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Ruinart = la degustazione

Da Vini&terroir

E' sempre un piacere degustare i vini della maison Ruinart, la più antica azienda dello Champagne. Quest'anno festeggiano i 250 del mitico rosè ed hanno organizzato una cena preparata dallo chef Joel Garault dell'Hotel Hermitage di Montecarlo, luogo pieno di storia che ben si sposa con la tradizione Ruinart. Purtroppo a questa cena, dove si sono assaggiati vecchi millesimi di Dom Ruinart, non sono potuto andare a causa lavoro.....ma il mio collega Branko Grizelj ha avuto modo di apprezzare tutte queste vecchie annate.....

Per compensare questa mia defaillant sono venuti a trovarmi all'hotel, Frederic Panaiotis il grande Chef de Cave della maison dal 2007. Non abbiamo degustato le vecchie annate ma abbiamo fatto un "giro" nella produzione attuale. Abbiamo iniziato con R de Ruinart Brut, Ruinart 2007,Blanc de Blancs, Dom Ruinart 2004 , Ruinart Rosè e Dom Ruinart Rosè 2002. Assaggio sempre con piacere questo Champagne, specialmente introdotto dal giovane chef de cave, anche se personalmente lo trovo troppo ammaliante : alcune dei loro Champagne bandiera li trovo troppo "rotondi" quasi dolci nonostante la tendenza sia di dare champagne più taglienti e nervosi. Una azienda che ha sempre avuto lo Chardonnay come espressione dominante, con approvvigionamenti dal villaggio di Sillery ai piedi della Montagne de Reims.

R de RUINART BRUT 14.5/20

Base di vendemmia è il millesimo 2011 con un 40% di Chardonnay, 7% di Pinnot Meunier ed il resto è Pinot Noir. La fermentazione malo lattica viene effettuata su tutti i vini. Il vino ha un naso strutturato, carnoso con sentori leggeri di pietra focaia e affumicato e note di pera matura. In bocca ha una bella freschezza, è piacevole, ruffiano, rotondo con sentori di limone e salvia. Ottimo champagne da aperitivo ma a mio avviso troppo ruffiano, il dosage si fonde bene in un succo ben strutturato e fruttato.

Ruinart = la degustazione
RUINART 2007 16.4/20

Una bottiglia che , secondo le parole di Frederic, non viene esportata in Italia. Peccato perché questo Champagne millesimato mi è piaciuto tanto. Un assemblaggio con un 45% di chardonnay ed il resto in Pinot Noir. E' ancora un po austero, più strutturato che il non vintage. In bocca prevale la maturita dello Chardonnay rispetto al Pinot Noir. Il 2007 è stata un'annata molto favorevole allo Chardonnay mentre il Pinot Noir ha avuto più difficoltà. Si sente di più la mineralità gessosa, con ottime note di frutti gialli maturi. Thè verde, cedro, finocchio selvatico. Ottima freschezza basata su un eccellente acidità minerale. Persistenza finale complessa e lunga. Champagne da tavola per accompagnare piatti non molto strutturati. Mi piace per la sua personalità.

RUINART BLANC DE BLANCS 15.8/20

E' uno dei loro cavalli di battaglia , anche se è nato solamente nel 2001 dunque molto giovane. Ben presto si è imposto al grande pubblico per la sua piacevolezza immediata e la sua morbidezza. Ovviamente 100% Chardonnay proveniente da vigneti classificati in premier cru. La base è il 2011 con vini di riserva del 2009 e 2010. E' uno champagne impostato sul frutto di agrumi ( cedro, mandarino) con note di camomilla e pera. la spuma e molto ben integrata, si beve molto bene. Buona la struttura con discreta acidità. Finale fresco e su note minerali. Un classico che, anche se non è il mio blanc de blancs ideale, si beve e scende molto bene senza note aggressive. Classico Champagne da aperitivo ma che si comporta bene anche a tavola con piatti asiatici.

Ruinart = la degustazione
DOM RUINART BLANC DE BLANCS 2004 16.5/20

Un nuovo look per l'etichetta: abbandonata quella nera e ritorno all'originale bianca con la scritta blanc de blancs. Chardonnay da solo vigneti classificati in Grand Cru. Qua il dosage rispetta la tendenza dello Champagne ed è di circa 5 gr litro. Il vino è complesso, il terroir si "mastica" molto di più, ha una bella tensione minerale. Pietra focaia, un leggero sentore di fumè che aleggia nel vino. Agrumi leggermente verdi ( probabile riscontro dell'annata). The verde, yuzu,mango e pera. Finale teso e minerale. Da aspettare.

RUINART ROSE 15.3/20

E' uno dei vini storici della maison. La prima azienda di Champagne che iniziò a fare il rosè; negli archivi si sono trovati dei documenti che attestano una spedizione nel 1764. La base del Rosè è l'annata 2002. Assemblaggio di Chardonnay al 45% e Pinot Noir . Si sono cercati vini rossi tranquilli meno tannici per dare massima espressione al frutto. Litchi, frutto esotici, note di yuzu, Leggeri sentori di frutti rossi di bosco con un finale sul mango candito. Sentori amari rustici e leggeri.Ottimo, piacione, sempre costante. Uno dei must dello Champagne. Lo vorrei più teso e meno ruffiano.

Ruinart = la degustazione
DOM RUINART ROSE 2002 18.3/20

Qua per costruire questo champagne si sono utilizzati vini rossi ( base pinot noir) più tannici appunto per avere una bella struttura e durare nel tempo. Assemblaggio costituito da 20% di vini rossi della Montagne Nord ( Sillery e Verzenay) ed un 80% di Chardonnay Grand Cru. Siamo davanti ad una grande annata, una leggera e piacevolissima ossidazione, il frutto è molto maturo. Guiava, ancora yuzu,arancia, cedro un leggero e molto fine sottobosco. Denso, elegante, molto fine e carnoso. Ottimo rosè.


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