Magazine Cucina

SereniTEA

Da Lasere

Madam Potts abita di là dall’oceano.
Ha un blog in cui parla di tè, e un’idea speciale: i PersonaliTeas.

Se tu fossi un tè, di che cosa sapresti?, chiede sul suo sito Mad Pots of Tea: perché questa è la sua piccola magia: provare a trasformarci in una tazza fumante, in un infuso che parli un po’ di noi, mescolando di volta in volta erbe, fiori, frutta e foglie di tè per dar vita a originali miscele personalizzate che siano solo nostre e di conseguenza uniche, che tentino di rappresentarci attraverso colori, profumi, sensazioni e attitudini.

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Quando ho incrociato casualmente i PersonaliTeas di Madam Potts l’idea mi è piaciuta talmente che non ho potuto fare a meno di contattarla: mi sono divertita a compilare il questionario da lei ideato al fine di carpire l’essenza di chi abbia voglia di prestarsi al gioco; le domande sono varie: quale momento del giorno preferisci?, quali colori e fragranze?, quali sono le sensazioni che vorresti ti comunicasse il tuo tè?, dove vorresti ti accompagnasse?, e così via.

Successivamente Madam Potts, chiusa nel suo laboratorio, lascia che alcune tra le parole contenute nelle risposte la ispirino nella creazione: seleziona, miscela, dosa, assaggia, fino a incantesimo concluso.

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E’ così che è nato il mio tè – o meglio: tisana, in quanto composta solo da erbe e petali di fiori -: SereniTEA, in onore al mio nome ma soprattutto al senso di serenità, appunto, di quiete e di armonia che desideravo riuscisse a trasmettermi.

Ha i colori che più amo quando si stringono e confondono l’un l’altro – viola, verde, azzurro – e il profumo buono e luminoso di una passeggiata in campagna che si avventuri fino al limitare del bosco.

Madame Potts ha scelto erbe umili eppure tenaci e preziose, di quelle che si incontrano nelle aiuole più indocili, nei giardini antichi o ai piedi degli alberi nelle favole: fiori di lavanda, trifoglio rosso pratense, basilico sacro (o tulsi: una pianticella considerata sacra in India e tanto cara all’Ayurveda, di cui spero avremo occasione di riparlare in futuro), stevia e fiordaliso.

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In tazza ha il colore del sole quando è l’ora di tornare verso casa, e il gusto morbido e pulito di un filo d’erba tra le labbra: naturalmente dolce, timidamente romantico e d’altri tempi, colmo di un incanto semplice e appena sussurrato.

L’ho sentito mio fin dal primo sorso: una piccola magia riuscita, dunque.
Thank you SO much, Madam Potts! :-)


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