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Se non ora quando : riflessioni su siena ed il mondo femminile

Creato il 11 luglio 2011 da Andrea21948

         SE NON ORA QUANDO ?

Riflessioni sul nuovo movimento femminile

Da anni nella scuola   le   femmine sono molto più brave dei maschi: studiano con maggiore regolarità, ottengono voti in media più alti, finiscono gli studi in tempi più brevi, abbandonano in misura minore. . Ma quando guardiamo le statistiche del lavoro scopriamo che nei consigli di amministrazione delle grandi società italiane le donne sono quasi assenti, le donne amministratore delegato sono una rarità, le donne in parlamento sono pochissime, le donne sindaco di grandi e medie città sono mosche bianche. La partecipazione al lavoro delle donne in Italia è tra le più basse in Europa: molte donne restano a casa e molte altre lasciano il lavoro al momento della maternità e non riescono più a rientrarci .
La questione della parità di genere è oggi in Italia, insieme alla discriminazione che subiscono i giovani, il nodo centrale per cambiare le prospettive di sviluppo. Abbiamo una enorme “risorsa in più”, le donne e i giovani, e non viene utilizzata, anzi viene bistrattata .
C’è in giro da tempo una favola. La favola dice che per dare lavoro a qualcuno bisogna toglierlo a qualcun altro. Questa favola è servita tante volte per giustificare i pre-pensionamenti in tante grandi aziende pubbliche ma anche private. Si diceva: “consentiteci di mandare in pensione in anticipo queste migliaia di lavoratori così faremo posto ai giovani” . Quei pre-pensionamenti massicci li paghiamo noi oggi con costi altissimi. Le tasse che ci hanno lasciato in eredità (imprese e sindacati) queste sì distruggono migliaia di posti di lavoro. Qualunque imprenditore sa che il mercato del lavoro non funziona così. Non esiste un numero fisso di posti di lavoro che si danno a questo a quel lavoratore a prescindere da ciò che accade alla domanda dei prodotti, al costo del lavoro, alla congiuntura.
Occorre lavorare   alla definizione di un grande progetto di revisione del sistema del welfare e del lavoro per favorire la partecipazione al lavoro delle donne e dei giovani.
Servono servizi sociali adeguati, per la cura dei bambini; servono sistemi che sostengano le famiglie con figlie in modo vero e non simbolico; servono azioni positive per consentire alle donne di accedere a posizioni di vertice; serve un grande patto tra i generi e tra le generazioni. Di questo e di tante altre cose si è parlato a Siena .

E che l’onda continui

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         SE NON ORA QUANDO ?

Riflessioni sul nuovo movimento femminile

Da anni nella scuola   le   femmine sono molto più brave dei maschi: studiano con maggiore regolarità, ottengono voti in media più alti, finiscono gli studi in tempi più brevi, abbandonano in misura minore. . Ma quando guardiamo le statistiche del lavoro scopriamo che nei consigli di amministrazione delle grandi società italiane le donne sono quasi assenti, le donne amministratore delegato sono una rarità, le donne in parlamento sono pochissime, le donne sindaco di grandi e medie città sono mosche bianche. La partecipazione al lavoro delle donne in Italia è tra le più basse in Europa: molte donne restano a casa e molte altre lasciano il lavoro al momento della maternità e non riescono più a rientrarci .
La questione della parità di genere è oggi in Italia, insieme alla discriminazione che subiscono i giovani, il nodo centrale per cambiare le prospettive di sviluppo. Abbiamo una enorme “risorsa in più”, le donne e i giovani, e non viene utilizzata, anzi viene bistrattata .
C’è in giro da tempo una favola. La favola dice che per dare lavoro a qualcuno bisogna toglierlo a qualcun altro. Questa favola è servita tante volte per giustificare i pre-pensionamenti in tante grandi aziende pubbliche ma anche private. Si diceva: “consentiteci di mandare in pensione in anticipo queste migliaia di lavoratori così faremo posto ai giovani” . Quei pre-pensionamenti massicci li paghiamo noi oggi con costi altissimi. Le tasse che ci hanno lasciato in eredità (imprese e sindacati) queste sì distruggono migliaia di posti di lavoro. Qualunque imprenditore sa che il mercato del lavoro non funziona così. Non esiste un numero fisso di posti di lavoro che si danno a questo a quel lavoratore a prescindere da ciò che accade alla domanda dei prodotti, al costo del lavoro, alla congiuntura.
Occorre lavorare   alla definizione di un grande progetto di revisione del sistema del welfare e del lavoro per favorire la partecipazione al lavoro delle donne e dei giovani.
Servono servizi sociali adeguati, per la cura dei bambini; servono sistemi che sostengano le famiglie con figlie in modo vero e non simbolico; servono azioni positive per consentire alle donne di accedere a posizioni di vertice; serve un grande patto tra i generi e tra le generazioni. Di questo e di tante altre cose si è parlato a Siena .

E che l’onda continui

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