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Sciroppo di tamarindo alla maniera di Petronilla

Da Patiba @patiba1
Tamarindus_indica_pods Quando, ieri sera, ho porto a mio marito (che rincasa sempre assetato) il solito bicchierone d’acqua fresca addolcita con uno dei miei soliti sciroppi, egli mi ha detto: – Cara Petronilla, se di mangiar ogni giorno pernici s’è stancato persino quel tal frate, ospite del re di Francia, avrò ben ragione anch’io d’averne abbastanza dei tuoi sciroppi di vino o di caffè, che però son sempre gli stessi. Sii dunque gentile, e compera una bottiglia di sciroppo di tamarindo, chè a me piace molto il sapore acidetto ed esotico del frutto! – Comperare una bottiglia di sciroppo? – mi son chiesta. – Ma sarebbe questo degno di una donnina economa, nonchè di una cuoca esimia, quali…son io?
Ho così tosto concluso che avrei fatto ricorso ai miei lumi cucinari, e il mattino appresso, subito, mi son dunque messa all’opera.
***
Mentre io stessa (chè di certe operazioni mi fido delle sole mie mani) andavo sgrassando, con acqua e soda, un certo mio tegame di terraglia, e mentre lo risciacquavo poi con acqua fredda, ho mandato la servetta a comperare, in farmacia, un etto di frutto di tamarindo. Ho messo il frutto sbriciolato nel tegame ormai sgrassato; ho aggiunti 4 etti di acqua fredda; ed ho stemperato lungamente quello in questa, fino ad averne una poltiglia omogenea e piuttosto acquosa. Ho posto, allora, il tegame a fuoco; e mentre il mio sciroppo in formazione si riscaldava e andava in bollore, ho pesato un’insalatiera vuota. Quando, ormai da 20 minuti; il tamarindo bolliva, l’ho colato nell’insalatiera, passandolo per un fitto telo per toglierne fibre e semi; ho ripesata l’insalatiera per aver così, dalla differenza fra i due pesi, quello esatto del tamarindo cotto e filtrato; ho pesato il doppio di zucchero; ho versato zucchero e tamarindo nel tegame di terraglia; ho rimesso questo sul fuoco; ed ho continuato a mescolare con cucchiaio di legno fino a che lo sciroppo ha bollito per 20 minuti. L’ho lasciato allora raffreddare; l’ho poi imbottigliato; ed ecco così il signor marito, per mesi e mesi, servito di tamarindo.
***
Allorchè, la sera, dopo aver sorbita la bibita ghiacciata e nerastra, egli ha esclamato e chiesto: – Squisito! Dove l’hai comperato? E allorchè, con il mio sorriso di modestia falsa, ho risposto che io stessa, sui fornelli della cucina, lo avevo fabbricato; il marito… Se anche voi tutte voleste sentirvi dire dal marito… ormai sapete cosa dovete comperare, e come dovete stemperare, cucinare, filtrare, pesare, ricucinare e imbottigliare.

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Petronilla, chi era?

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

Sciroppo di tamarindo alla maniera di Petronilla

“Tamarinde Tamarindus indica” di Carschten. Con licenza CC BY-SA 3.0 de tramite Wikimedia Commons – https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tamarinde_Tamarindus_indica.jpg#/media/File:Tamarinde_Tamarindus_indica.jpg

“Tamarindus indica pods” di B.navez – Opera propria. Con licenza CC BY 2.5 tramite Wikimedia Commons – http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tamarindus_indica_pods.JPG#/media/File:Tamarindus_indica_pods.JPG


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