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Sau: Made in Sardegna (By Spartaco)

Creato il 03 novembre 2013 da Simo785

Sau: Made in Sardegna (By Spartaco)

Marco Sau (3 novembre 1987) è uno di quei giocatori che ti rimangono impressi. Puoi non essere tifoso del Cagliari e, forse, nemmeno essere un grande appassionato di calcio, ma la sua classe non si discute, i suoi gesti tecnici sono di una bellezza cristallina e la sua sicurezza in campo fa pensare ad una maggiore esperienza, che va aldilà dei 23 anni del giovane Marco.

Sau è un calciatore Made in Sardegna, credo che nella terra dei quattro mori abbiano trovato la “ricetta” per un certo tipo di giocatori: brevilinei, decisi, gran corsa e cuore, ma soprattutto classe da vendere.

Sau sembra appartenere proprio a questo prototipo di calciatore, in lui si vede un Cossu più giovane e, senza troppi voli pindarici, anche un attaccante alla Zola. Dopo gli anni vissuti da protagonista di Cossu, ora non proprio al massimo della condizione, Sau, Pattolino per gli amici (nome dovuto al cugino più piccolo che non riusciva a chiamarlo Marco e quindi ha deciso di ribattezzarlo così), è diventato leader dei rossoblu, impreziosisce il gioco d’attacco della squadra isolana, fa assist, corre e, soprattutto, segna gol pesanti, chiedere ai Napoletani in occasione del pareggio dello scorso anno. Il Cagliari in questi anni è riuscito a fare un po’ come la Roma, creare un vivaio in cui far emergere campioni autoctoni, da affiancare a quelli d’importazione (Ibarbo, Pinilla…).

Pattolino dopo qualche anno passato lontano dalla Sardegna, addirittura in Scozia, terra per certi versi simile alla sua isola, ha giocato in Puglia e Lombardia nelle serie minori, per approdare alla Juve Stabia in B. Il fisico non proprio da calciatore moderno, come amano dire gli esegeti da salotto televisivo non è un problema per il giovane Marco, tanto simile ad un noto Nino di De Gregori, ma anche Baggio, Zola, Sau e soprattutto Di Natale e Messi, giusto per citarne qualcuno. Marco si fa strada a suon di spallate e giocate di fino che, al termine della stagione, fanno registrare 36 presenze e 21 centri tra cui quello alla Sampdoria, che gli vale il premio per il gol più spettacolare della Serie B.

Sau sembra pronto per il gran salto e il Cagliari decide di riportarlo a casa, ma il Foggia per poco non la spunta. Per fortuna i Sardi sono riusciti a riscattarlo e farlo esordire in A, nella scorsa stagione il suo contributo è stato importante: 30 presenze e 12 reti e, anche quest’anno, sembra essere in forma smagliante.

Forse, come nel caso dei Figli di Roma: Totti, De Rossi e Florenzi, il quid in più lo dà proprio il fatto di giocare per la squadra per cui tifavi da bambino, la rabbia agonistica che ti fa sovrapporre il riscatto della tua terra con una vittoria sul campo di calcio e, questo fattore, Sau non lo nega, anzi ammette che per lui è un onore giocare per la propria terra, in Serie A, se poi lo si fa come lui, insomma c’è sicuramente da esserne fieri.

Speriamo che con lui il Cagliari possa ottenere buoni risultati e, soprattutto, che il talento di Pattolino possa servire anche alla Nazionale di Prandelli.


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