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Scrivere

Creato il 16 ottobre 2012 da Larivistaculturale @MePignatelli

M.C. Escher, Drawing Hands, Rijksmuseum Studiosi e ricercatori realizzano oggi che come presentano la loro ricerca è tanto importante quanto cosa presentano.

Questioni di voce, di stile e di pubblico – le classiche problematiche della retorica – occupano il fronte della scena nelle scelte di scrittura di report e articoli.

La scrittura è un atto comunicativo tra un autore e un lettore. Quindi, quando un testo è rilasciato e incontra i lettori, i significati che gli scrittori pensano di aver congelato in certe parole, possono anche sciogliersi davanti agli occhi di lettori attivi.

“I significati non sono sempre parte integrante del testo di un autore al momento della sua creazione. Sono tessuti dalla capacità simbolica di uno scritto e il contesto sociale che lo riceve. Crucialmente, diverse categorie di lettori esporranno differenze di lettura sistematiche per quanto riguarda la percezione e l’interpretazione di uno stesso testo”, dice Van Maanen nelle sue riflessioni sulla scrittura etnografica.

Cosi scrivere diventa un atto creativo in fieri, che combina elementi del reale di un certo mondo, in un certo tempo e da una certa posizione, e che si mette in relazione con dei significati relativi a quello che è stato scelto di rappresentare in quel momento.

© Melissa Pignatelli 2012
John Van Maanen, Tales of the Field, On Writing Ethnography, The University of Chicago Press, 1988.
Foto di Drawing Hands  di M.C. Escher, Collezione del Rijksmuseum, Amsterdam.


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