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Saluti da un Paese che muore

Creato il 01 ottobre 2010 da Hydepank

Ieri si è suicidato un operaio di Castellammare di Stabia che aveva perso il lavoro (indotto Fincantieri) due anni fa. Secondo i familiari, Vincenzo Di Somma, 32 anni, era depresso per la mancanza di lavoro e l’impossibilità di avere una vita dignitosa. La lista delle morti bianche è sterminata. Per tutti, la dignità di un articoletto di giornale, poi l’oblio. Per molti suicidi in carcere, nemmeno quello. Si legge di italiani che se ne vanno, si è letta, nei giorni scorsi, la storia toccante di Norman Zarcone, suicida a 27 anni per l’angoscia insopportabile di chi non trova lavoro, il che vuol dire che non ha un posto nella società. E’ un Paese che si ripiega su se stesso e muore, lo tocchiamo con mano quotidianamente, basta spegnere la TV e respirare l’aria mefitica che ci circonda. E ci raccontano che ci rapportiamo con la crisi meglio degli altri.


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