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Rugb-rica mondiale: semifinalisti classificati

Creato il 18 ottobre 2011 da Rightrugby
Rugb-rica mondiale: semifinalisti classificati Siamo all'ultima classifica individuale mondiale: ultima possibilità di libero esercizio di fantasia, ultima squadra ideale "mista" Mondiale prima che lo scontro finale elegga la squadra campione.
Essendo i protagonisti ruolo per ruolo solo quattro, stavolta daremo il voto a tutti, mettendoli in fila e scegliendone uno (in neretto). Nota: i voti assegnati, a parte i notori e gravi pregiudizi personali del sottoscritto, riflettono due cose. Primo, il fatto che chi ha contribuito a una vittoria, di misura o meno poco importa, ha più ragione di chi s'è trovato dalla parte perdente; secondo, essendo alle semifinali mondiali, il concetto assolutista "gli XY han giocato male", preferiamo lasciarlo alla critica alle vongole; le valutazioni sono tutte relative, come sempre e come tutto under the Sun.
- Fullback: Israel Dagg 9; Maxime Médard 7/8; Leigh Halfpenny 7.5; Adam Ashley-Cooper 5.5
La scelta cade sul miglior esecutore di uno dei due capisaldi del gioco All Blacks oltre alla "marea nera", la parte tattica (sia come calciatore che "cacciatore"). Médard è stato uno dei più positivi dei suoi, perfetto sorvegliante in fondo e sulla linea, accurato nel gioco tattico; Halfpenny è stato inesauribile come tutti i Dragoni ma l'han sfinito per bene a furia di coprire sessanta metri in largo, tanto che in quell'ultimo calcio regalato da Rolland gli son mancate quelle tre millicalorie decisive. Ashley Cooper col freno a mano inserito e sempre  a girar largo.
- Right Wing: Cory Jane 8; Vincent Clerc 6.5, James O'Connor 6+; Shane Williams 6
Sotto questa etichetta mettiamo per omogeneità le ali "piccole", così si spiega la presenza di Shane che gioca col nr.11. Vince l'altro pericolo pubblico del triangolo allargato All Blacks,  il man of the match (in foto). Clerc fa il suo e anche di più in una partita giratasi sul "prova a venire avanti Dragone, se ci riesci", O'Connor non riesce a far nulla di importante ma almeno piazza, Williams non trova spazio per guizzi, stavolta.
- Left Wing: Digby Ioane 6+; Alexis Palisson 6; George North 6; Richard Kahui 6
Nessuno si distingue ai nostri occhi tra le ali forti: Ioane è quello con North ci ha provato di più, senza trovar strade ma almeno arrivando a sfiorare la linea di meta una volta; Palisson è stato sempre molto attento in copertura, Kahui ci aveva abituato forse troppo bene.
- Inside Centre: Ma'a Nonu 8; Jamie Roberts 7,5; Aurelien Rougerie 6; Patrick McCabe 6-
Il più delle volte il centro potenteporta il nr.12, ovviamente non per i francesi (e i sudafricani) che gli danno il 13, come preferisce il sottoscritto. La selezione è ovvio appannaggio del marcatore della meta; Roberts s'è ancora dato un gran daffare, doppio per giunta avendo giocato flanker in ogni mischia ordinata. Rougerie ha difeso senza falli, McCabe ci ha provato, s'è schiantato, ha difeso.
- Outside Centre: Jonathan Davies 6+; Conrad Smith 6; Maxime Mermoz 5/6; Anthony Fainga'a 5.5; Berrick Barnes 5.5
Anche qui scelta difficile, nessuno in evidenza. Premiamo qualche scampolo di iniziativa in più del gallese, forse il migliore in campo nei quarti. Smith anonimo, Faing'a impegnato ad annullare le incursioni avverse, Mermoz bah, Barnes privo d'impatto.
- Halfback: Morgan Parra 8; Aaron Cruden 7; James Hook 5.5; Quade Cooper 5.5; Stephen Jones 5
Il ragazzo francese (ha 22 anni, non andrebbe dimenticato) s'è adattato splendidamente al "nuovo" ruolo, piazza tre calci su tre, prova un drop, coi suoi 80kg scarsi placca tutto quel che si presenta, tanto da dirottare al largo e sul compagno di reparto i target avversari. Buona la prova del quasi esordiente Cruden, insufficienti gli altri, in particolare il fuori forma Jones, non (solo) per aver fallito la trasformazione della vittoria.
Scrumhalf: Mike Phillips 7.5; Piri Weepu 7-; Dimitri Yachvili 6+; Will Genia 6-
Il gallese prossimo basco, col suo guizzo post passettini laterali riapre la partita, a quel punto bastava un piazzato per rendere leggendaria una performance che rimane comunque epica. Weepu è saldo ma non sempre lucido, si mangia pure otto punti, il franco-georgiano è un computer ma sbaglia qualche calcetto; il papuano fa quel che può di fronte alla marea nera che gli chiude ogni spazio e non lo lascia mai ragionare, ma non riesce a fare il Phillips stavolta.
