In Senegal le donne stanno portando avanti, da un po' di tempo a questa parte, una loro personale battaglia allo scopo di poter vedere riconosciuti i propri legittimi diritti in una società che, com'è noto, é prevalentemente maschilista.
Infatti, giorni fa, il ministro senegalese delle Pari Opportunità, signora Awa Ndiaye, ha ufficialmente reso noto, a breve, la creazione di tre commissioni che si occuperanno del problema "genere".
Saranno commissioni all'interno dell'Assemblea nazionale, del Senato e del Consiglio economico e sociale.
Questa esigenza scaturisce in particolare dall'esistenza di una legge sulla "parità" dei diritti e doveri, già approvata dal parlamento nazionale senegalese.
Ovviamente le leggi da sole non bastano, perché le cose possano cambiare e in meglio.Ecco, dunque, tutto un lavoro di sensibilizzazione capillare presso la popolazione civile.
Così a Saly, ad ottanta chilometri dalla capitale, Dakar, si sono svolte più assemblee popolari per dialogare da parte del ministro Ndiaye con la gente del luogo, uomini e donne.
Sopratutto uomini.Quelli di "dura cervice".
Sappiamo tutti che il peso dell'accudimento e sostentamento della famiglia ,in Africa, e quindi anche in Senegal, è spesso e volentieri enorme e tutto sulle spalle delle donne,madri , mogli e lavoratrici a tempo pieno.
Le nuove chiarificazioni, a livello legislativo, vogliono solo portare l'uomo senegalese ad un maggior rispetto verso la sua donna, alla quale deve essere consentito,qualora lo volesse, di avere le stesse opportunità di studio e di carriera nel mondo del lavoro.
Perché questo e, principalmente questo, vuol dire equità, rispetto ed eguaglianza reale tra uomo e donna.
Le rare eccezioni di donne senegalesi, che si sono distinte nei diversi campi del "sapere", dell'imprenditoria, e comunque del mondo lavorativo in genere , raggiungendo anche posizioni apicali, non bastano.
Tutte le donne del Senegal devonopoter godere delle pari opportunità.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)