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Romanticismo 2.0

Creato il 25 maggio 2011 da Lacocchi @laCocchi
Quando questo mondo era popolato da cavalieri bellissimi e atletici che salvavano donzelle in pericolo di vita, gentaglia a cavallo in generale che salvava altre donzelle e principesse tutte carine e con le guance bianche candide e i capelli lunghi e biondi, forse a quel tempo esisteva ancora il romanticismo.
O forse esisteva ancora quando c'era la guerra e i soldati mandavano lunghe lettere d'amore alle amate,che nel frattempo mica si facevano il giardiniere o l'idraulico perché si sentivano sole, macché. Loro stavano li ad aspettare. E poi quando i mariti\fidanzati tornavano dalla guerra, si correvano in contro in scene romantiche da diabete.
Ecco forse all'epoca c'era ancora del romanticismo nell'aria. Ma che ne so.
Io so solo che il romanticismo, nell'era 2.0, fa pietà.
E' da quando gli uomini, e le donne, schifano il corteggiare che il romanticismo non esiste più.
Ora come ora, una cena insieme poi comporta, nel 95% del caso, del sesso post cena. Un aperitivo insieme, almeno un limone. Sennò che aperitivo è.
Non c'è tempo per il romanticismo né per il corteggiamento nell'era 2.0.
Ed è da quando non siamo più capaci di capire quando è il momento giusto per dire una cosa romantica, il come dirla, e soprattutto cosa dire, che il romanticismo non c'è più.
Twitter, si sa, è un popolo di stronzetti tecnologici che dicono sempre quello che pensano. E quindi alcune di queste "romanticherie" arrivano proprio da li.
Sono ambosessi, eh. Quindi donne, e uomini, prima di parlare, date un'occhiata qui. Magari capite cosa NON dire in determinati momenti.
Perché se siamo li che ci baciamo al tramonto, tu non è che ti sposti e mi dici: "Oh, mica c'hai un fazzoletto che mi cola il naso?"


Metti caso che siamo nel letto insieme.
Una persona vorrebbe sentirsi dire cose tipo "Sei bellissima\o, che bello che siamo qui" e varie ed eventuali convenevoli necessari in quel momento.
L'ultima cosa che vorrebbe sentirsi dire è: "Questa era la posizione preferita della mia ex\del mio ex." Allora, guarda, torna a farla con lei\lui, eh. Che a me è passata proprio tutta la voglia.
Oppure: "Facciamo una cosa veloce che domani lavoro." 
Per fare svelti ci sono mille modi. Io consiglio l'astinenza.
L'apoteosi delle romanticherie nel letto poi è: "Dai, facciamolo ora che poi mi viene sonno." 
Che romantico. E' bellissimo.
Se dobbiamo parlare del corpo delle donne, evitate, maschi, di descriverci come "botticelliane". Perché non è che siamo cretine: Botticelli mica dipingeva anoressiche.Evitate di citare la cellulite, o il fatto che abbiamo qualche difetto e che dovremmo magari rifarci il naso che ha la gobba\le tette che son piccole. La prossima volta voi rifatevi il cervello.Evitate anche i complimenti con le macchine: "Sei come una Ferrari, ma non rossa. Marrone." Che chi cazzo se la compra una Ferrari marrone, detto tra noi.
A cena poi, uno\a deve mettersi d'impegno.
Se stiamo parlando cuore a cuore, occhi negli occhi, vino nel vino e ti arriva una mail nel tuo cristosanto di iPhone, non è che mi dici: "Puoi aspettare un attimo, questa mail è importantissima."  
Il cellulare ammazza la romanticheria, ricordatevelo.
Io lo metto muto quando esco a cena, e lo spengo quando sono a letto. Che non è che nel mezzo della notte, squilla il telefono: "E' l'amica della mia ex. Devo risponderle."
E mezz'ora di telefonata sul perché tu e l'altra vi siete mollati. D'un romantico. Che quasi quasi dormo.
A quanto pare ci siamo totalmente dimenticati di come si fa ad essere romantici.
E' perché è tutto troppo facile nell'era 2.0? E' perché vogliamo sempre tutto e subito che non c'è più romanticismo? O è semplicemente che non ci pensiamo proprio più, ad essere romantici? E allora invece che scriverti che avete passato una bella serata e che è stato bello vedersi, uno ti scrive: "Dovevo portarti a casa mia stasera dopo la cena?"
No. Dovevi prendere un Bacio Perugina e scrivermi una di quelle romanticherie li sull'amore, e poi farmi la domanda.
Allora magari prendevo un taxi e venivo da te.
E ti venivo a gettare una badilata di rose addosso. Sai, di quelle rose con le spine.
Quelle con le spine tipo enormi.

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