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Serie Tv: The best, the worst, the most… [Episodio 17]

Da Strawberry @SabyFrag

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Ed eccoci di nuovo con l’appuntamento del meglio e il peggio dei nostri telefilm. Tra Olimpiadi invernali e Super Bowl la programmazione si fa traballante e c’è chi si prende una pausa, chi torna a tradimento, chi, invece, per buona pace, ancora non dà sue notizie. Nel frattempo, vediamo cosa è successo questa settimana, a cui ho aggiunto una voce, perché ogni stagione ha un inizio, ma anche una fine. Come sempre, ATTENZIONE SPOILER!

The best: How I Met Your Mother 9x16 - How Your Mother Met Me

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Ho scelto come il meglio della settimana questo episodio perché:

  • si tratta del 200° episodio di HIMYM
  • probabilmente sarà l’ultima volta che parlerò di questa serie in questa rubrica, dato che il Series Finale è previsto per il 31/03/2014
  • a conti fatti, è un episodio tenero, divertente, piacevole da guardare come non succedeva da tempo con Ted & co.

L’episodio è raccontato dal punto di vista della mother ed è stata come una boccata d’aria in quel pantano in cui si è arenata la serie da due stagioni a questa parte. Ormai, lo ammetto, guardo HIMYM solo per affetto alla serie e perché, dopo 9 stagioni, abbandonarla alla fine sarebbe davvero ridicolo. Poi, ti capitano questi episodi che ti fanno ricordare quanto hai amato questa serie, ai tempi in cui ogni episodio era una festa, e finisci per scioglierti. Quello di questa settimana è stato un episodio molto delicato, ma anche molto simpatico, in cui finalmente si sa qualcosa di più della vita della mother e si viene a conoscenza di tutti quegli incroci dettati dal destino tra lei e Ted, avvenuti senza che loro se ne accorgessero, quel tipo di incontri che a noi romanticone piacciono tanto. Non che mi sia commossa alle lacrime, sia chiaro, ma qualcosa si è smosso, ecco. A me, poi, il personaggio della mother – sarà la novità, sarà che hanno individuato l’attrice adatta – piace tanto. Una puntata che segna anche un grande traguardo, 200 episodi, assolutamente da festeggiare in modo speciale. Prima, ovviamente, del grande finale.

The worst: The Big Bang Theory 7x14 – The Convention Conundrum

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Una sola parola: boring. E sì che nelle ultime settimane l’avevo anche salvato. Ma episodi così insulsi non si sostengono. Speravo che i ragazzi si inventassero qualcosa per andare al Comic-Con, invece restano a casa a lasciarsi spaventare da un bagarino. E poi il deprimente discorso delle ragazze su quanto sia deprimente crescere e diventare adulti? Ti prego. Voglio ridere, non farmi venire voglia di mettere la testa nel forno. L’unico che si salva è Sheldon in solitaria, che incontra James Earl Jones, la voce di Darth Vader, simpatico senza nessuno attorno, soprattutto senza Amy. Una coincidenza? Io non credo.

The trashiest coming back: The Following 2x01 – Resurrection/2x02 – For Joe

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Quando l’anno scorso vidi il finale season di The Following, mi dissi: “Ok, mia più! Sono partiti a bomba ed è finito…”. Non ne volevo sapere più nulla di Joe Carroll, Ryan Hardy nella parte del porta-rogne e di follower. Per una settimana non ho toccato Twitter, per dire. In realtà, a distanza di mesi, quando ho avuto notizie della seconda stagione, qualcosa ha cominciato a prudere da qualche parte nel cervello. “No, col cavolo che me lo vedo…” continuavo a ripetermi, ma ogni volta che mi imbattevo in una foto di Kevin Bacon, tornava quella sensazione. Alla fine, gennaio è arrivato e così The Following 2. E il mio desiderio di trash è esploso. Ok, non è una serie crime di quelle che stai lì a ragionare, dove c’è un filo logico che si segue dall’inizio alla fine, dove si medita e si riflette prima di agire. No, tutti fanno un po’ come gli pare e la confusione che si genera è tremenda ma anche meravigliosamente perfetta. E se la resurrezione di Joe Carroll ci ricorda quanto la sospensione dell’incredulità sia fondamentale in casi del genere, con serie del genere, dall’altra il ritorno dell’agente Ryan Hardy con il suo malessere di vivere ci rende colpevolmente compiaciuti. Senza contare che quest’anno c’è un nuovo villain, anzi due: l’attore Sam Underwood, mollata Dana Brody in Homeland, si sdoppia in due gemelli malefici che, siamo sicuri, daranno del filo da torcere a Ryan, già piuttosto impegnato con Carroll. #adoro. The Following potrà scadere nel ridicolo a volte, nel nonsense totale in altre, ma dà assuefazione e, ammettiamolo non annoia mai con un colpo di scena al secondo. Se sei follower di The Following, non puoi farne più  a meno.

