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Short skin - i dolori del giovane edo

Creato il 10 agosto 2015 da Kelvin
SHORT SKIN - I DOLORI DEL GIOVANE EDO(id.)
di Duccio Chiarini (Italia, 2014)
con Matteo Creatini, Nicola Nocchi, Francesca Agostini, Mariana Raschilà, Bianca Ceravolo
durata: 86 minuti

Solo chi è toscano sa bene quanto Pisa e Livorno siano... mondi lontanissimi, malgrado i trenta chilometri scarsi che le separano. Esattamente come la distanza che c'è tra Paolo Virzì (livornese) e il debuttante Duccio Chiarini (pisano), due registi che qualche critico distratto e facilone tende ad accomunare e confrontare, quasi fossero fratelli di latte, così come molti hanno paragonato questo Short Skin al più fortunato Ovosodo: chissà poi perchè... forse per il fatto che il protagonista si chiama Edo (nella finzione), come il collega Gabbriellini, o forse perchè per chi sta a Roma o Milano, Pisa e Livorno sono la stessa cosa. Eh, se sapessero! Una cosa è certa: il confronto tra i due film è francamente improponibile, e direi nemmeno giusto vista la distanza che c'è tra l'opera migliore di Virzì, regista già affermato anche all'epoca, e un'opera prima "carina" ma piena di dubbi e ingenuità come lo sono (quasi) tutti gli esordi...
SHORT SKIN - I DOLORI DEL GIOVANE EDOMa andiamo con ordine: siamo a Pisa, dicevamo, e il diciassettenne Edo si dibatte tra le vacanze al mare, la pesca, e la tempesta ormonale tipica dell'adolescenza. Con un problema non da poco, però: il ragazzo, già timidissimo e imbranato di suo con il gentil sesso, ha un'ulteriore montagna da scalare: nella fattispecie, un problema fisico proprio... laggiù, al pisellino, sotto forma di un pezzettino di pelle (la short skin del titolo) che impedisce al glande di uscire rendendo così dolorosissima la penetrazione (fosse anche con un "morbido" polipo, nella scena più (s)cult in assoluto). Il ragazzo ovviamente vive malissimo la situazione, rifugiandosi così ancora di più nella solitudine e nella scarsa considerazione di se stesso.
Saranno perciò del tutto inutili i goffi ed esilaranti tentativi di "iniziazione" sessuale da parte dell'amico del cuore, solo in apparenza più disinibito e deciso a perdere la verginità prima dell'inizio dell'anno scolastico: sarà solo la decisione, soffertissima, di consultare segretamente un medico che costringerà Edo a fare i conti con l'età adulta e affrontare da uomo il problema. Con i risvolti umoristici che potete immaginare...
SHORT SKIN - I DOLORI DEL GIOVANE EDOEcco, diciamo che se Short Skin si fermasse qui ci troveremmo di fronte a un debutto folgorante, un'opera prima divertentissima e irriverente, intrisa di quella comicità caustica ma mai volgare, tipicamente toscana, che diventa anche un romanzo di formazione e una bella riflessione sulle difficoltà dell'adolescenza e del mondo circostante, spesso ben peggiore (la famiglia di Edo è un manicomio: il padre tradisce la moglie, la sboccatissima sorella minore pensa solo a come far accoppiare il proprio cane, a tavola si parla solo degli affari altrui...). Il problema è che invece non siamo neppure a metà del film, e che da qui in avanti, purtroppo, il ritmo della pellicola vira bruscamente verso risvolti romantici e sentimentali che il regista, evidentemente, non riesce più a controllare.
Edo infatti è diviso tra l'amore per due ragazze: la "solita" bella del paese, nonchè sua vicina di casa, più grande, più "esperta", più donna, tecnicamente irraggiungibile (almeno così pensa lui), e una coetanea invece più bruttina ma sentimentalmente molto più onesta... e qui casca l'asino, cioè il film, che diventa a poco a poco un campionario di ingenuità e banalità varie tutte già viste e scontatissime, che finiscono per spazzar via in un battito di ciglia la comicità graffiante di cui dicevamo sopra, e che soprattutto restituiscono un'immagine totalmente distorta delle difficoltà tipiche dell'adolescenza. Edo infatti, malgrado il suo scarso sex appeal, viene stimato, coccolato e segretamente desiderato dalle due ragazze (anche se lui non lo sa), le quale soffrono e comprendono il suo stato d'animo, pur non spiegandosi il motivo della reticenza con la quale il ragazzo stenta a concedersi.
SHORT SKIN - I DOLORI DEL GIOVANE EDOUn quadretto idilliaco e buonista che è totalmente scollegato dalla realtà: tutti sanno, infatti, che nel periodo dell'adolescenza la sensibilità dei coetanei è praticamente pari a zero! Anzi, chi a quell'età è timido e impacciato (parlo per i maschi) viene ferocemente deriso sia dagli amici che dalle femminucce, le quali se possibile sono ancora più "cattive" e taglienti, specie in tema di sessualità... parlo (ahimè) per esperienza personale ma credo che tutti ci siamo passati e ci ricordiamo bene di quegli anni: e onestamente non ricordo un briciolo di solidarietà e comprensione verso i "deboli" della compagnia, i quali per forza di cose si sentono ancora più esclusi e ancora più soli.
Ma è inutile cercare traccia di tutto questo in Short Skin, che invece scorre placido e senza tentennamenti verso l'inevitabile e prevedibile happy end, regalandoci però, tutto sommato, un'oretta e mezza scarsa di divertimento sano e leggero, che non scade mai nella trivialità e che ci fa uscire dal cinema rassicurati e soddisfatti sulla bontà del mondo e la necessità dei buoni sentimenti... al debuttante Chiarini bisogna riconoscere però il merito di aver scelto e diretto un ottimo cast di attori in erba di cui, con tutta probabilità, sentiremo parlare ancora. E questo Marco Creatini (che interpreta Edo) mi sembra, così "a naso", perfino più dotato del Gabbriellini di Ovosodo. La cosa migliore del film è senz'altro lui.

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