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Ruolo del MENTAL COACH nella costruzione del gruppo

Creato il 15 ottobre 2012 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

La nostra mente nell’acquisire informazioni tende a CANCELLARE tutte le informazioni che non sono il linea con tutto ciò che è già conosciuto, col background esperenziale .Le mie esperienze più significative da MENTAL COACH di team professionistici, hanno avuto, prima della attuale alla Virtus Roma basket, una costante: il conferimento dell’incarico “in itinere”.

In passato sono stato chiamato in causa momenti di CRISI per contribuire a invertire un trend di risultati negativi o comunque al di sotto delle aspettative.

In tutti i casi è emerso dallo sharing con i membri degli staff e con i giocatori stessi che, alcune tecniche se applicate in fase di COSTRUZIONE, quindi in principio di stagione, piuttosto che in fase di RIPARAZIONE, avrebbero verosimilmente creato presupposti per un cammino diverso.

Proprio come nel film “Slidingdoors”

Una di queste è l’APPROCCIO AL NUOVO GRUPPO.

Inizio questo lavoro facendo una domanda a ogni giocatore: quando conosci un nuovo compagno di squadra, la tua attenzione va prima su ciò che sa fare meglio o su i suoi punti deboli?

Normalmente, indovinate un po’, la più gettonata è la numero 2

Il motivo è che in maniera più o meno consapevole svariate volte al giorno esprimiamo GIUDIZI. Un meccanismo ancestralmente legato alla sopravvivenza per valutare pericolo o opportunità.

La nostra mente nell’acquisire informazioni tende a CANCELLARE tutte le informazioni che non sono il linea con tutto ciò che è già conosciuto, col background esperenziale .

La tendenza è di bypassare o dare per scontato ciò che funziona per mettere l’attenzione su ciò che è migliorabile.

Ho letto innumerevoli profili di atleti, ho assistito a centinaia di video analisi e il trend è quello di enfatizzare errori.

L’intenzione è quella di correggerli, è anche vero che il nostro inconscio senza giudicare cosa è negativo o positivo, in qualche modo si rinutre di immagini, informazioni, che rimpinguano il bagaglio esperenziale e alimentano in qualche modo la tendenza a emettere giudizi negativi.

Il mio lavoro di TEAM COACH in questo caso consiste nel cambiare il GIUDIZIO e trasformarlo in VALUTAZIONE.

Quindi di “forzare” l’attenzione verso ciò che c’è di funzionale agli obiettivi, di usare il focus per la ricerca alchimica di tutto ciò che ogni membro della squadra può mettere al servizio del raggiungimento di risultati.

Costruisco insieme alla squadra delle linee guida comuni di atteggiamento positivo, produttivo,proattivo.

Come?

Ho scritto ripetutamente nei miei articoli che uno strumento straordinario di un MENTAL COACH sono le domande.

Chiedo loro di VALUTARE ogni compagno secondo queste domande:

  1. Cosa sa, può fare?
  2. Cosa, di ciò che può fare può essere utile alla mia performance in funzione della squadra
  3. Cosa posso fare io dalla mia posizione, per valorizzare/esaltare le sue abilità in funzione dei risultati della squadra
  4. Cosa posso fare io per contribuire a migliorare la sua prestazione

Una insegnante chiese a tutti i suoi alunni di scrivere  su un foglio tre pregi di ogni compagno di classe. Poi concentrò in una pagina la lista delle qualità di ognuno e la consegnò all’interessato.

Molti anni dopo uno di questi ragazzi venne ucciso in Vietnam. Gli ritrovarono addosso, ingiallito ma gelosamente conservato, solo quel pezzo di carta.

Andrea Cannavacciuolo
Di Andrea Cannavacciuolo


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