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Rubygate – I testimoni della difesa

Creato il 25 gennaio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Rubygate – I testimoni della difesa

Quando ho conosciuto l’on. Berlusconi gli ho detto di essere figlia di una nota cantante egiziana e nipote del presidente Mubarak, che pure non avrebbe avuto buoni rapporti con mia madre.

A confermare questa versione è la stessa Karima el Marough, ormai nota come Ruby, controinterrogata dai legali del premier Piero Longo e Niccolò Ghedini. La dichiarazione di Ruby è nelle memorie difensive che gli avvocati di Berlusconi hanno presentato in giunta per le Autorizzazioni della Camera, dunque per questo diventata visionabile pubblicamente, come già successe per le intercettazioni, e che riportano le dichiarazioni di 28 testimoni, ha aggiunto:

Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con Silvio Berlusconi.

C’è però una discrepanza tra la sua testimonianza e quella di Lele Mora: Ruby dichiara di avere incontrato Silvio Berlusconi il 14 febbraio 2010. Lele Mora, invece, sostiene di aver presentato la giovane marocchina al Cavaliere nel 2009.

Chi sono i 28 testimoni. I 28 testimoni citati dalla difesa sono: Luigi Pontillo, Angelo Reccia, Giuseppe Brumana, Alfredo Pezzotti, Michele Durante, Lorenzo Brunamonti, Dafni Di Boni, Danilo Mariani, Mariano Apicella, Carlo Rossella, Alberto Zangrillo, Giovanni Gamondi, Giampaolo Alessio Traversi, Giuseppe Spinelli, Lele Mora, Giorgio Puricelli, Antonino Battaglia, Aida Yespica, Maria Esther Polanco, Miriam Loddo, Barbara Faggioli, Nicole Minetti, Roberta Nigro, Licia Ronzulli, Daniela Santanchè, Mariarosaria Rossi, Antonio Gallo, Ruby. Insomma come al solito, la difesa di Silvio, lasciatemelo dire, non ha prodotto un elenco dei testimoni, ma un elenco telefonico.

Secondo quanto riferisce Ruby a Longo e Ghedini, rispondendo a quesiti posti per iscritto in una lettera del 2 novembre 2010, la giovane marocchina avrebbe detto al Cavaliere di essere in condizione di “difficoltà per essere stata ripudiata” dalla sua famiglia di origine dopo che lei si era “convertita al cattolicesimo“.

Ruby racconta anche di avere conosciuto Berlusconi il 14 febbraio del 2010.

Quel giorno, sono stata invitata da Lele Mora a presenziare a una cena presso l’abitazione di una persona che non mi fu indicata. Lo stesso Mora, aggiunse che sarei stata accompagnata da un’auto, che sarebbe passata a prendermi presso la mia abitazione. Così accadde: l’auto si reco verso Milano 2 dove salì a bordo anche Emilio Fede. Poi proseguì.

Karima riferisce quindi di avere saputo che si trattava della residenza di Berlusconi solo quando l’auto stava per entrare nel giardino della grande villa. E a dirglielo fu Emilio Fede:

Nessuno, nè Berlusconi nè altre persone, mi ha mai prospettato o anche solo suggerito la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti sessuali con Berlusconi. Da lui, ho ricevuto come forma d’aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, alcune somme di denaro (nonchè qualche regalo).

Ruby ha ricevuto da Giuseppe Spinelli, tesoriere del premier, almeno 8500 euro. A raccontarlo è stato lo stesso ragioniere agli avvocati del premier, a quanto si legge nel verbale delle indagini difensive presentate alla giunta per le autorizzazioni della Camera. Spinelli riferisce di avere dato a Ruby, che definisce una ragazza di età superiore ai venti anni, 3000 euro a fronte di una richiesta di 5000. Una settimana dopo Ruby si ripresentò agli uffici di Spinelli che, autorizzato dal premier, le consegnò altri 2000 euro. Ruby andò da Spinelli ancora un mese dopo e senza preavviso telefonico e ricevette altri 3500 euro. Nel verbale, riferisce chi lo ha letto, Spinelli non indica mai gli immobili di Segrate come sede della segreteria politica di Berlusconi, ma parla espressamente di “mio ufficio”.