Speciale Finale Season: American Horror Story 3x13 – The Seven Wonders

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La terza stagione di American Horror Story è finita. Qual è il bilancio? Boh. AHS di solito parte alla grandissima, con un primo episodio in cui succede di tutto, un vero e proprio spettacolo pirotecnico. Poi, però, si perde, con episodi fatti solo per il gusto di esagerare – sebbene in realtà, sarà che ci hanno abituati bene o che non c’era davvero nulla di cui avere paura, di horror hanno ben poco – fino alle battute finali, in cui condensare tutto e regalarci degli ultimi episodi che soddisfano il nostro palato e ci ricordano perché guardiamo questa serie. Peccato per quello che c’è in mezzo. Ora non prendetela come una critica, a me gli studi di genere sono sempre piaciuti, ma credo che ambientare l’intera stagione in un covo non solo di streghe ma di donne, abbia condotto tutto alla “caciara”. Sempre difficile gestire tante donne in uno spazio chiuso, e lo dico in qualità di appartenente al genere, oltre che da ex studentessa della facoltà di Lingue, la cui popolazione, si sa, è prettamente femminile, e di cose ne ho viste che voi umani… Figurarsi se poi si tratta di streghe! Insomma, qui le ragazze se le danno di sana pianta, si odiano e spettegolano alle spalle, in più si ammazzano tra di loro tra un incantesimo e l’altro. Vedere lo scontro tra Misty e Madison nel penultimo episodio per credere. Per il resto, la stagione è stata un’altalena di momenti alti e goduriosi e altri decisamente buttati al vento. Ad esempio la storia di Deplhine La Laurie, che inizialmente sembra essere il fulcro dell’intera vicenda, ma  poi si perde per strada e Kathy Bates (che interpreta Deplhine) finisce per diventare quasi una macchietta, ritrovando un po’ di dignità solo negli ultimi due intensi episodi. Stessa cosa per Marie Laveau (Angela Bassett), che fa davvero una brutta (e insipida) fine. Il maggiordomo, altra linea narrativa intrigante, è solo l’ennesima caricatura del maggiordomo di Scary Movie, mentre Kyle, interpretato da un Evan Peters quest’anno decisamente sottotono, è solo il prossimo cane da guardia della tenuta. L’uomo ascia pareva essere il pericolo pubblico numero uno e invece si è rivelato una noia mortale, l’inferno è davvero passare del tempo con lui. Da promuovere, oltre la Suprema Jessica Lange, che meno male che c’è lei e temo molto per quando andrà via (dopo la quarta stagione Jessica lascerà il cast fisso), ci sono anche la bitch witch Emma Roberts, la cui Madison è tanto cattiva che non può che piacere, Lily Rabe, sebbene defilata rispetto allo scorso anno, Sarah Paulson, anche se quest’anno le è toccato stare in seconda fila fino alla fine, per poi riprendersi vittoriosamente e meritatamente tutta la scena. Brave anche Gabourey Sidibe alias Queenie e Jamie Brewer ovvero Nan, che ci mancava dalla prima stagione. Taissa Farmiga era distratta, chissà da cosa, ma poteva dare di più. Menzione d’onore a Francis Conroy, presente davvero come Myrtle Snow solo verso la fine, la cui perfidia e il suo essere troppo svampita per esserlo davvero mi hanno conquistato totalmente, così come la sua morte, al grido di “Balenciaga!”, uno di quei tocchi di classe che ti fanno perdonare un po’ le cadute di stile della serie. Perché American Horror Story è così, un calderone da far invidia alle streghe del Macbeth, pieno del meglio e del peggio della cultura popolare, passata presente e futura: la pozione al suo interno borbotta, esplode, fuma, si spegne e infine si riaccende raggiungendo il suo sorprendente culmine. Questa è la vera pozione magica con cui Ryan Murphy e gli altri autori ci hanno stregato e sarà sempre grazie a tale formula che ci ritroveremo a guardare la quarta stagione in arrivo il prossimo autunno, dove assisteremo a un nuovo salto temporale, questa volta negli anni ‘50. Già non vedo l’ora.

Serie Tv: The best, the worst, the most… [Episodio 17]

Buona visione!


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