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Roma, 15 ottobre 2011: Cronaca di una manifestazione ‘avvelenata’ dalla voglia di vendetta….

Creato il 16 ottobre 2011 da Candidonews @Candidonews

Roma, 15 ottobre 2011: Cronaca di una manifestazione ‘avvelenata’ dalla voglia di vendetta….

Alle 13.30, sulla metropolitana direzione Termini, tanti giovani con bandiere. Una signora chiede se la fermata di San Giovanni è chiusa, lamentandosi della presenza di tutte queste manifestazioni nella Capitale. Dietro di lei un ragazzo polemizza pacatamente.

Ore 14.00. Arrivo alla Stazione Termini, una folla immensa esce dai treni e si riversa, lentamente, verso la superficie. Salgo su, a Piazza dei Cinquecento, stracolma. Bandiere, musica, slogan. Mi avvio verso Piazza della Repubblica, anch’essa gremita. Il corteo è gia partito, mi avvio verso l’inizio di Via Cavour.

Ore 14.30. Da Piazza della Repubblica e Piazza dei Cinquecento arrivano migliaia di persone, tante bandiere ‘rosse’, sfilano varie sigle comuniste, sindacati di base, No tav, Si Acqua pubblica, gente comune. In mezzo alla fiumana di gente che scorre da Via Cavour verso Via dei Fori Imperiali scorgo un drappello di manifestanti di Sinistra Ecologia e Libertà, mi accodo a loro e comincio la sfilata nel corteo.

Attraversando il percorso noto diverse macchine parcheggiate con i vetri spaccati. Ne vedo almeno una quindicina. In lontananza, verso i Fori, vedo alzarsi una colonna di fumo nero. Non mi piace. Cerco aggiornamenti su Internet, il sito dell’Ansa parla di scontri su via Labicana e a via dei Fori Imperiali.

Passa qualche decina di minuti,  in cui avremo percorso un paio di chilometri, poco dopo la fermata metro di Cavour, udiamo un boato. Continuiamo, un altro boato. Poi all’improvviso davanti a noi vediamo gente che indietreggia, correndo verso la nostra direzione. Qualcuno urla. Mi allontano in una via laterale, attendo. Vicino a me genitori preoccupanti con bambini in corrozzina. Gente normale, perplessa ed un po’ in ansia per come si stanno mettendo le cose.

Altra gente corre in senso contrario, verso di noi. Da Piazza dei Cinquecento, lungo via Cavour, vedo qualche ragazzo con dei caschi neri, a volto coperto quindi. Non si mette bene. Decido di lasciare via Cavour per raggiungere San Giovanni attraverso Via Merulana. Arrivato li, noto camionette di carabinieri e polizia, un po’ di movimento e quindi decido di andare oltre, in Piazza Vittorio.

Giunto li, attraverso la Piazza e mi dirigo in Via Emanuele Filiberto, che porta dritta a Piazza San Giovanni. La via sembra tranquilla, peraltro noto sul posto anche il disegnatore Vauro, presente assieme ad altre persone. Piu giu, a  trecento metri, un po’ di persone. Giu in fondo, verso la piazza scorgo la folla. Percorro un centinaio di metri in direzione San Giovanni quando si ripete la scena di prima. Un boato, decine di persone che vengono in senso contrario nella nostra direzione. In lontananza, verso Piazza San Giovanni, vedo i lacrimogeni che vengono lanciati. Attendo qualche minuto, la situazione non cambia. Mi arrendo e vado via.

Qui finisce la mia manifestazione, sconfitto dalla voglia di vendetta di qualche facinoroso che, approfittando della mancanza di coordinamento tra le varie anime della protesta pacifica, ha imposto la violenza come risposta, forse, alle azioni del G8 di dieci anni fa.

Mentre l’Europa ed il Mondo manifesta pacificamente contro le decisioni della grande finanza e per il futuro dei giovani, il nostro paese rimane in balìa di regolamenti di conti tra frange estreme che hanno aspettato dieci anni per ‘colpire’.

Chi ne fa le spese? Roma, i cittadini, i proprietari delle decine di macchine  distrutte, bruciate, gli abitanti dei palazzi danneggiati, i negozianti che hanno visto infrangere le loro vetrine.

Oltre a loro, escono mediaticamente sconfitti anche le centinaia di migliaia di persone che pacificamente, avevano deciso di esprimere la loro indignazione verso un mondo che non si occupa del lavoro, della sicurezza sociale ma che pensa solo a salvare banche, finanziarie e fondi.


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