Ma perché Spinelli diede quelle somme a Ruby?

Il dottor Berlusconi un giorno, mi pare fosse fine primavera-inizio estate di quest’anno (il 2010, ndr.), mi ha avvisato che mi avrebbe cercato un aragazza di nome Ruby e che potevo riceverla perché aveva bisogno di essere aiutata.

Faccio presente, che il dottore Berlusconi spesso mi invia delle persone bisognose, da lui conosciute anche in tempi remoti, perché io senta di cosa abbiano bisogno e del caso aiutarle economicamente.

Agli atti anche le dichiarazioni del cameriere di Berlusconi ad Arcore, Luigi Pontillo, assunto dal premier il primo dicembre 2001, che dichiara di non ricordare nessuna donna di nome “Ruby”:

Le feste di Arcore erano solo degli incontri conviviali tra familiari, politici, imprenditori e amici. Si svolgevano ad Arcore prevalentemente nel fine settimana e non ci sono mai stati spogliarelli nè parziali, nè integrali.

Aida Yespica:

Non ricordo, ma potrebbe essere una ragazza di circa 25 anni che mi ha chiesto il permesso di farmi una foto con il suo telefonino.

Così la show girl Aida Yespica si riferisce a Ruby, nella deposizione contenuta nelle memorie difensive depositate dai legali del premier Silvio Berlusconi in giunta per le Autorizzazioni della Camera. Nel corso della deposizione la Yespica spiega di essere stata ad Arcore

una sola vola. Nel 2010, tra febbraio-marzo. C’erano almeno 10-15 persone tra le quali Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti ed altre ragazze di cui non conosco il nome e cognome.

Alla domanda su quale fosse l’atteggiamento del presidente Berlusconi nei confronti delle partecipanti femminili durante questo incontro e nel dopocena, Yespica risponde:

Una persona gentilissima, per me una figura paterna.

Mariano Apicella descrive le serate come

cene normalissime con familiari, imprenditori e politici e a volte anche amici a cui partecipavano spesso “10-15″ donne. Per esempio: Maria Rosaria Rossi, Nicole Minetti, Barbara Guerra, Barbara Fagioli e “una certa Cristina di cui non so il cognome.

Il musicista afferma inoltre che secondo lui gli unici minorenni presenti “alle colazioni o alle cene di famiglia” erano “i nipoti”. Quanto a Ruby, prosegue “ho un vago ricordo del nome ma non del viso”. Nell’interrogatorio Apicella mette a verbale che il Cavaliere non rimaneva mai solo nella discoteca di Arcore, di non aver “mai” visto nè spogliarelli “parziali o integrali” nè “scene di attività etero o omosessuale”. L’atteggiamento di Berlusconi, conclude, era “normale, socievole e di dialogo”.

Alle cene ad Arcore, Silvio Berlusconi non è mai rimasto solo con gli ospiti. Lo ha raccontato ai legali del premier Danilo Mariani, il dj di villa San Martino. Il premier restava da solo con i suoi ospiti in discoteca? Così hanno chiesto Niccolò Ghedini e Piero Longo:

No, sempre insieme a me, al personale di servizio e agli ospiti.

Il dj ha poi assicurato di non avere mai assistito a spogliarelli o scene di sesso, che in discoteca si beveva moderatamente:

Il drink più alcolico era a base di champagne.

Quanto a Ruby, ha poi spiegato:

Associo questo nome a una ragazza mora, alta, di età intorno ai 20-23 anni.

Nicole Minetti:

Ruby l’avevo conosciuta qualche tempo prima, ad una cena dal presidente Berlusconi ad Arcore. Nella mia attività politica cercavo sempre di coinvolgere quanti più coetanei possibili nella vita del Pdl. Pur avendola vista credo non più di 3 volte e solo ad Arcore alle cene del presidente, in una di quelle occasioni Ruby raccontò una storia di vita tristissima e disse che i genitori erano musulmani e che era dovuta scappare di casa, perchè voleva convertirsi alla religione cattolica. Quando sono andata in questura ho appreso con grande stupore che in realtà era ancora minorenne.

