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Sicilia: l’assessore Bonafede (UDC) si lamenta per lo stipendio di “solo” 5440 euro al mese

Creato il 27 febbraio 2014 da Giornalesiracusa

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Notizie Sicilia: in fondo, è tutta colpa della crisi. Un po’ per colpa della “spending review”, un po’ per colpa della manovra “lacrime e sangue”, da qualche tempo ci sentiamo tutti più poveri. Politici compresi. Già, perchè la crisi ha investito anche il fantastico mondo della politica, insinuandosi tra i partiti e nutrendosi di rimborsi e benefici vari. Non ci credete? Secondo Ester Bonafede (UdC), titolare della delega alla Famiglia e al Lavoro nella giunta regionale, la situazione è davvero drammatica: “per quanto mi riguarda, il mio personale stipendio netto con la tassazione al 44%, è di 5.440 euro mensili. Meno di quanto percepisce il mio capo di gabinetto o un semplice deputato, che non ha lo stesso carico di responsabilità di un componente del governo”.

E poco importa il fatto che tra telefoni di servizio, autisti, trasferte pagate e pranzi rimborsati,  quel “misero” stipendio è assolutamente netto! Parliamo dunque di 5.440 euro netti al mese, davvero una miseria se messi a confronto degli 800 euro mensili percepiti in media da un giovane laureato o da un qualunque operaio. Ovviamente una dichiarazione del genere non poteva fare altro che suscitare numerose polemiche. “E’ incredibile che un esponente del governo si lamenti del suo stipendio, di fronte al dilagare del disagio sociale, di fronte al fatto che ci sono migliaia di lavoratori senza neanche tutele sociali. Ci vorrebbe più senso della misura e certamente maggior buon gusto,  evitando certe esternazioni”. queste le dichiarazioni di Elvira Morana, di CGIL Sicilia.

Il  deputato Gianfranco Vullo (PD) rincara la dose affermando: “L’assessore Bonafede avrebbe fatto meglio a tacere piuttosto che lamentarsi dell’entità del suo stipendio da assessore. La spending review è una cosa seria ed era ovvio che dovesse riguardare anche gli assessori regionali. Le sue frasi sono non solo inopportune ma anche irriguardose nei confronti dei siciliani e di tanti lavoratori che percepiscono molto meno di quanto la Bonafede da assessore merita”.

Le critiche arrivano anche dal suo partito: “L’esternazione dell’assessore Bonafede sul suo compenso è stata obiettivamente infelice. E’ bene ricordare che lo stipendio degli assessori tecnici siciliani è uguale a quello dei loro colleghi tecnici di tutta Italia. L’Udc ha convintamente sostenuto la spending review e fortemente voluto le riduzioni che l’assessore lamenta e si impegnerà ancora sulla linea del rigore e della sobrietà”, queste le parole di Lillo Firetto, presidente dei deputati centristi.

Ovviamente la Bonafede non ci sta a passare per la “cattiva” di turno e qualche ora dopo ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La conversazione aveva semplicemente i contorni di un discorso dai carattere generale. Le mie parole sono state estrapolate da un dialogo sul valore e sul lavoro degli assessori della Regione siciliana” e ancora “confermo di avere risposto alla domanda specificamente posta dai giornalisti evidenziando il momento di demonizzazione della politica, sottolineando che non è attraverso il ricorso alla demagogia e alla dissoluzione del ruolo ontologico della politica stessa che si riafferma il legame tra questa e il cittadino”.

Demagogia, Ontologia e Demonizzazione, forse sono questi i termini da riconsiderare per riaffermare il legame tra politico e cittadino. Forse, anche se onestamente ho ancora qualche difficoltà a capire il senso di queste parole.

 


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