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Serial killer. John Christie

Da Studiopsicologiatorino @StudioPsyTorino
Nato nello Yorkshire nel 1898, ebbe un’infanzia difficile, segnata da genitori poco propensi a mostrare affetto verso i figli. Cagionevole di salute fin da piccolo, spesso fingeva  altri disturbi, soprattutto per attirare l’attenzione del padre, un uomo burbero e scontroso anche con i suoi 7 figli.
Durante la sua infanzia, Christie frequenta i Boy Scout ed il coro della chiesa e ad 11 anni vince una borsa di studio per la scuola secondaria, dove eccelle in matematica. Timido e introverso, a 15 anni lascia la scuola, trovando lavoro nella Vigilanza Urbana di Halifax dalla quale ben presto viene licenziato per un piccolo furto. Il padre lo prende quindi a lavorare nella sua fabbrica di tappeti, ma anche qui viene sorpreso a rubare.  In seguito a questo scandalo, il padre lo caccia di casa, rovinando definitivamente la  sua salute psicologica. Infatti nel 1915 viene arruolato per la I Guerra Mondiale, ma già si mostra un ipocondriaco che ama parlare solo delle sue presunte malattie. Mentre presta servizio come soldato di fanteria , viene apparentemente ferito in un attacco di gas, in seguito al quale mostrò di essere rimasto cieco per 5 mesi e di aver subito per tre anni e mezzo  una perdita isterica della voce. Secondo lui ciò lo rese anche definitivamente incapace di parlare ad alta voce.
Nel 1920 conobbe e sposò la moglie Ethel, da cui non ebbe figli, e questo sembrò potesse cambiare in meglio la vita di Christie. Ma la vita matrimoniale entrò presto in crisi: considerato impotente da parenti e conoscenti fino dall'adolescenza, per più di due anni non ebbe rapporti sessuali con la moglie, a probabile conferma della sua impotenza e  del suo complesso di inferiorità nei confronti delle donne. Anche in seguito non ebbe comunque mai rapporti sessuali regolari con la moglie. Nel 1923 Christie e la moglie ebbero una serie di violenti litigi, in seguito ai quali vissero separati per un po' di tempo. In questo periodo Christie trovò e perse numerosi lavori, sempre per la sua abitudine di commettere furti sul luogo di lavoro: impiegato per un breve periodo all'ufficio postale, dovette scontare sette mesi di prigione per aver rubato assegni e denaro inviati per posta.  Rilasciato, venne di nuovo arrestato per aggressione (aveva colpito una donna alla testa con una mazza da cricket) e al suo rilascio la moglie, impietosita, tornò a vivere con lui.

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