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Settembre e la Panna

Da Pamirilla
    Mi sento settembre addosso, sulla pelle avverto il suo tocco fresco e profumato. Ogni volta che mi sfiora mi fa sorridere. E mi consola di qualunque cosa. Finalmente le piantine aromatiche se ne possono stare tranquillamente appollaiate sul davanzale della finestra della cucina senza temere di essere orribilmente arrostite dal sole feroce di agosto. E anche io mi sento più tranquilla, come la menta che si culla sulla brezza lieve che si è infilata nel cortile. Già…il cortile…questo cumulo di cemento è tristezza su cui affaccia la finestra della mia cucina. Pensare che l’anno scorso, in questi giorni, fotografavo compulsivamente ogni centimetro di vista panoramica verde-montagna e bianco-cascata e fiume che godevo dalle mie finestre toscane e sospiravo e pensavo a quando mi sarei ritrovata di nuovo davanti a questa finestra di sempre, questa finestra romana sui condizionatori del supermercato qua sotto. E temevo il cemento e la tristezza. E sapete invece? E’ bellissimo essere qui, dove sono! Sono una di quei romani che non deve più sognare di andare via in campagna:, “Che bello in campagna, che bello la Toscana!!!! Il mio sogno da sempre, che bello, che bello, beata te! ”. Io questo sogno, che sembra animare le fantasia di tantissimi miei concittadini tramortiti dal traffico e dallo scontento, sono andata a vedere com’era. E sono tornata. Ora, mentre settembre mi accarezza le spalle e i capelli, riordino le idee, metto da parte le foto e i ricordi e programmo un nuovo futuro. E’ passato un anno. A me sembra sempre che la vita si muova troppo lentamente e poi mi volto indietro e vedo che in un anno ne ho vissuto cinque. Ops! Un nuovo inizio. E la mia finestra sul cortile...mica robetta…..ci sono grandi registi che ci hanno fatto dei film, per dire! Ora gli amici vogliono sapere cosa c’è stato dentro a tutto questo Tempo, il Tempo che sono stata via. Sarà un racconto lungo, buono per l’inverno quando fa buio. Ammesso che me ne ricordi ancora, che non stia già svolazzando su nuovi sogni e affastellando incongrui propositi, mettendo insieme bagagli e carabattole per il viaggio che non ho ancora fatto. Il che sarebbe proprio da me. Ma intanto, Roma mia cara, eccomi qui. Ad annusare il settembre speciale che hai solo tu. Perché in campagna sai, settembre è più acidino: con le sue temperature già troppo basse al mattino e all’imbrunire, con quello scurire della sera che arriva sempre un po’ prima del giorno precedente e si allunga sull’ultimo pomeriggio come una pozzanghera, sporcando di nero la coda dell’estate. E invece tu sei bella Roma, bella, dolce e languida come una bella signora appagata. Si può essere felici ovunque e disperati ovunque o perdersi all’improvviso non importa dove. Ma un settembre così ce l’ha solo Roma. E io sono contenta di averlo ritrovato. Perciò cari Roma e caro Settembre festeggiamo con la panna.     Mi prendo la licenza di un pugno di fragole totalmente fuori stagione (ecco quella che predica bene e razzola….sgrunt!) e via di meringhe. E poi mi metterò a comporre nota dopo nota come un violinista di strada, allegro e pazzo. E poi…guarda…sarà che da un po’ mi vengono così: la ricetta è pure GLUTEN FREE! Un brindisi!!! A Roma! A Settembre! A me! Ma soprattutto agli amici.   Coppa alla Panna Ingredienti per quattro coppe per le meringhe 200g di zucchero semolato 140g di albume 30g di mandorle dolci 15g di mandorle amare 30g di zucchero a velo ½ cucchiaino di cacao un cucchiaino di mosto cotto invecchiato per il biscotto croccante: 100g di farina di riso 100g di farina di grano saraceno (possibilmente semi-integrale) 100g di zucchero semolato 100g di burro 1 uovo intero inoltre 500ml di panna fresca da montare Un cucchiaio di zucchero a velo fragole e kiwi a piacere   Procedimento Preparate la meringa montando gli albumi e aggiungendo lo zucchero in tre riprese. Dovete ottenere una massa ferma e molto compatta. Dividete l’impasto in quattro porzioni. Frullate le mandorle dolci e amare con 30g di zucchero semolato oppure miscelate la farina di mandorle dolci e amare con dello zucchero a velo. L’importante è che la miscela sia molto sottile. Se volete potete sostituire questa miscela con pari peso di amaretti ridotti finemente in farina anche se il sapore sarà diverso. Unite la polvere ottenuta ad una porzione di meringa e miscelate con attenzione senza smontare il composto. Ad un’altra porzione di meringa unite goccia a goccia il mosto, facendo attenzione a non smontare il composto. Infine amalgamate nella terza porzione di meringa la polvere di cacao. La quarta parte resta neutra. Formate con la sac a poche delle piccole meringhe, di dimensioni diverse, da uno a tre centimetri di diametro. Fate asciugare le meringhe nel forno alla temperatura di 110°. Ci vorrà circa un’oretta. Le meringhe sono pronte quando si staccano da sole dalla teglia. Ovviamente potete scegliere di lasciare tutte le meringhe neutre o di fare solo un paio di gusti diversi! Per il biscotto procedete come per una normale frolla sabbiata. Miscelate le due farine con lo zucchero ed unite il burro freddo a tocchetti. Con la planetaria a bassa velocità o con le mani fare assorbire il burro nelle farine fino a formare un composto sottilmente bricioloso. Impastate velocemente con l’uovo e fate riposare la pasta in frigorifero. Quindi stendetela ad un’altezza di circa un centimetro e mezzo e cuocete nel forno a 180° per circa mezz’ora. Se incidete la pasta cruda sulla superficie sarà più facile tagliarla una volta cotta. Quando il biscotto è pronto fatelo freddare e poi tagliatelo con un coltello affilato e pesante per ottenere le “cialde” (le chiamo cialde ma in realtà sono ben più spesse). Lavate e tagliate la frutta. Scegliete della frutta non troppo dolce e con una nota aspra marcata che contrasti con la panna. Montate la panna con lo zucchero a velo senza renderla troppo dolce. Più meringhe decidete di utilizzare meno zuccherate la panna. In ogni coppa alternate cucchiaiate di panna, meringhe di vari gusti e la frutta. Decorate a piacere e servite con il biscotto croccante. ATTENZIONE: Per montare il dolce ci voglio solo pochi minuti. Fatelo poco prima di servire altrimenti le meringhe si scioglieranno nella panna. Buono il sapore ma addio contrasto di croccantezze!  

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