Magazine Cultura

Rocco Papaleo: la Divertente Impresa di un Poetico Meridionale

Creato il 05 maggio 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Federica Zingarino 5 maggio 2014 primo piano, teatro, vedere Nessun commento

Un viaggio che ha origine dalla passione per la musica. Una pièce che ha le sue radici nel teatro canzone e che, ormai da tempo, gira i teatri italiani con grandissimo successo. Tutto questo (ma non solo) è Una piccola impresa meridionale, spettacolo che vede salire sul palco uno degli attori più apprezzati degli ultimi anni: Rocco Papaleo. Una piccola impresa meridionale, scritto dallo stesso Papaleo insieme a Valter Lupo, cuce insieme aneddoti personali e canzoni, gag surreali e racconti poetici, qualche rap “non troppo incalzante” e storie buffe, con l’attore nativo di Lauria accompagnato in scena da una magnifica band di quattro elementi (Guerino Rondolone al contrabbasso, Arturo Valiante al pianoforte, Jerry Accardo alle percussioni e Francesco Accardo alla chitarra). Tra una tappa e l’altra di una tournée faticosa ma ricca di soddisfazioni, abbiamo incontrato Rocco Papaleo che, con la simpatia che sempre lo contraddistingue, ha risposto alle nostre domande.

Rocco Papaleo: la Divertente Impresa di un Poetico Meridionale

Rocco, stai per salire sul palco anche stasera, come definisci lo spettacolo Una piccola impresa meridionale?

«Questo è uno spettacolo che appartiene alla categoria-forma del teatro canzone, cioè un’alternanza di parole e canzoni senza soluzione di continuità che segue la scia del grande maestro Giorgio Gaber che ha creato questa modalità. Poi, a partire da lui, in tanti abbiamo provato a continuare questa tradizione. Io sono vent’anni che lo faccio, ovviamente senza riuscire a ripetere l’originale, anche se nel mio piccolo cerco di dare il meglio e portare avanti questa eredità».

Come ti sei avvicinato a questo genere?

Credo di essermi avvicinato al genere per via della mia natura che è quella di essere prima di tutto un musicista. Ho imparato a suonare la chitarra da ragazzo, cominciando subito a scrivere canzoni, e poi ho iniziato l’esperienza di attore, esperienza proseguita con la scuola di teatro. A quel punto le cose si sono naturalmente fuse e ad un certo punto ho deciso di iniziare a mettere in scena queste mie due anime».

Tra tutte le tue anime, ti abbiamo visto come attore, regista, conduttore, comico, cantante e musicista, qual è quella che senti comunque più vicina?

«Conduttore non direi proprio, è successo una volta con il Festival di Sanremo. Queste anime le sento tutte complementari. In un certo senso, vivo un continuo processo di osmosi e non credo ce ne sia una che escluda l’altra. Posso dire che vanno tutte insieme e creano esperienze che si alimentano a vicenda. Del resto non mi sento mai obbligato a dover scegliere una cosa piuttosto che l’altra. Lo vedo un po’ come un modo di percorrere la mia strada, un modo trasversale di stare in mezzo alle cose, cercando di trarre frutto da ogni singola esperienza».

Rocco Papaleo: la Divertente Impresa di un Poetico Meridionale

Il film Una piccola impresa meridionale ha avuto un enorme successo, il titolo omonimo dello spettacolo si collega in qualche modo al lungometraggio?

«Assolutamente no. Sono due cose totalmente diverse. Prima di tutto c’è un aspetto scaramantico perché il film che avevo fatto prima, Basilicata coast to coast, aveva una radice molto forte in uno spettacolo di teatro canzone che aveva lo stesso titolo della pellicola. In questo caso è stata un po’ una scaramanzia per cercare di riavere la medesima fortuna ed in più è un titolo appropriato perché noi stessi siamo una piccola impresa meridionale. Siamo tutti meridionali, siamo un’impresa di intrattenimento ed è quello un po’ il senso dello show. Un po’ divertente, un po’ poetico. Uno spettacolo che vuole rappresentare un meridione non chiuso, un meridione che vuole aprirsi, che vuole guardare al mondo».

A questo punto è d’obbligo chiederti cosa è per te la “questione meridionale”?

«La questione meridionale diciamo che non può essere licenziata in pochissime parole. Ci sono tanti modi di affrontare questo argomento. Ci sono tante sfaccettature. A me piace pensare che sia una promessa da mantenere. Una promessa fatta ai tempi della Magna Grecia quando il meridione per la sua collocazione geografica, climatica e culturale poteva essere considerato un bacino e una grande risorsa. Per questioni storiche, che tutti conosciamo, si è impoverito, raggomitolato su se stesso; e questo senza che la gente, il popolo meridionale ne abbia responsabilità perché sono state questioni più politiche a determinare ciò. Ora il meridione deve provare a mantenere questa promessa, e cercare di tornare quel bacino di bellezza, di arte e di cultura che era».

Le fotografie inserite in questo articolo sono state scattate

al Taormina Film Fest 2013 da Riccardo Marino

Rocco Papaleo: la Divertente Impresa di un Poetico Meridionale


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :