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Sci alpino: la Polizia Locale sulle piste della Via Lattea, progresso oppure no?

Creato il 17 febbraio 2015 da Sportduepuntozero

sci alpino - polizia Via LatteaLo sci è svago, divertimento, relax. Lo è sempre stato e sempre dovrà esserlo. L’idea di essere monitorati anche sulle piste di discesa, controllati dalla Polizia Locale, è quantomeno immagine di una sorta di “Grande Fratello” che ormai ci segue ovunque, fotografia di una regressione. La premessa non per bocciare l’iniziativa, meritoria negli intenti legati alla sicurezza degli utenti degli impianti sciistici, quanto per fotografare quanto sia cambiato il modo di offrire e fruire la montagna. Tanti anni fa le piste erano selettive per loro stessa natura, molte gobbe, molte asperità naturali, ostacoli che automaticamente inducevano chi non era capace a frequentare solo quelle idonee. Oggi non è più così. Basta inforcare un paio di sci, una tavola, presentarsi alla partenza di un impianto (scrutando a malapena qualche avviso tipo “pista riservata a sciatori esperti”) e trovarsi in cima alla montagna. Il problema, poi, è quello di scendere a valle, prendendo sempre più velocità in ragione degli scenari sempre più levigati dei manti, risultando spesso pericolosi per se stessi e gli altri. Traiettorie malsane, difficile convivenza tra snow-boarder e sciatori classici, troppe scuole sci a volte anche mal disposte sui terreni di discesa (ad occupare l’intero percorso di attraversamento).

Un richiamo alla maggior sensibilità generale, per evitare morti assurde come quelle degli ultimi anni, è d’obbligo. Così la predisposizione di maggiori norme di sicurezza. Al pari sarebbe auspicabile, anche in settimana, l’apertura totale degli impianti di risalita, onde evitare code e concentrazione eccessiva di persone sulle stesse piste di discesa, concausa di potenziali incidenti. Un problema amplificato nei fine settimana dove non sempre (al sabato per esempio) tutto è open.  Meno piste si aprono e più la gente si accalca. Detto questo, e riprendiamo il comunicato dell’Ufficio stampa Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, “fino al termine della stagione, ci saranno anche sei agenti di polizia locale a vigilare nei fine settimana e nei festivi sulla sicurezza degli utenti delle piste da sci del comprensorio della Via Lattea. Si tratta di un progetto sperimentale che costituisce il punto principale della lettera di intenti siglata il 13 febbraio a Torino tra l’assessore alla Polizia locale della Regione Piemonte, Giovanni Maria Ferraris, le amministrazioni dell’Unione Montana dei Comuni Olimpici-Via Lattea, di cui fanno parte Cesana Torinese, Claviere, Pragelato, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere, il Comune di Bardonecchia e gli operatori del settore.

Firmatari della lettera di intenti sono stati l’assessore alla Polizia locale della Regione Piemonte, Giovanni Maria Ferraris, il Presidente dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea nonché Sindaco di Sestriere, Valter Marin, l’Assessore del Comune di Bardonecchia, Guido Grisa, il Sindaco di Claviere Franco Capra (che ha firmato anche in qualità di Presidente del Collegio Regionale dei Maestri di Sci del Piemonte), l’assessore del Comune di Pragelato, Angelo Acciarito, il Sindaco di Sauze di Cesana, Maurizio Beria d’Argentina, l’Assessore del Comune di Sauze d’Oulx, Giorgio Carlo Giordana, l’Amministratore Delegato della Colomion, Nicola Bosticco, e il Presidente della Sestrieres Spa, Giovanni Brasso.

A questa iniziativa seguiranno la creazione di nuovi corsi di formazione del personale da parte della Regione, l’incremento della comunicazione sulla sicurezza sulle piste da parte dei gestori degli impianti, l’impegno dei maestri di sci per intensificare la propria funzione educativa ed a fornire le segnalazioni alla polizia locale.

“La Regione Piemonte, nello svolgere la propria specifica funzione di coordinamento ha reso concreto un progetto importante ed atteso – ha dichiarato Ferraris – Il personale di polizia locale dei Comuni interessati, anche integrato con personale di altri paesi disponibili alla collaborazione, sarà presente sulle piste per fornire il necessario supporto nelle attività di prevenzione dei comportamenti pericolosi e di vigilanza. Questa prima fase sperimentale è possibile anche grazie alla sollecita partecipazione dei gestori degli impianti. Troppi e gravi sono gli incidenti che avvengono sulle nostre piste e che rischiano di trasformare le ore di svago e di sport in situazioni pericolose, che potrebbero essere evitate nella maggior parte dei casi. Questo progetto non è che l’inizio di una gestione integrata e complessiva, che mi auguro con il tempo coinvolga più realtà possibili, affinché la sicurezza sulle piste da sci nei cittadini sia percepita come una realtà”.

Riprendiamo le nostre considerazioni. Fotografia dei tempi, certo, ma immagine di progresso o di intervento forzoso per colmare anche le disattenzioni nei confronti del cliente che nelle ultime stagioni spesso si verificano nel comprensorio? Esempio. Martedì della scorsa settimana l’area ovest del comprensorio di Sestriere era completamente priva di impianti di risalita funzionanti. Sciovia dell’Orsiera chiusa, risalita dal Raggio di Sole ormai inesistente stante lo spostamento della seggiovia (lentissima) al posto della vecchia sciovia Nube d’Argento. Attiva solo la Nuova Nube d’Argento. Massima concentrazione di sciatori su poche piste, con le altre semideserte. Ottimizzare i costi è comprensibile (se pur i giornalieri non vengono regalati) ma esagerare non merita certo un plauso e non aiuta la sicurezza, con tutto il rispetto delle Forze dell’Ordine.


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