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Salami

Creato il 13 luglio 2010 da Fabry2010

Salami

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Ci sono ricordi insignificanti, come quello di una sera in cui i nostri genitori, dopo le solite raccomandazioni, uscirono per non so quale faccenda. La luna riempiva di luce il cortile della nostra adolescenza, quando la Citroen bianca di papà – il ferro da stiro –  scomparve dietro l’angolo. Salii al piano superiore e mi coricai con mio fratello. Dopo aver tagliato i panni addosso ai professori, recitammo le preghiere e ci augurammo una notte serena. Nel silenzio assoluto risaltò meglio il ronzio di una zanzara che aveva scelto me per sostentarsi, per nulla intimidita, anzi, sempre più eccitata dagli schiaffi che mi andavo assestando. Stavo per addormentarmi, nonostante tutto, quando un rumore di passi felpati mi fece sobbalzare. Chiesi a mio fratello se lo avesse sentito, al che si alzò di scatto, persuaso com’era di aver sognato. Perlustrò il corridoio e il piano sottostante, ma non trovò nulla di strano, per cui tornammo a letto, nella speranza di assopirci. Ripristinato il silenzio, la zanzara riprese a planare su di me e io, di conseguenza, a schiaffeggiarmi. Angosciato e infastidito, stavo crollando per la disperazione, quando udii di nuovo i passi, più rapidi di prima, accompagnati dallo scatto di un interruttore della luce. Balzammo in piedi e ci precipitammo per le scale. Uscendo di casa, chissà perché, chiusi la porta alle mie spalle: restammo fuori in pigiama, avvolti dalla notte scintillante. Che fare? Aspettare i genitori, che prima o poi sarebbero tornati? Decidemmo di rivolgerci alla zia, che alloggiava nella villetta accanto. Dormiva, certamente, e comunque ci definì, senza complimenti, cretini e salami. Solo allora ci rendemmo conto di aver lasciato i fratelli più piccoli da soli. La zia ci accompagnò dai genitori, sul cui volto ci parve di cogliere una smorfia di disprezzo. In compenso, possedevo la materia del primo racconto, pubblicato in terza pagina sul quotidiano socialista “Umanità”, col titolo Arrivano i fantasmi. Una vocazione, si sa, nasce sempre nei modi più imprevisti.



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