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Sapori indiani | Riso pulao: dolce e profumato

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Sapori indiani | Riso pulao: dolce e profumato

Il termine pilaf deriva dal turco pilâv, che a sua volta proviene dal persiano pilau che, infine, proviene dal sanscrito pulāka.

Uno dei primi riferimenti letterari al pilav si trova nelle storie di Alessandro Magno nel descrivere l’ospitalità battriana (la Battria era un provincia orientale dell’Iran). Si pensa che i soldati dell’esercito di Alessandro abbiano portato la tradizione del pilaf in Macedonia, da dove si è poi diffusa in tutta la Grecia.
Nel corso degli anni, con varianti e innovazioni, è stato introdotto in Israele e in tutto il Medio Oriente. Ai tempi dell’Unione Sovietica il piatto si diffuse in tutte le repubbliche sovietiche viaggiando verso est. Il riso pulao è, insomma, la versione indiana del pilaf.

Profumato di spezie e addolcito dalla frutta è uno dei piatti che ho maggiormente apprezzato in Rajasthan, nonostante il terribile caldo di agosto.

Ingredienti: 2 cipolle, 220 g di ghee (burro chiarificato), 2 stecche di cannella, 2 spicchi d’aglio tritati, 10 bacche di cardamomo intere, ½ cucchiaino pepe in grani, 2 tazze di riso basmati, ½ cucchiaino di zafferano, sale qb, 120 g di uva passa, 60 g di mandorle spellate leggermente dorate nel burro, acqua bollente, 1 banana per guarnire

Sciogliere il ghee in una pentola, unire le cipolle, l’aglio e le spezie rosolando finché le cipolle saranno trasparenti. Aggiungere il riso, mescolare lentamente e rosolare su fiamma bassa per altri 5 minuti. Unire lo zafferano sciolto nell’acqua, il sale e l’acqua bollente necessaria a coprire il riso di circa un dito oltre il suo livello. Mettere il coperchio e cuocere in forno a 160 °C finché l’acqua sarà completamente assorbita e il riso cotto. COndire con l’uva passa, le mandorle e la banana tagliata a fette.


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