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Se una sera d’inverno un navigatore

Creato il 01 novembre 2012 da Giorgiofontana

Se una sera d’inverno un navigatoreImprovvisamente mi sono ricordato di una sera pomeriggio di molti anni fa.
Era andato dal mio fornitore di prodotti di informatica, in una via che faccio fatica ricordare, c’erano auto in doppia fila, ma questo è facile da immaginarsi anche se non è un ricordo.
Di solito da lui acquistavo floppy disk, molti fanno fatica a ricordarsene. per contenere 1 e poco più di dati, una scatola da 10 costava come oggi  un pendrive da parecchi Gb.
Faccio difficoltà a ricordare che cosa si potesse acquistare da un fornitore abituale di informatica. banchi di memoria, probabilmente, schede grafiche, schede audio, perchè programmavo tastiere elettroniche MIDI e facevo esperimenti di registrazione digitale.
Ero con Miranda, la mia minuta fidanzata storica, che mi guardava interrogativa, per questo shoppimng esoterico.
In quella sera di quasi inverno forse del 1996 la mia esperienza extradecennale di informatico professionista stava per entrare in una nuova dimensione.
Stavo acquistando un modem 56K baud un piccolo gioiellino home ma soprattutto mi apprestavo ad aprire un abbonamento presso un Internet provider di Torino, uno grosso con addirittura qualche centinaio di abbonati, una farm di alto profilo con probabilmente due o tre server e la posta elettronica, una vera casella di posta elettronica. Chi si ricorda come si chiamava il provider ? Ma era a Torino e io abitando fuori avreim fatto una chiamata Telecom extraurbana. Ecco quesllo era il problema. C’era un digital divide, chi abitava in città era avvantaggiato. Vabbè, ero intenzionato afare questo passo importante.
Guardo Miranda e deglutisco. Mi sorride, mi stringe la mano e firmo.
Se ci sono problemi nell’installazione, sulla linea, che fare? Per fare prove a vuoto bisogna prevedere un bell’investimento…
Ma in macchina al ritorno pensao
“Questa di oggi è uno dei passi più importanti che ho fatto nella mia vita.”
Questo pensiero mi è restato impresso fino ad oggi.
Chissà perchè? perchè in quell’anno in cui una piccola minoranza di appassionati di informatica e telecomunicazioni stava provando a mettersi in contatto tra di loro con qualcosa di rivoluzionario come la mail, i newsgroup, le mailing list , le prime home page testuali, avrebbe dovuto essere un passo grande per la mia umanità?
Mi piacerebbe ricordare cosa avevo percepito in quella serata di fine inverno mentre con Miranda stavo per entrare in Internet con un account di posta e niente altro.
Installata l’interfaccia del provider torinese, configurato la seriale di comunicazione col modem, installata Eudora per la posta, installato Netscape.
Sfoglio le yellow page di carta per carcare qualche url. Ci sono domini di provider, nelle loro directory trovo qualche pagina con le home page di aziende.
In una pagina interna c’è la pagina ufficiale della FIAT.
Qualcosa del tipo http://www.nomeprovider.it/directory/fiat/home.htm
Mi dico cche qualcosa cambierò negli anni a venire, non so ancora che cosa.
Dedico pochi minuti al giorno per scaricare la posta e leggerla offline, lo faccio dopo le 20, lla tariffa notturna costa meno.
Intanto memorizzo qualche directory, Altavista, ci sono cose incredibili.
Le città invisibili, una community di visionari che parla di democrazia attiva.
Un pullulare di piccoli gruppi di discussione.
Uno du questi è dedicato a Cuore , rivista di resistenza umana. Il direttore si chiama Claudio Sabelli Fioretti.
Un giorno lancia l’idea di un quotidiano di satira, un quotidiano di carta.
Io gli esprimo una netta perplessità. Dopo qualche settimana mi vedo arrivare una sua letterea di carta che conservo tutt’ora. Ancora oggi mi chiedo se circolavano i nostri indirizzi di posta vera nelle maililng list.
Ogni mattina ricevo una mail arriva da una mailing list che si chiama Buongiorno, c’erano i due Del Rio, il loro gatto e qualche centinaio di altri amici.
Un’aforisma divertente, una citazione famosa, ne mando anche io, a volte piace e la distribuiscono.
Siamo tutti amìci, in fondo, anche se nessuno sa niente della reciproche vite private.
Io mi chiedo eppure ci sono tante persone che vorrebbero comunicare tra loro in modo continuativo e stabile, allacciare rapporti, non solo perchè sei nella stessa mailing list che tratta di programmazione Dbase o Cobol.
Guarda le chat IRC che successo strano hanno, nessuno usa il suo nome e nessuno alla fine finisce per conoscersi veramente.
Miranda diventa appassionata di questo mondo, mentre intanto ora ho una isdn e in zona c’è un provider.
Scopro l’html e poi ASP, il mondo dell’open source, mysql, le piattaforme, il mashu up, ajax, le API ed i social media.
Ed oggi che nella mia vita non c’è più Miranda, Altavista è morto, Buongiorno è una multinazionale, le persone sono tutte ‘amiche’ tra di loro, il web è tracimato nel mobile e siamo connessi 24/24 mi chiedo cosa è diventata quella cosa per cui sapevo che, in quella sera di inizio inverno, stavo facendo un passo storico nella mia vita ma  che cosa oggi ci siamo persi avendo l’illusione di averci guadagnato così tanto?


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