarsi al Saint Patrick
Lavorando al mio libro di viaggi, sono finito sul paragrafo del mio diario in Irlanda e ho rivissuto quella traversata che mi portò da Dublino a Belfast in una grigia giornata di novembre di due anni fa. Da quel tragitto non mi sono portato via il solito cliché che galleggia dentro un buon bicchiere di birra Guiness. Ho scippato piuttosto al paesaggio l’aria gelida che soffiava nella capitale dell’Irlanda del Nord o il calore contrastante che si respirava nei pub dublinesi, veri luoghi di ritrovo.
Qualche tempo fa, rincasando nel mio Sud Italia, sono finito al pub birreria  Saint Patrick di Acerra, alle porte di Napoli. E’ stata una sorpresa aver trovato, nel cuore della periferia partenopea, un locale che esprimesse a pieno la sensazione “di sentirsi altrove”. Sappiano bene quanto le nostre birrerie scimmiottino quelle anglosassoni, ma la meticolosa cura dell’arredo del Saint Patrick mi ha restituito senza indugio l’Irlanda del viaggiatore, e non a quella alterata dalle fantasticherie del turista. Sgranocchiando un panino e sorseggiando una buona birra in compagnia, mi sono detto: “Perché non torniamo a darci appuntamento in posticino deliziosi come questo per condividere ciò che siamo, ora che anche le piazze dei paesotti del Sud si svuotano?”. Colpa della febbre di Facebook e della mania dei social network? Forse sì.
Nei pochi giorni della mia permanenza, avevo ripreso una buona abitudine: affacciarmi lì tutte le sere dopo mezzanotte e parlottare del più e del meno con la mia amica Amalia in compagnia di una birretta o stuzzicando con bruschette l’appetito sibillino, tipico del nottambulo. Poi da due che eravamo, diventavamo cinque o sei e ogni volta si formava un gruppo diverso.
Quando decidiamo di toglierci le bende che gli schermi dei nostri Pc ci hanno appiccicato sugli occhi? Abbiamo perso uno stupore: il piacere di raccontarci, di denudarci per ciò che siamo, perchè non può durare in eterno questa smania di apparire a tutti i costi sulla passerella virtuale di Facebook e dintorni. Ritrovarsi è la chiave d’accesso ai tipici locali irlandesi, e mi piacerebbe che ciò succedesse anche dalle mie parti, proprio come al Saint Patrick!


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