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Si cerca il telone che ha coperto Melania alle Casermette.La teoria di Lavorino

Creato il 17 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Si cerca il telone che ha coperto Melania alle Casermette.La teoria di LavorinoMancano pochi giorni all’udienza del Riesame fissata per lunedì 22, in quella sede sembra proprio che Salvatore Parolisi sia intenzionato a parlare e dire la sua verità. Oggi però il noto criminologo Carmelo Lavorino si è nuovamente espresso:  ”E’ stato ipotizzato che le mani di Melania riunite sul petto indicassero un tentativo di difendersi dai colpi mortali. Ritengo, invece, che sia stato l’assassino a disporle le mani sul petto dopo averla ferita a morte”. Per Lavorino questo sarebbe un atto di matrice psicologica indicatore di negazione psichica, di rimorso, di disfacimento del crimine da parte dell’esecutore , le mani composte in quel modo sembrerebbero essere quasi un un tentativo di chiusura della scena cruenta. “Un atto che è la firma psicologica dell’assassino, derivante dal bisogno intimo di riparazione del crimine e di allontanarsi da esso. Un atto che indica una relazione affettiva fra vittima ed aggressore”. Il criminologo poi, secondo quanto si legge su Abruzzoweb, ha persino esposto alcune interessanti tesi sul motivo perchè non ci siano tracce di animali boschivi sul cadavere martoriato della bella Melania. ”C’è da chiedersi come mai sul corpo e sui vestiti di Melania non siano state rinvenute tracce dell’azione di animali boschivi e i loro residui organici, nonostante il corpo sia rimasto sul posto per 48 ore. E’ altamente probabile che sia stato ricoperto con un telo mimetico. Tale considerazione porta a individuare particolari possibilità, capacità, opportunità, competenze e logistica del soggetto ignoto”. Il criminologo poi continua: ”Se sugli slip e sui pantaloni di Melania non vi sono tracce organiche del bisogno corporale che è stato ipotizzato stesse attuando (accosciata per fare la pipì)si deve disegnare una nuova dinamica del delitto e dell’aggressione alle spalle e ulteriori inedite attività di depistaggio ed alterazione della scena, inoltre occorre verificare la corrispondenza fra i fori, le lacerazioni e i tagli sugli abiti di Melania e le lesioni sul cadavere per definire la linea esecutiva cronologica del crimine.Certo è che ci sono state, come minimo, due diverse fasi esecutive temporali di aggressione, di inflizione dei colpi d’arma bianca e di manipolazione della vittima”.

Dove è finito il telone che ha coperto Melania? Cosa ne è stato delle ipotetiche tracce organiche? Perchè mettere le braccia della donna in quel modo?

Gli indizi raccolti non ci permettono di affermare con certezza che Parolisi abbia materialmente ucciso la moglie: si limitano a collocarlo a Ripe di Civitella quando è avvenuto il delitto. Potrebbe anche averla solo accompagnata dai suoi assassini». Così l’ex gip Cirillo aveva dichiarato. Collima dunque con la teoria di Lavorino. Ma il telone era militare? Se lo era a chi apparteneva? Le domande continuano in attesa del 22.

 

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