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Si torna alla normalità! O quasi… La ragazza dai capelli strani – David Foster Wallace

Creato il 03 novembre 2013 da Linda Ferrando

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È una splendida domenica di novembre, grigia in mattinata ma soleggiata, ventosa e stranamente calda nel pomeriggio. Dopo la parentesi horror, il blog torna alla normalità e non c’è giornata migliore per divorare qualche bel libro godendosi un sole inaspettato. In compagnia della mia gattina Noisette ho appena terminato la prima raccolta di racconti del bravissimo David Foster Wallace, scrittore postmodernista americano, consigliatomi da mia cugina Silvia, grande lettrice anche lei (come tutte le donne della mia famiglia!).

Avevo già letto un suo saggio che mi aveva colpita per lo humor e la freschezza dello stile che solo in parte ho ritrovato in questi racconti. Lo stile resta infatti leggero e impalpabile tanto che vien voglia di leggerselo tutto d’un fiato, ma la sensazione lasciatami a fine lettura è quella di un’amara disillusione nei confronti della vita. In tutti i racconti presenti si denota una spiccata critica verso la società capitalistica americana ma anche una grande sensazione di disagio e di irrequietezza nei confronti dell’esistenza che in qualche modo penetra nel lettore.

I temi trattati sono molteplici, dall’omosessualità e l’aids visti attraverso gli occhi di un collaboratore di Lyndon B. Johnson nella Casa Bianca dell’immediato post Kennedy alla influenza della televisione americana con la comparsa di una attrice imbottita di Xanax al David Letterman Show passando all’elenco dei motivi per cui due ragazze sono diventate lesbiche. I personaggi sono reali e diversissimi tra loro. Io ho amato particolarmente Julie e Faye, protagoniste del racconto basato su un quiz televisivo.

L’originalità nel presentare i personaggi e nel dar loro voce mi ha poi piacevolmente colpita, lo stesso autore ne parla così:

«queste sono storie di finzione, al cento per cento. Alcune di esse proiettano i nomi di figure pubbliche “reali” all’interno di circostanze e personaggi inventati; [...] questi nomi vogliono solo descrivere figure e immagini, la materia di cui sono fatti i sogni collettivi; essi non denotano, o pretendono di descrivere, informazioni private di persone reali in tre dimensioni, viventi, decedute o altro»

Potrei andare avanti nel dire che per me questo autore è una sorta di genio incompreso che aveva capito davvero tutto della vita e che forse proprio per questo lui la vita se l’è tolta ma mi fermo qui e semplicemente vi consiglio di leggerlo.

Voto: ★★★★✰

♫♪ Walk on the wild side – Lou Reed

Era una terra di piaceri intorpiditi di sogni ondeggianti davanti agli occhi semichiusi e di allegri castelli tra le nuvole che passano per sempre arrossando un cielo estivo.



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