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Routine emergenziale

Creato il 20 dicembre 2011 da Zamax

Anche se gran parte dei giornali tacciono per spirito patriottico – e non dico che non abbiano ragione: meglio non farlo sapere allo straniero – si può già dire che il primo colpo del governo dei tecnici – quello fondamentale, quello sparato col nemico ancora allo sbando: la classe politica – è andato a vuoto. Idealmente, al governo Monti era stato affidato l’incarico di mettere mano a riforme mai fatte da vent’anni a questa parte, con la massima decisione e con la massima rapidità, approfittando dell’occasione irripetibile di una congiunzione astrale favorevolissima, creata dall’acuirsi della tempesta finanziaria internazionale e dal discredito in cui era caduta la nostra fauna parlamentare. L’esecutivo doveva governare “lo stato d’eccezione” non per mezzo di poteri eccezionali, ma in forza del premierato morale di cui era stato investito da istituzioni europee e nazionali, col massimo appoggio dei mezzi di comunicazione, e la virtù della sua azione doveva far dimenticare l’origine bastarda del nuovo rampollo. E se la rimozione di Berlusconi doveva servire da calmante ai mercati in burrasca, la sostanza della manovra doveva far ritrovare alla zattera dei disperati italiani almeno la rotta e la speranza di rivedere la terraferma. Questa era “l’emergenza”.

Ma ora ci viene spiegato che l’emergenza era quella cui ha risposto la manovra tampone di questi giorni, una manovra di quantità come tutte quelle che l’hanno preceduta, e non di qualità come veniva vaticinato dai trombettieri del “fare presto”. Ora si favoleggia di fase 2, nella quale con spirito fraterno e costruttivo ma spietata determinazione saranno finalmente presi per le corna i mali strutturali del paese. Questo significa che il governo anti-politico di Monti ha sprecato tutta l’energia anti-politica dei giorni della luna di miele con l’opinione pubblica e della soggezione della classe politica negli orpelli e non nella sostanza. Lo ha fatto perché scontava un peccato originale: la mancanza di convinzione profonde sia negli attori di questa fin qui mancata rivoluzione, sia nei loro sponsor mediatici. A me non spiace: riforme “illuminate” portate a termine grazie ad una stagione di fragilità democratica sarebbero stati frutti avvelenati per un paese che le avrebbe subite ma non metabolizzate, e che avrebbe solo aspettato un nuovo picco di febbre anti-politica per rigettarle completamente. E mi diverto nel constatare come questo fallimento venga spazzato sotto il tappeto dai rimproveri rivolti a partiti, colpevoli di non aver sposato con soverchio entusiasmo la causa del polpettone Salva-Italia, e ai quali evidentemente si chiedeva un atto di fede oltre a quello di responsabilità.

La statura del governo tecnico si sta rimpicciolendo giorno dopo giorno, mentre, fatalmente, ricresce quella dei partiti e della parti sociali. Si stanno incontrando a metà strada. Fra non molto ci sarà il connubio, come da italica tradizione. Cosa faranno però? Si guarderanno l’un l’altro in faccia in cerca d’ispirazione? Osservate, al di là dei ruoli in commedia e delle frecciate polemiche che gli attori si scambiano, come il loro linguaggio si rassomigli: non ce n’è uno che non apra la bocca nel nome dei sacrifici, dell’equità e della crescita, il nuovo dogma trinitario che molto adombra e nulla dice. Saprà uscire il governo dei tecnici dalla sua indeterminatezza? Se lo farà sarà impossibile contare sull’acquiescenza passiva degli eletti in parlamento, e sarà difficile anche trovare una maggioranza. Per ora il governo sulla carta più veloce del West temporeggia, si guarda attorno, dice e non dice. Prendetene un pezzo da novanta, Passera, ospite del salotto televisivo di Fabio Fazio. In risposta all’ex temporeggiatore Tremonti, che ha paventato nuove misure aggiuntive, ha affermato che non ci sarà nessuna nuova manovra, che il piano di rigore di Monti ha messo in sicurezza l’Italia, che ora si tratta di consolidarlo mese dopo mese, che così la crescita ripartirà dopo dieci anni, specie se tutti i pezzi del paese si muoveranno insieme, giustizia, istruzione e sviluppo: come se il suo governo con la manovra-tampone non si fosse limitato a prendere tempo, ma avesse già gettate le fondamenta della ricostruzione. Volendo essere cattivi, diciamo che siamo ancora al punto di partenza; volendo essere buoni, diciamo che il bastimento Monti, come quelli che lo hanno preceduto, si mantiene guardingo nell’occhio del ciclone, dove regna una calma apparente, e com’è naturale nel paese che ha adottato la mistica deficiente del “passo indietro”.

[publicato su Giornalettismo.com]


Filed under: Giornalettismo, Italia Tagged: Mario Monti

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COMMENTI (1)

Da OK MORANDO SERGIO Crocefieschi Genova Malpotremo Lesegno Italia Argentina
Inviato il 20 dicembre a 16:21
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E..già..nulla di nuovo..in ITALIA da ANNI si conoscono i MALI d'Italia..che con molta probalità infetteranno anche l'Europa..si sa i virus Italiani sono mordaci..infettano..e si mangiano tutto dando le colpe di qui e di la gli evasori ne sono la dimostrazione più evidente..ed i riceventi..di questi denari lo sanno..difendendoli si autoinfettano..pertanto un Italia ancora NON credibile dove la Precarietà e disoccupazione FORZATA fanno capire non solo all'Agenzia Standarrd & Poor's che se esiste in Italia contrtti precari misti a disoccupazione FORZATA i REALI RISCHI vi sono eccome! Non rischi neppure l'Italia ad assumere a tempo indeterminato i precari..pertanto vi è RISCHIO investimenti..bancari etc. e poi non è tutto alla luce del sole..si vuole fare vedere che in Italia si sta provando..a fare qulcosa..ma senza in realtà fare..per fare però vedere questo all'Europa..ma non riuscendo si farà così pagare i debiti..sai ci abbiamo provato..ma non riusciamo..da commedia da farsa all'Italianauna danza KUduro..da tamarri..ben vestiti e l'On Borghesi ha fatto un lungo elenco..che sarebbe meglio essere tradotto in più lingue e messo ben visibile su youtube su il discorso: " SE NON ORA QUANDO,PRESIDENTE MONTI " da inserire vi era pure la PRECARIETà con leggi violate addietro 626 -81/2008 e disoccupazione FORZATA ! Morando