Magazine Salute e Benessere

Se lo hai fatto una volta sei capace di farlo. Il mental training per condizionare il tuo gesto

Creato il 27 dicembre 2010 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

Mental Training e gesto tecnicoIl Mental Training è uno strumento fondamentale non solo per grandi campioni ma anche per tutti gli atleti che stanno ancora apprendendo e perfezionando gesti tecnici.

Alcuni mesi fa Silvia Pasqualetti ha scritto un bellissimo articolo riguardo a qualcosa che ad un certo punto l’altleta non riesce più fare, facendo un passo indietro, ti vorrei invece parlare di qualcosa che accade prima, ossia dell’apprendimento di nuovo gesto oppure della messa a punto di un gesto tecnico che occorre cambiare o migliorare.

Questo succede a tutti i livelli, da giovani quando si imparano cose nuove o da atleti più esperti quando cambiano dei fattori nel gioco ed occorre adeguarsi cambiando o migliorando la tecnica.

Si sente dire spesso che è molto più semplice imparare un gesto da piccoli che da adulti e a mio avviso questo non rappresenta solamente un luogo comune, bensì una verità legata a fattori ben precisi. Prima di tutto quando si impara qualcosa per la prima volta e soprattutto in giovane età, per la nostra mente si tratta di qualcosa senza un precedente esempio, senza un collegamento con uno schema motorio, una cosa “nuova” appunto.

I fattori che la nostra mente deve prendere in considerazione e memorizzare sono molteplici, per esempio: gli elementi che compongono un gesto e i muscoli implicati, la durata di quell’impegno muscolare e la forza necessaria. È evidente che non è possibile memorizzare ogni dettaglio singolarmente ma dovremo creare un set di informazioni che costituiscono uno schema motorio. Nelle prime fasi di apprendimento di un gesto nuovo, ad ogni ripetizione la mente “sovrascrive le informazioni” che sono simili ma non necessariamente identiche fino a consolidare e riconoscere in modo automatico un determinato schema motorio, un solco più grosso che costituisce la parte principale della memoria motoria. Da giovani è più semplice perché crescendo le nostre esperienze in questo senso aumentano, perciò anche le cose nuove che si apprendono vengono in principio “scritte” su tracce simili e quindi occorre molto più allenamento per consolidare un set di informazioni nuovo e diverso.

Lavorando con atleti di alto livello o con giovani che stanno ancora consolidando un gesto tecnico sento spesso dire “non sono capace di farlo, ripeto sempre un gesto sbagliato”. La domanda che rivolgo a questi atleti è “ti mai riuscito almeno una volta? Anche solo per un attimo?”. La risposta, la maggior parte delle volte, è si.

Il fatto è che se siamo riusciti, anche solo una volta, a compiere un gesto, significa che siamo capaci di farlo. Essere capaci di fare una determinata cosa significa avere le abilità e gli strumenti per metterla in atto. Perciò il punto non è essere o meno in grado di fare, piuttosto essere in grado di riprodurre il gesto corretto nel tempo e in risposta a determinate circostanze.

La bella notizia è che per la maggior parte è questione di allenamento, la cattiva notizia è che tanto più è stato condizionato un gesto tecnico sbagliato tanto più occorrerà allenarsi per “riscrivere” una memoria motoria nuova, cancellando quella vecchia.

Il Mental Training è uno strumento utilissimo per accelerare questo processo.

L’approccio in palestra è sempre lo stesso, ossia ripetere più e più volte una sequenza corretta per sostituirla a quello scorretta. L’allenamento in questo senso può partire dallo “spezzettare” il gesto in tante piccole parti, ripeterle singolamente più volte, fino ad arrivare a consolidare la sequenza intera.

Tutto ciò si può anche allenare mentalmente per rafforzare ancora di più la memoria motoria. L’allenamento mentale può essere approcciato in modi diversi, uno dei quali credo sia famigliare a molti di voi, ossia: osservare i video di un atleta che esegue il gesto perfettamente.

Mental Training e gesto tecnico
Hai mai osservato dei bambini giocare a pallone?

Loro in questo sono dei maestri. Guardano i loro eroi del calcio in tv e poi vanno in cortile, calciano la palla, e riproducono al meglio che possono quello che fanno i campioni, fino all’esultanza dopo il gol. Nella loro mente l’immagine è talmente reale che loro stessi entrano nel corpo di quel campione fino ad immedesimarsi. Facendo questo sono in grado di ricreare anche quelle emozioni.

Non ci credi?

Prova e prendere un modello di atleta che esegue un gesto come lo vorresti fare tu. Guardalo bene e poi entra tu stesso nel corpo di quell’atleta e immagina fare quello che fa lui. Mentre lo fai non limitarti all’immagine, senti anche i rumori intorno, il tifo del pubblico di uno stadio o il silenzio del campo da golf, con solo il fruscio di un leggero vento e goditi quelle meravigliose sensazioni che ti da l’essere li, e avere una tale padronanza del tuo corpo.

Dopo aver immaginato tutto questo, vai in campo a fallo, ricreando tutto quello che hai visto, udito e sentito! Non ti garantisco che nel giro di un mese ti troverai faccia a faccia con il campione che hai immaginato, ma non ho dubbi che il tuo gesto diventerà sempre migliore in un tempo sempre più breve.

Come ti ho anticipato, questo è solamente un esercizio molto semplice in cui puoi cimentarti da solo. Durante le sessioni di personal coaching si utilizzano tanti altri strumenti più complessi e completi.

Ovviamente per fare al meglio tutto ciò, è necessaria una gestione ottimale del tuo stato d'animo. Su questo non mi dilungo perché ne abbiamo parlato più volte e soprattutto perché dalla settimana scorsa puoi fare allenamento direttamente ogni giorno con "Sempre al Top"

Buon lavoro e a presto

Sara Gatti
Di Sara Gatti


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog