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Serie de L’ispettore Lojacono

Creato il 25 ottobre 2015 da Nasreen @SognandoLeggend

Il metodo del coccodrillo
e
I Bastardi di Pizzofalcone

Serie de L’ispettore Lojacono

di Maurizio de Giovanni

Serie de L’ispettore Lojacono
Titolo: Il metodo del coccodrillo e I Bastardi di Pizzofalcone
Autore: Maurizio de Giovanni
Serie: L’ispettore Lojacono
Edito da: Mondadori
Prezzo: 6.99 €
Genere: Thriller
Pagine: 249 p.

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Trama: Napoli, così, non l’avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta, dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. È esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. “Il Coccodrillo” lo chiamano i giornali: perché, come il coccodrillo quando divora i propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani, di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di un’unica pistola. L’ispettore Giuseppe Lojacono è l’unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo fiuto e dalla sua stessa storia triste. È appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall’affetto della moglie e della figlia. È il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a decidere di dargli un’occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l’aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente, tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimibile, a un amore assoluto e struggente.

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Recensioneù
di MartiMoka

La serie di romanzi che segue le vicende dell’ispettore Lojacono inizia con “Il metodo del coccodrillo” in una Napoli borghese dai lati oscuri dove il protagonista deve destreggiarsi tra la solitudine e la diffidenza. Gli sguardi cupi che i suoi colleghi gli rivolgono sono

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legati alla vicenda che lo ha portato fino a Napoli. Lontano dalla Sicilia, sua isola natale, dovrà riconquistare la fiducia di chi lo circonda ma soprattutto della sua famiglia e di sua figlia, troppo arrabbiata con lui per cercare di capire la verità.

Ed é proprio la verità che l’ispettore Lojacono vuole inseguire in una corsa disperata contro il tempo e contro la vendetta. Uno dei sentimenti più oscuri dell’animo umano, infatti, guida le azioni dell’assassino calcolatore e freddo, un coccodrillo che si apposta nel buio pianificando ogni mossa per privare dei giovani ragazzi innocenti della propria vita per pareggiare dei conti che hanno un origine lontana nel tempo tanto da essere stati dimenticati da tutti, ma non dal coccodrillo che vuole ripagare i “colpevoli” con lo stesso dolore.

Questo il presupposto che dà inizio a tutto, agli eventi vorticosi che portano Lojacono a farsi valere come ispettore e che permetterà agli altri di riconoscerlo come degno di fiducia. Nei romanzi successivi, la serie dei Bastardi di Pizzofalcone, manca il tono intimistico del primo romanzo in cui la solitudine era l’unica compagna dell’ispettore perché adesso Lojacono fa parte di una squadra (se pur sgangherata e male assortita). I Bastardi di Pizzofalcone, come vengono chiamati dalla popolazione locale per una vecchia storia di corruzione che però non li riguarda da vicino, sono tutti soli, ognuno con i propri problemi e debolezze per i quali il lavoro rappresenta l’unico faro che li possa salvare da una vita di frustrazione. Il riscatto da un’esistenza alienante.

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I romanzi di Maurizio de Giovanni sono raccontati con i toni dialettali tipici di Napoli e dei personaggi che la abitano, la città che fa da sfondo al racconto é una Napoli straniera e straniante che alla fine riesce a conquistare anche il difficile ispettore Lojacono, che si rifiuta di sentirla come casa perché significherebbe accettare passivamente il proprio destino, la nuova vita che gli é stata affidata senza possibilità di ribattere. A rappresentare questo rifiuto gli scatoloni che non sono ancora stati svuotati dopo il trasloco e che ogni giorno gli ricordano la sua vecchia vita fatta di certezze che però non esistono più.

I protagonisti sono caratterizzati per lo più secondo gli stereotipi tipici del genere: c’é il poliziotto a cui non interessa fare bene il proprio lavoro, che si trova lì per trovare un assassino che possa compiacere l’opinione pubblica, il poliziotto violento che non riesce a contenere la propria rabbia, la poliziotta che é diventata tale per compiacere il padre che invece avrebbe voluto un figlio maschio. La storia di ognuno di loro é raccontata tramite frammenti di pensieri e ricordi che permettono al lettore di conoscere il personaggio lentamente, come se, anche lui, facesse parte dei Bastardi di Pizzofalcone e stesse imparando a conoscere i suoi compagni.

L’assassino parla, pensa e descrive le proprie azioni in una sorta di confessione intima senza mai dichiarare troppo, svelando quanto basta a costruire l’idea di un personaggio complesso e sfaccettato. Nelle indagini di Lojacono e dei suoi “bastardi” la verità non é l’unica cosa che conta perché dietro agli omicidi c’é una storia di dolore. De Giovanni durante la narrazione crea false piste che si ribaltano nel colpo di scena finale, ma i dettagli di verità velata potrebbero non sfuggire ad un lettore attento e questo gioco può risultare controproducente in un poliziesco che potrebbe svelare l’assassino e il suo movente troppo presto.

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Le falle nelle indagini però sono oscurate dalla maestria con cui De Giovanni scrive i suoi romanzi. L’uso del flash-back, infatti, crea un tempo di narrazione non lineare che rende più interessante la lettura e la vicenda stessa, svelata e nascosta come nelle scatole cinesi. A rendere il tutto più affascinante é l’uso di un narratore evasivo e sfuggente che non sempre chiarisce l’identità dei protagonisti in scena quasi come se De Giovanni avesse voluto far partecipare il lettore al suo “Cluedo” letterario.

C’é chi identifica in Lojacono un possibile erede del Commissario Montalbano, due personaggi che si celano dietro la maschera del poliziotto burbero, la cui passione lavorativa rivela molto più di quanto non vogliano ammettere. Accomunati da un oscuro passato che li ha resi sfuggenti a chi volesse far parte della loro vita, l’affetto seminascosto di Letizia per Lojacono ricorda quello di Livia per Montalbano. Lojacono é troppo preso dal suo lavoro per fermarsi davanti all’amore di cui scaccia il pensiero come una mosca fastidiosa, ma non riuscirà a rimanere impassibile davanti al fascino mediterraneo di Laura Piras, sostituto procuratore che dal primo loro incontro lo ha investito di piena fiducia. Che é proprio quello di cui Lojacono aveva bisogno.

Curiosità: si vocifera che la serie dei Bastardi di Pizzofalcone diventerà una serie tv! Quindi se volete conoscere in anteprima i suoi personaggi non vi resta che leggere i romanzi…

Voto

Serie de L’ispettore Lojacono
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