- Openside flanker: Richie McCaw 8+, Thierry Dusatoir 7; David Pocock 6; Sam Warburton 4
Anche qui i francesi numerano alla sudafricana, confrontiamo per ruolo ricoperto in campo. I grandi emergono quando serve, il Re ha riaffermato con una gara di grande impegno ed esempio la sua supremazia di fronte a quello che pareva il legittimo pretendente, a sua volta spento una volta preso come target dagli attaccanti. Warburton è stato colpito da un momento da mona, succede a tutti, specie ai giovani, ma questo non diminuisce le sue responsabilità. Nel frattempo zitto zitto, l'altro "grande vecchio" del ruolo, il capitano francese, placcava anche le pietre scagliate con le fionde.
- Blindside flanker: Julien Bonnaire 8; Jerome Kaino 8; Dan Lydiate 7.5; Rocky Elsom 5 -
L'esperto francese s'è distinto in aria e per l'attenzione a tutti i canali vicini alla ruck. Kaino è sempre protagonista attivo e positivo, uno dei milgiori giocatori del Mondiale in assoluto. Lydiate si danna l'anima per coprire tutto a uomo in meno nel reparto, Elsom sfinito dalla prova col Sudafrica è l'ombra di quel che era, il meno è per la responsabilità nella meta.
- nr.8: Toby Faletau 8.5; Kieran Read 8; Imanol Harinordoquy 7.5; Radike Samo 5
Grandissimo il ventenne, il giocatore più cresciuto durante questo mondiale, sia in difesa che in attacco, fino all'ultimo. Spento e assente il figiano, esaurito anche lui dal quarto di finale; il neozelandese e il basco son fari, costanti punti di riferimento.  Notare l'otto di media alla terza linea All Blacks, contrapposto al 5+ di quella australiana: sufficiente per spiegare l'andamento della gara. Anche il 7.5 medio dei francesi contrapposto al  7 medio gallese può dir qualcosa dell'incollatura in più, secondo il vecchio adagio "se vuoi capire com'è andata la partita, comincia dalla terza linea".
- Lock: Sam Whitelock 7; Luke Charteris 6.5; Pascal Papé 6-; DanVickerman 5.5
Tra i lock "salterini" buona la prova del giovane e versatile membro della schiatta Whitelock; il lunghissimo Charteris è involontario protagonista del cadeau "riequilibrativo" offerto da Rolland nel finale, ma fa un bel partitone, contribuendo a mettere in crisi uno dei punti di forza francesi, l'ancoraggio alla rimessa laterale. Papè è corresponsabile della meta, anche se non sarebbe pagato per fare quel che nel football americano si chiama il tight end.
- Lock: Brad Thorn 7.5; Lionel Nallet 6+; Alu-Wyn Jones 6+; James Horwill 6.
Tra le seconde linee replicanti da combattimento spicca il Thug. Gli altri fan tutti quel che devono, senza troppe sbavature ma senza mettersi in evidenza.
- Tighthead prop: Nicolas Mas 7; Owen Franks 7, Paul James 5/6; Ben Alexander 5.5
Cresciutissimo il giovane Franks, molto presente anche in fase dinamica; premiamo Mas per l'esperienza e esser stato infilato suo malgrado nell'incubo di un non fallo che stava per mandare a casa i francesi (meritatamente? No, per come sarebbe successo, cioè per tramite di un errore; diciamo però che sarebbe stato storico). Jones non è Adam Jones costretto ad uscire presto, anche se nel finale contro Barcella s'è ripreso.
- Loosehead prop: Tony Woodcock 7.5; JB Poux 6/7; Gethyn Jenkins 6.5; Sepoke Kepu sv; James Slipper 5
Il loosehead dominante di questo mondiale, senza troppi trucchetti per giunta, fa il suo anche in semifinale. Il francese tiene bene e doma James, il gallese fa il suo ma soffre Mas; uscito Kepu, Slipper non è a questi livelli.
- Hooker: William Servat 7+; Keven Mealamu 7; Stephen Moore 6+; Huw Bennett 6
Preferiamo il francese per come è risaltato il fatto che NON fosse più in campo dopo il 45' (chissà a cosa stava pensando Lievremont quando l'ha sostituito: già alla finale? Allora ha i nervi d'acciaio temperato) , pur rimpiazzato da Szarzewski che non è l'ultimo che passa. Positivo come sempre il contributo di Mealamu, anche Moore di distingue come uno dei pochi tra  suoi che prova a raccogliere le energie rimaste e far qualcosa. Bennett è un ripiego si sa, fa quel che può con molta diligenza ed applicazione.
Sette All Blacks, quattro francesi, tre gallesi, un australiano: vi torna?

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