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Rod Steiger Night dalle 21 su Sky Cinema Classics HD

Creato il 10 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Rod Steiger Night dalle 21 su Sky Cinema Classics HDMalvagio, freddo, crudele. Il nome dell'attore Rod Steiger, classe 1925, è scritto negli annali del cinema come uno dei grandi cattivi di Hollywood. La sua scomparsa, nel 2002, ha creato un vuoto incolmabile, la sua presenza sul set di quasi 100 pellicole ha lasciato un segno indelebile. L'attore, premio Oscar, è protagonista questa sera su Sky Cinema Classics HD di Rod Steiger Night, un'intera notte a lui dedicata, che parte con F.I.S.T (ore 21.00). Una notte tinta di giallo con Il grande coltello (ore 23.15) di Robert Aldrich, dove interpreta il perfido produttore e magnate Stanley Shriner Hoff, che bracca Charles Castle, un attore di Hollywood in crisi profonda. La serata continua con La calda notte dell'ispettore Tibbs (ore 1.10), appassionante giallo basato sull'omonimo romanzo del 1965 di John Ball, che gli vale il premio Oscar nel 1968 e dove Steiger lavora al fianco di un indimenticabile Sidney Poitier. Nasce un sodalizio vincente.
Del resto la classe, come pure il talento, non è acqua. Steiger viene dalla formazione dell'Actors Studio, dove studia con un attore in erba che si chiama Marlon Brando. E se il cinema rappresenta la sua grande occasione, come per ogni attore del Novecento divenuto veramente popolare, Steiger ricambia questo amore per la recitazione con grande energia e slancio. Carismatico e convincente gli aggettivi che meglio definiscono questo artista poliedrico che ha saputo delineare sofferti ritratti (L'uomo del banco dei pegni, film con cui è stato premiato al Festival di Berlino del 1964), uomini disonesti e autoritari o personaggi storici controversi (Waterloo, in cui interpreta nientemeno che Napoleone). L'Oscar del 1967, vinto come miglior attore per "La calda notte dell'ispettore Tibbs", ha coronato il periodo di maggior successo dell'attore.
La sua fisicità, spesso in sovrappeso, non è stato un limite per lui, che l'ha saputa usare per infondere maggior carisma ai suoi personaggi. Profondamente legato all'Italia, ha lavorato con i grandi: da Francesco Rosi (Le mani sulla città, 1965, e Lucky Luciano, 1973, accanto a Gian Maria Volontè) a Francesco Maselli (Gli indifferenti, 1964) passando per Ermanno Olmi (E venne un uomo), Pasquale Festa Campanile, Sergio Leone (Giù la testa, 1977, dove interpreta un ruolo indimenticabile: il bandito selvaggio e passionale) e Carlo Lizzani (Mussolini ultimo atto). Tra i suoi ultimi film, Pazzi in Alabama, l'esordio nella regia di Antonio Banderas.

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