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Sale rosso al sedano e la "Magnifica presenza"

Da Meriscarpi
Quando comprate il sedano vi siete mai chieste  "Cosa me ne faccio delle foglie?" Io metto in insalata le foglie più piccole e tenere ma le altre? Ecco cos'ho fatto. Ho aromatizzato il Sale marino rosso delle Hawaii .

Il sale marino Rosso Alaea delle Hawaii è frutto dell'incontro tra il mare Hawaiano e l'argilla rossa di origine vulcanica (Alaea). Questo sale ricco di ferro è apprezzato dagli chef per la sua bellezza estetica e per il particolare sapore intenso e corposo. E consigliato per carni alla brace e arrosti.Io l'ho aromatizzato al sedano ed è fantastico. 
Staccare tutte le foglie. Lavarle bene e tamponarle quindi lasciarle ad asciugare bene. Mettete la carta forno in una teglia, adagiate le foglie e il sale. Infornate a 120°C per 20 minuti. Fate raffreddare e mettete il sale così composto nei vasetti.


Oggi mi sento di consigliarvi un film che ho visto la settimana scorsa e mi è piaciuto moltissimo: "La magnifica presenza" di Ferzan Ozepetek. Una caratteristica di Ferzan Ozepetek che fa da filo conduttore in tutti i suoi film è quella di saper fare immedesimare lo spettatore nelle stranezze dei protagonisti, nelle loro doppie vite, le loro bugie, nei rapporti ambigui e insoliti. Era così per l'ignara Antonia de Le fate ignoranti che da donna tradita e delusa si avvicina paradossalmente al compagno del marito; lo stesso per l'infelice Giovanna de La finestra di fronte, che trova fiducia in se stessa grazie all'amicizia con uno sconosciuto anziano ebreo. Pur essendo lontani da quel cinema  anche in Magnifica Presenza si instaurano speciali legami tra i personaggi che si intrecciano in un racconto azzardato e forse troppo carico ma visivamente suggestivo.

Pietro è un ragazzo siciliano sbarcato a Roma per fare l'attore. Pieno di buone intenzioni e di speranze prende in affitto una vecchia casa del quartiere Monteverde che scopre essere "abitata" da un gruppo di attori della compagnia teatrale Apollonio, morti in circostanze non chiarite nel lontano 1943. Dopo l'iniziale paura e i poco logici tentativi di sfratto, Pietro si cala nel loro mondo, li osserva mentre provano le parti, si fa dare consigli su come affrontare un provino, si fa coinvolgere dal mistero delle loro vite irrisolte scoprendone la verità. Questi fantasmi non sono per niente terrificanti, anzi sono un gruppo di eleganti attori che rifiutano di recitare l' ultimo atto del dramma, che amano il teatro tanto da non accettare che sui loro personaggi sia già calato il sipario.Scritto insieme a Federica Pontremoli, Magnifica Presenza è un elogio all'attore e all'arte della recitazione. E' intriso di citazioni che vanno dal teatro (un rimando ai Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello e al vigore dei divi degli anni '40) agli stessi film di Ozpetek. C'è l'omosessualità, questa volta più timida; i sentimenti non corrisposti; le maschere dietro cui si nascondono la paura e le insicurezze, come nel personaggio della cugina di Pietro (Paola Minaccioni); c'è ancora la memoria; i quartieri di Roma. Magnifica Presenza è soprattutto Elio Germano. "Come si fa a non innamorarsene" scherza il regista in conferenza stampa. Germano riesce ad esprimere la meraviglia provata dal suo personaggio, l'ingenuità e la generosità di un ragazzo buono che per fuggire dalla solitudine si appassiona alle storie degli altri.Ad interpretare gli spettri da palcoscenico ci sono invece: Margherita Buy, Giuseppe Fiorello,Vittoria Puccini, Andrea Bosca, Claudia Potenza e il turco Cem Yilmaz. Nel cast anche l'attrice Anna Proclemer e un piccolo cammeo di Daniele Luchetti.Come in tutti in film di Ozpetek seducente è la colonna sonora curata da Pasquale Catalano. Tra i brani originali, ritornano canzoni interpretate da Sezen Aksu, star della musica turca, e qualche chicca del passato come Perfidia cantata da Nat King Cole.



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