La Minetti nega che durante le serate ad Arcore gli atteggiamenti dei partecipanti avessero implicazioni di natura sessuale e quanto alla cosiddetta discoteca della villa, precisa:

Non la definirei una discoteca, si tratta di una sala musica sita nel seminterrato. Vi si tenevano anche delle riunioni politiche per il club ‘Forza Silvio’”.

Ruby dichiara di avere incontrato Silvio Berlusconi il 14 febbraio 2010. Lele Mora, invece, sostiene di aver presentato la giovane marocchina al Cavaliere nel 2009. La contraddizione traspare dalle controinterrogazioni raccolte dai legali del presidente del Consiglio:

Sì, ricordo bene Ruby, l’ho conosciuta la prima volta proprio ad Arcore nell’occasione di una cena dal presidente Berlusconi a Villa San Martino. Credo che ciò sia accaduto nel 2009 (??!), non sono in grado di ricordare il mese.

Si aggiunge la testimonianza di Maria Esther Garcia Polanco:

Ruby è una ragazza molto alta, che ha detto che sua mamma era una cantante famosa egiziana e suo papà era brasiliano e che in Egitto lei stessa faceva la danzatrice del ventre. Diceva che aveva 24 anni e di essere laureata in estetica (!?), che voleva aprire un centro estetico. L’ho vista ad Arcore una o due volte insieme ad altre persone”

Il “giornalista” Carlo Rossella, nelle deposizioni rese ai legali del premier Berlusconi, racconta di un paio di feste: una con Fede e 20 signore e una con Fede, Mora e sempre 20 donne. La sera di Natale, invece, c’erano “due o tre signore amiche del premier”. Rossella spiega che nella “sala musica” di Arcore il premier non era mai solo:

C’era sempre personale di servizio che era dedicato al bar e alla distribuzione dei drink o pasticcini agli ospiti, un tastierista per la musica e qualcuno del personale di servizio che annunciava telefonate oppure consegnava fax, agenzie e messaggi.

Mai spogliarelli nè sesso. Minorenni? L’ex direttore di Panorama non le ha mai viste:

Avendo lavorato per anni nel mondo del cinema e della tv credo di avere un occhio esperto per giudicare l’età delle donne.


Alberto Zangrillo conosce Silvio Berlusconi dal 2002. Gianni Gamondi invece da 25 o 30 anni. L’uno è il medico curante del premier, l’altro il suo architetto. Ambedue sono tra le persone ascoltate dai legali di Berlusconi nell’ambito delle indagini difensive sul caso Ruby. Ambedue sono molto chiari su un punto:

Mai viste figure femminili che all’evidenza potessero essere di età inferiore agli anni 18

Un responsabile della sicurezza:

Non c’è una vera e propria identificazione e controllo (???!). Quando le dimore del premier erano considerate residenze alternative a palazzo Chigi, le identificazioni erano effettuate in modo più accurato e ciò accadde fino a dopo metà 2006. Oggi l’ingresso compete al servizio di vigilanza privato e non alla sicurezza del presidente.

E’ quanto ha riferito agli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini nel corso di un colloquio investigativo Antonino Battaglia, “responsabile di uno dei turni” della sicurezza di Berlusconi “fin dal 1990″. Attualmente Battaglia è inquadrato nei Servizi con la qualifica di dirigente di seconda fascia.

Barbara Faggioli:

Si. mi ricordo che l’ho vista certamente durante una cena ad Arcore, era un’occasione particolare perchè era una riunione di tipo politico, c’era senz’altro anche Nicole Minetti ed Emilio Fede e, forse, un’altra volta sempre nello stesso luogo; la ragazza ci aveva impietositi narrando le sue vicende personali, che era egiziana di origini, che la madre era una cantante famosa di cui ci fece vedere anche un video nella stessa serata tramite un computer. Ci disse poi che era stata maltratta dal padre ed era scappata di casa e che aveva perso i documenti. In quell’occasione ci disse anche che aveva, se non ricordo male, 24-25 anni. Non l’ho più rivista.


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