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Sara e Imad a settembre dovevano sposarsi. Il mistero dei fidanzati di Prato

Creato il 29 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Sara e Imad a settembre dovevano sposarsi. Il mistero dei fidanzati di PratoPrato, i due fidanzatini son ostati uccisi. Brutta e feroce morte per Sara e Imad. Nell’appartamento di via Ariosto 17 a Prato, oltre Sara ed Imad  è stata riscontrata la certa presenza di una forse due persone estranee. Non si sa chi abbia abbracciato il fucile e sparato, le indagini proseguono fitte e serrata ma la morte dei due giovani è stata veramente brutta. Però, si legge sulla Nazione che le indagini proseguono dunque anche sulle altre piste: omicidio-suicidio (ma il fucile non è stato trovato in quell’appartamento e la ragazza sarebbe morta per prima: possibile che Imad si sia sparato alla nuca?) o qualunque altra ipotesi. Magari perfino che a sparare non sia stata una mano sola. Imad aveva uno zio, un bell’uomo, è lui colui che sa tutti i “segreti” del giovanissimo Imad: M’Hamed Lekroune ha “adottato” dopo la morte del padre, ed è ora lo zio che deve curare la lenta burocrazia italiana perchè anche il rimpatrio della salma va seguito. L’uomo un cittadino marocchino da anni residente in Italia chiede giustizia e sensibilità: «Vorrei che la città di Prato organizzasse un sit-in, una fiaccolata antirazzista. Adesso contatterò la comunità marocchina; a Genova, mi basterebbe un’ora», dice al cronista della Nazione.  Poi racconta l’amore tra i due giovani, descrive le telefonate con la giovanissima Sara che ha persino pagato l’avvocato per far uscire Imad dal Cie di Torino, M’Hamed racconta poi la vita di Imad, un ragazzo come mille altri, racconta l’amore tra i due che pare volessero sposarsi a  settembre-ottobre: “ci avevano già provato ma i documenti non erano in regola”.Mo’hamed non vuole parlare con Roberto Baldi e ribadisce: “Imad era un ragazzo di fede, non avrebbe mai permesso che la sua ragazza in mutande fosse vista da un estraneo. Era un ragazzo anche molto forte, atletico, che ha fatto pugilato per tre anni”. Insomma qualcosa sembra non tornare, in realtà è strano pensare a Sara in mutandine come se si apprestasse ad andare a letto, che riceve gente estranea. Qualcosa non torna. Oggi lo zio di Imad inconterà i giudici e cercherà due avvocati. Non è un uomo qualsiasi, o forse si, una cosa è certa è noto nell’ambiente delle migrazioni perchè M’Hamed Lekroune è il presidente di  «Italia colorata» l’associazione genovese che da sempre è schierata contro la Lega Nord. Intanto a Prato è iniziato il turismo del macabro.

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